Espansione Leghista
Ho cercato di capire la geografia della trionfante Lega Nord, affidandomi alla solita ricerca con Google. Ho digitato "Emilia leghista", perché questa era la cosa più stupefacente per me, la più difficile da comprendere. Ho trovato un articolo del Giornale con una buona dose di percentuali.
Anche la rossa Emilia è salita sul Carroccio: il simbolo è Morfasso
di Stefano Filippi
La capitale leghista nella (ex?) regione rossa dell'Emilia Romagna è un paesotto di mille abitanti sull'Appennino piacentino lungo il torrente Arda, senza immigrati, senza delinquenza e senza l’ombra di un solo manifesto elettorale con la faccia di Umberto Bossi o di Massimo Polledri, deputato di Piacenza confermato per la terza volta in Parlamento. Nulla di ciò che ha fatto la fortuna del Carroccio nel resto del Nord Italia: i timori per l'insicurezza, la pressione migratoria, la presenza dei leader. A Morfasso, 40 chilometri dal capoluogo e una decina da Bettola, la patria di Pierluigi Bersani, gli stranieri non arrivano, anzi è la gente del posto a scappare all'estero in cerca di lavoro. Niente scippi o furti nelle case di montagna. Le strade strette e tortuose tengono il paese lontano dal vento del Nord che soffia in Padania.
Morfasso è il simbolo della vittoria elettorale leghista che dall'asse Piemonte-Lombardia-Veneto si diffonde alla destra del Po e sbaraglia la sinistra estrema: qui il Carroccio ha segnato il record del 22,87%. A Piacenza il partito di Umberto Bossi è al 14,2 per cento e a Parma all' 11,5; a Modena tocca l'8,9 e a Reggio Emilia l' 8,5; in Romagna sta fra il 6 e il 7. [ continua Il Giornale, 15 aprile 2008, QUI ]
Poi ho trovato due articoli de La Stampa: Contro il partito del no di Lucia Annunziata (14 aprile 2008) e Il nuovo popolo del Nord di Giovanni De Luna (16 aprile 2008).
*
Ma il più interessante mi è sembrato un articolo de Il Tempo, dal titolo al quanto inquietante, per cui staremo a vedere:
Il Berlusconi ter sopra la linea gotica
La Linea Gotica tagliava in due l'Italia da Massa-Carrara a Pesaro. La crearono i tedeschi per sbarrare la strada agli alleati. In base alle prime indiscrezioni, il futuro governo guidato da Silvio Berlusconi non andrà oltre quella «diga» bellica che spezzava a metà il Paese.
Basta dare un'occhiata alle biografie dei papabili a una poltrona governativa. La stragrande maggioranza hanno natali eminentemente settentrionali. Una scelta che in un certo senso cozza contro il plebiscito del 13 e 14 aprile, quando gli italiani del Sud (e del Centro) premiarono il Pdl in misura decisamente maggiore di quanto fecero quelli del Nord e del Nord-Est.
Anche in questo caso a parlare sono i fatti, cioè i numeri. Analizzando i dati elaborati dall'Istituto Cattaneo sul voto per la Camera (più rappresentativi di quelli per il Senato, dove a votare sono solo i maggiori di 21 anni), si «scopre» che il successo della coalizione PdL, lega ed Mpa è stato particolarmente marcato in Campania (con quasi 330 mila voti in più, pari al 23,7%, rispetto a due anni prima), Sicilia (+250 mila), Puglia (+100 mila), Calabria (+96.509) e Sardegna (+45.250). A fronte di questa scelta del Mezzogiorno, che ha premiato il Cavaliere e penalizzato il centrosinistra e la sinistra estrema, le regioni che si trovano sopra la Gotenstellung non sono state altrettanto benevole. In Veneto la coalizione del Cavaliere è cresciuta dell'11,9%, in Lombardia dell'8,7, in Piemonte del 6,1. Ma in Trentino Alto Adige è scesa dello 0,2% e in Friuli del 2,2. Poi, scendendo verso la Capitale, c'è la Liguria con il +3,7%, l'Emilia-Romagna con il +6,4, la Toscana con il +4,1.
Insomma tra i due «blocchi» non c'è paragone. Il centrodestra ha vinto soprattutto grazie ai consensi raccolti al di sotto della Linea Gotica. Ma le voci sulla composizione della compagine di governo dipingono un quadro in cui i meridionali hanno uno spazio pari a zero. O quasi.
