lunedì 10 febbraio 2003

   Onestà. Onestà ... buonafede.


Fedeltà al vero o, almeno, a ciò che si crede sia il vero. Essere in buonafede mentre si è immersi in un oceano di relativismo. Essere in buonafede senza volerne fare un valore assoluto. Necessità di discernere, analizzare, comprendere la buonafede dell’altro. Valutare in "buonafede" il rapporto "verità/buonafede" e "buonafede/errore". Nell’attuale dimensione di guerra "preventiva" combattuta con le armi, non meno forte e lacerante è lo scontro tra opposte opinioni. Prima ancora di entrare nel merito dei contenuti e delle argomentazioni di chi è convinto della necessità della guerra, colpisce il ricorso a ragionamenti che vengono presentati come veritieri ma vengono costruiti con elementi falsi, come i sillogismi che funzionano perfettamente, ma sono falsi perché false ne sono le premesse. E i ragionamenti di chi si dichiara pacifista? I pacifisti per primi dovranno essere sicuri di non sottrarsi all’obbligo morale dell’onestà intellettuale. Sto parlando per me stessa, innanzitutto. Non ho dubbi sulla necessità morale e politica della pace. Voglio soltanto poter sostenere questa mia idea onestamente…con  "innocenza".

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