mercoledì 2 luglio 2003



 

LIBERTA' PER ADRIANO SOFRI

Ringrazio "il vecchio della montagna" per avermi accordato


il permesso di pubblicare questo suo testo, di cui condivido le idee e il modo di comunicarle.


martedì, luglio 01, 2003



Summa lex, summa iniuria.


Vuol dire: la legge che pretende di essere massimamente perfetta diventa perfettamente ingiusta.


Nel 1970 Adriano Sofri era per me un quasi sconosciuto intellettuale di sinistra e molto antipatico. Erano gli anni di piombo e il filosofare arrogante, la pretesa di piegare la realta' alla ideologia, la giustificazione della violenza in nome dei fini mi spaventava prima di indispettirmi.
Sono cresciuto nella convinzione che il fine non giustifichi mai i mezzi, e che siano questi a fare di chi li adopera un altro, diverso da se'. Alla fine del gioco, i mezzi hanno corrotto gli autori, e addio ideali. Perfino la vittoria marcisce quando bacano gli uomini.
Ho ritrovato Adriano Sofri, dopo trent'anni, in un articolo su Panorama. Rimasi fulminato dalla sua capacita' di scrittore; del primo articolo ricordo piuttosto sintassi e periodare che argomenti. Poi l'ho sempre letto con gran cura su La Repubblica.
IL Sofri 1970 lo conoscevo ben poco. Adriano Sofri oggi è una delle voci piu' alte e dolenti, piu' profonde e originali che si sentano nel nostro non fortunatissimo Paese. Come un albero duramente potato ha approfondito radici e lanciato nuovi rami. Lo credo non responsabile della morte di Luigi Calabresi. Accusato, badate, di essere l'istigatore, l'ideologo di quel delitto. Le date spaventano: nel 1972 la morte di Luigi Calabresi, ma solo nel 1988 l'arresto: sedici anni di indagini.Due anni per il primo giudizio. Tra la prima condanna- 2 Maggio 1990- e la definizione del giudizio ( con una assoluzione e quattro annullamenti nel mezzo) 24 Gennaio 2000: dieci anni. Fanno ventotto anni: si puo' tenere imprigionato un uomo per una colpa ( morale, di istigazione, dunque di pensiero) di ventotto anni prima? Imprigioniamo il medesimo uomo? Contano niente, ventotto anni di meditazioni, vicende interiori, studi e pensieri? Adriano Sofri potrebbe chiedere la grazia ma non lo fara'; si dice innocente e dunque non graziabile.
Bene, chiediamola noi, la grazia. Non spero nulla dal Perfetto Imgegnere Castelli. Pero' Carlo Azeglio Ciampi ha mente e anima per muoversi: Signor Presidente, cancelli Lei questa summa iniura.
Su La Repubblica di oggi: tra le altre cose una straordinaria riflessione di Adriano Sofri sulle sorelle nostre, le Antigone su cui posano le speranze del mondo. E' strano costatarlo anche in questo piccolo mondo dei blog, Antigone contro Creonte, ius contra lex...
P.S. Da B.Georg c'è la connessione ad un appello al Presidente Ciampi per la grazia. Io l'ho inviato ( scrivendo presidente così: Presidente...)


postato da ilvecchiodellamontagna | 20:02 |








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