domenica 20 aprile 2008

TABU'










Questa giovane è Natalia Melikova, giornalista della testata Nezavsinaya Gazeta. Un volto da ricordare. Nel momento in cui è stata scattata questa fotografia, che ha fatto il giro del mondo, Natalia Melikova sta infrangendo un tabù: l'intoccabilità dei sovrani russi, nella fattispecie tale Vladimir Putin. La storia si svolge in Sardegna, nella villa del nostro magnate nazionale, Silvio Berlusconi, capo del governo italiano ancora in pectore, ma qui nel pieno delle sue funzioni, a giudicare dagli argomenti trattati. Qualcuno potrà giudicare irriverente la domanda di Natalia, ma nei Paesi democratici non ci sono domande proibite. (tutta la vicenda: QUI )



   Lui è Vladimir Putin, noto a tutto il mondo. Per noi italiani è l'amico Vladimir dell'amico Silvio. Lui è l'intoccabile, intoccabile e tremendo come una divinità. Guai se lo si costringe ad arrossire e a irrigidirsi, guai se ammonisce. Lui è un tabù. sacro e inviolabile. Come dimostra l'immediata chiusura del Moskovskij Korrespondent, il quotidiano responsabile del gossip. Chiusura decisa dal finanziatore del giornale, dopo una visita dell'Fsb, l'intelligence federale erede del KGB, alla redazione del quotidiano, con interrogatori ai giornalisti e invito al direttore a seguire gli agenti. Il direttore nel frattempo si è dimesso. ( Una lunga storia raccontata da Repubblica a pag. 7 di sabato 19 aprile 2008. Non ho il link. )











Ed ecco, finalmente, lui, Silvio Berlusconi, il presidente in pectore del nuovo governo italiano. Lui è un ospite perfetto, non può sopportare che l'amico Putin venga messo in imbarazzo. Così, con uno dei lampi di genio che lo rendono il più famoso joker del mondo, mima una mitragliata contro la sprovveduta giornalista russa.


Per tutti i suoi adoratori è una boutade, una delle sue tante sceneggiate simpatiche che muovono il popolo al riso. Lui non è serio e imbronciato come Prodi. Soprattutto lui è giovane e si concede la spensieratezza incosciente dei giovani. Purtroppo, però, anche lui in questo momento sta infrangendo un tabù: la sacralità delle cose serie, come la morte e l'assassinio, e la serietà di una funzione pubblica che non tollera uno stile Bagaglino nelle occasioni "ufficiali". E' appena il caso di ricordare che il nostro magnate nazionale condivide con l'amico Putin una forte antipatia per i giornalisti, anche se lui si limita agli editti bulgari quando non li vuole tra i piedi.

9 commenti:

  1. si hai detto bene, lo stile bagaglino, gaglioffo e qualunquista,e, nel caso citato, sommamente irresponsabile, visti i precedenti giornalisti russi uccisi

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  2. A volte ho come la sensazione che per il nano l'Italia sia un programma mediaset.
    Questo fatto che racconti è gravissimo, ma sembra che nessuno l'abbia capito.

    un caro abbraccio

    Blue

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  3. Una amica di famiglia, ex DDR ed arrivata qui nel 1990, lo disse da subito, al punto che mi insegno' il soprannome "Berluschonecker" per sottolineare le dinamiche comunicative simili tra i due regimi. In particolare, questo rapporto previlegiato con "l'amico Vlad" dovrebbere mettere qualche dubbio, dato che non credo che l'Uomo Senza Espressione sia diventato il novello Zar russo in quanto dissidente (si tratta pur sempre del capo del KGB).
    E le considerazioni sui rapporti tra potere e stampa, e cio' che pensano entrambi della libera stampa, hanno inquietanti somiglianze: tratti comuni a chi si sente imbattibile nel suo potere e si sente in diritto di soffocare le opinioni contrarie o, quanto meno, fastidiose.

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  4. E' incredibile quanto gli italiani abbiano la memoria corta... Se torna uno come Berlusconi, qualcosa dev'essere successo...La democrazia rappresentativa secondo me è la più grande delle prese in giro poichè si identifica come la vera unica democrazia, ma in realtà è solo un neocesarismo o un'oligarchia come si preferisce.
    La democrazia reale è quella che si misura nel piccolo...non per niente l'idea nacque in una polis...per alzata di mano...

    Un caro saluto

    Giacomo

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  5. @ linodigianni

    Tutti hanno pensato ai giornalisti russi uccisi, Lino, quelli che conosciamo per nome e quelli che non conosciamo. E' sorprendente la somiglianza tra i due.

    @ ilvecchiodellamontagna

    Tu dici che abbiamo ancora gli anticorpi che si sono formati in 60 anni di democrazia. Temo, però, che da un po' di tempo stiano perdendo vigore a causa, ironia della sorte, dello sviluppo della tecnologia mediatica. Berlusconi fece il suo colpo grosso impadronendosene con l'aiuto complice di Craxi. Da allora le cose sono andate sempre peggio. Può darsi che mi sia sfuggita, ma nessuna notizia ho visto o sentito a proposito della mitragliata del Berlusca. Solo la carta stampata e la rete mi hanno dato la notizia. Non vorrei che anche in questo aumentasse la nostra somiglianza con la Russia dello zar Putin.

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  6. PROGETTO EDITORIALE DI BENEFICENZA. Mi aiuteresti? Mi visiti, please? Lidia

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  7. @ timeline

    Forse addirittura peggio. L'Italia è qualcosa che serve al suo bisogno di potere e di vanità, come il vulcano finto, gli ulivi strappati chissà dove per fare la collina di non so che, l'entrata alla villazza resa impossibile dai nostri soldi e così via. La vicenda della mitragliata (per fortuna finta) non credo che sia passata in TV. Fede non l'ha mostrata (io lo seguo diligentemente). Ma neanche gli altri, anche se non posso giurarlo.

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  8. @ klimt77

    Non so se proprio nell'indifferenza collettiva. Purtroppo ciò che non si vede in TV non esiste. I quotidiani ne hanno parlato con abbondanza di fotografie. Non saprei dirti della stampa straniera, che comunque il suo giudizio l'ha già dato, confermato e rinnovato negli anni.
    Hai ragione sulla macarbra somiglianza dei due zar, persino nell'abbigliamento, il cui colore scuro non fa "giovane" di sicuro.
    Rispondere al tuo intervento mi è difficile, non perché sia lungo (di questo ti ringrazio) ma perché sono ancora imbambolata dallo choc. Penso, però, che con questa pesante realtà bisognerà che ci confrontiamo, senza lasciarci abbattere e mantendo saldi i principi democratici, con una opposizione forte e leale (alla Repubblica), con uno sforzo che porti all'alternanza, a cominciare da adesso.

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  9. @ Masso57

    Ti do ragione, purtoppo, su tutto, Massimo. Non so che cosa pensino e a che cosa tendano gli italiani che hanno votato per il PdL, fascisti veri compresi, e per la Lega. Spero, per loro e per noi, che la scelta di questi due partiti non si riveli funesta.
    Tu parli di rapporti tra potere e stampa, a ragione. Ma la tragedia è che in Italia, la nostra Italia, il rapporto è tra potere e televisioni. Di nuovo ne ha sei il Berlusca, il quale ha continuato ad averne almeno cinque anche durante i 20 mesi del governo Prodi.

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