Vediamo come si distribuiscono i probabili futuri ministri nei vari «campanili» della Penisola. Il leghista Roberto Maroni, responsabile del Welfare nel Berlusconi III, e che dovrebbe approdare agli Interni o alle Attività Produttive, è nato a Varese il 15 marzo del 1955. Due poltrone per le quasi è in pole position anche Claudio Scajola, «classe» 1948», nativo di Imperia. Giulio Tremonti, senza dubbio il prossimo ministro dell'Economia, è venuto alla luce il 18 agosto 1947 a Sondrio. Roberto Calderoli, che dovrebbe occupare uno dei due posti da vicepremier insieme con Gianni Letta, è bergamasco. Il «senatur» Umberto Bossi, leader del Carroccio e candidato alle Riforme, ha spalancato gli occhi il 19 settembre del '41 a Cassano Magnago, nel Varesotto, mentre la futuribile ministra dell'Ambiente Michela Vittoria Brambilla è lecchese doc, come il governatore lumbard Roberto Formigoni, anche lui in lizza per un dicastero. Il «precisatore» ufficiale del Berlusca Paolo Bonaiuti è un toscanaccio di Firenze (appena poco sotto la linea) e a lui dovrebbe essere assegnato il ministero dei Beni Culturali. Sandro Bondi, che aspirerebbe all'Istruzione, è di Fivizzano, un piccolo centro alle pendici dell'appennino tosco-emiliano che sorge proprio lungo la suddetta linea istituita nella seconda guerra mondiale. Stesso luogo che ha dato i natali a Denis Verdini, che potrebbe avere una stanza a Palazzo Chigi. Sempre del Nord due altri possibili ministri: il milanese Maurizio Lupi, «ciellino» di Forza Italia, e Luca Zaia, di Conegliano. Per concludere la panoramica, ci sono Franco Frattini, romano adottivo e però ex istruttore di sci che si è candidato nel 2001 a Bolzano e quest'anno in Friuli; Ignazio Benito Maria La Russa, nato a Paternò, in Sicilia, ma che si è trasferito giovanissimo a Milano.
A rappresentare il Sud restano soltanto la siracusana Stefania Prestigiacomo e la salernitana Maria Rosaria Carfagna, meglio nota come «Mara», che forse non sarà neppure ministra. Un po' poco, considerando la radiografia geografica del voto. E che non siano solo ipotesi lo ha fatto capire ieri il premier in pectore. Il Veneto «avrà una forte rappresentanza al governo e vi saranno almeno due ministri veneti e una significativa componente fra i vice ministri e i sottosegretari», ha annunciato ieri Berlusconi, liquidando così la «questione ministro-meridionale». [ Maurizio Gallo, Il Tempo, 22 aprile 2008 ]
il popolo non ha sempre ragione, non aveva ragione nel periodo del nazismo in germania e non aveva ragione nel periodo fascista in italia.
RispondiEliminaPerò alcune cose vanno capite, il voto alla lega è un voto dato dal sottoproletariato urbano e dalla media borghesia, un voto che non è solo ignoranza, anche se il livello culturale...Il permissivismo sulla deliquenza di alcuni settori becero arroganti della sinistra, ammalati da malattia di protagonismo hanno generato e umidificato il terreno dove sono scoppiate le contraddizioni. Non si può votare un partito se sai che non vuol nemmeno governare. Per ora abbiamo il PD da una parte e il PDL dall'altra, molte altre cose cambieranno in futuro. La lega ha in se le contraddizioni che gli impediscono di essere credibile nel mondo, la nostra immagine è al più basso gradino di credibilità nel mondo.
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RispondiEliminaPerò alcune cose vanno capite, il voto alla lega è un voto dato dal sottoproletariato urbano e dalla media borghesia, un voto che non è solo ignoranza, anche se il livello culturale...Il permissivismo sulla deliquenza di alcuni settori becero arroganti della sinistra, ammalati da malattia di protagonismo hanno generato e umidificato il terreno dove sono scoppiate le contraddizioni. Non si può votare un partito se sai che non vuol nemmeno governare. Per ora abbiamo il PD da una parte e il PDL dall'altra, molte altre cose cambieranno in futuro. La lega ha in se le contraddizioni che gli impediscono di essere credibile nel mondo, la nostra immagine è al più basso gradino di credibilità nel mondo.
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RispondiEliminaPerò alcune cose vanno capite, il voto alla lega è un voto dato dal sottoproletariato urbano e dalla media borghesia, un voto che non è solo ignoranza, anche se il livello culturale...Il permissivismo sulla deliquenza di alcuni settori becero arroganti della sinistra, ammalati da malattia di protagonismo hanno generato e umidificato il terreno dove sono scoppiate le contraddizioni. Non si può votare un partito se sai che non vuol nemmeno governare. Per ora abbiamo il PD da una parte e il PDL dall'altra, molte altre cose cambieranno in futuro. La lega ha in se le contraddizioni che gli impediscono di essere credibile nel mondo, la nostra immagine è al più basso gradino di credibilità nel mondo.
harmo, per la tua domanda da me:
RispondiEliminavai a questa pagina e leggi come aderire a 250 blog per il 25 aprile
(http://www.mondine.it/radici-resistenti/
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Ulteriore conferma (e provo un sottile piacere che a farlo stavolta, sia un giornale non propriamente di sx come "Il Tempo") che la presenza anomala del piduista nella politica italiana serve solo a dividere e spaccare, e non ad unire. Qui la Lega ha raddoppiato i voti, e non è un gran segnale: diciamo che il calcare la mano dei media(set) in tema di tasse ed immigrazione non ha portato un voto in più al partito-azienda, ma ha premiato la Lega. Il cappio che impiccherà Berlusconi, con quei numeri importanti ed indispensabili in Parlamento.
RispondiEliminaGrazie, amica, sempre, per gli stimoli che sai suscitare alla riflessione.
TpnO.
Ulteriore conferma (e provo un sottile piacere che a farlo stavolta, sia un giornale non propriamente di sx come "Il Tempo") che la presenza anomala del piduista nella politica italiana serve solo a dividere e spaccare, e non ad unire. Qui la Lega ha raddoppiato i voti, e non è un gran segnale: diciamo che il calcare la mano dei media(set) in tema di tasse ed immigrazione non ha portato un voto in più al partito-azienda, ma ha premiato la Lega. Il cappio che impiccherà Berlusconi, con quei numeri importanti ed indispensabili in Parlamento.
RispondiEliminaGrazie, amica, sempre, per gli stimoli che sai suscitare alla riflessione.
TpnO.
Ulteriore conferma (e provo un sottile piacere che a farlo stavolta, sia un giornale non propriamente di sx come "Il Tempo") che la presenza anomala del piduista nella politica italiana serve solo a dividere e spaccare, e non ad unire. Qui la Lega ha raddoppiato i voti, e non è un gran segnale: diciamo che il calcare la mano dei media(set) in tema di tasse ed immigrazione non ha portato un voto in più al partito-azienda, ma ha premiato la Lega. Il cappio che impiccherà Berlusconi, con quei numeri importanti ed indispensabili in Parlamento.
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TpnO.
Ma Mara è una gloria cittadina..
RispondiEliminaPerò il nostro borgomastro è del Pd sebbene parli come un gararca e ora se la prende con gli extracomunitari e i Rom.
A parte la Lega la cui politica mi pare sfacciatamente chiara non si può dire altrettanto per altri.
Che ne dici?
Ti bacio
Ma Mara è una gloria cittadina..
RispondiEliminaPerò il nostro borgomastro è del Pd sebbene parli come un gararca e ora se la prende con gli extracomunitari e i Rom.
A parte la Lega la cui politica mi pare sfacciatamente chiara non si può dire altrettanto per altri.
Che ne dici?
Ti bacio
Ma Mara è una gloria cittadina..
RispondiEliminaPerò il nostro borgomastro è del Pd sebbene parli come un gararca e ora se la prende con gli extracomunitari e i Rom.
A parte la Lega la cui politica mi pare sfacciatamente chiara non si può dire altrettanto per altri.
Che ne dici?
Ti bacio
venivo a darti la risposta per aderire alla iniziativa del 25 aprile, ma Lino mi ha preceduto :)
RispondiEliminaciò è cosa buona.
un saluto grande
z.
venivo a darti la risposta per aderire alla iniziativa del 25 aprile, ma Lino mi ha preceduto :)
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un saluto grande
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