martedì 14 dicembre 2004

«racketiering»


"Racketiering": parola mai sentita prima di due giorni fa. Parola di cui indagherò il significato. Parola collegata al reato di "concorso esterno in associazione mafiosa". Reato che il governo attuale si appresta a eliminare dal nostro codice.


C'è un fondo di ambiguità nel titolo di questo reato, ma solo nel titolo, a mio parere, perché di fatto il reato esiste. Alcune spiegazioni le ho trovate nell'articolo che posto qui di seguito.


12.12.2004


Padrini e Padroni


di Furio Colombo

C’è una differenza profonda fra «il padrino» parte prima e il «padrino» parte terza nella indimenticabile saga di Francis Ford Coppola: il «consigliori» - che all’inizio della vicenda e del film ha la posizione di agente neutrale e intoccabile (non ordina e non esegue delitti, non comanda operazioni e non controlla ricchezze, non è titolare e non è responsabile di nulla) - alla fine è ricercato dalla polizia e dai giudici e deve nascondersi e difendersi.


Il film racconta una parabola della mafia americana ma la ambienta scrupolosamente nella storia di quel Paese. È la saga della famiglia Corleone, in parte «fiction» e in parte ispirata a fatti veri. Registra il grande cambiamento avvenuto in America negli anni Settanta nella lotta al crimine organizzato: l’imputazione di «racketiering», che consente di perseguire coloro che stanno a monte e a valle del crimine, non toccano armi, non vedono il sangue, ma costituiscono l’ambiente, la cultura e la rete di legami esterni al crimine.


Qualunque esperto di lotta alla mafia negli Usa, ma anche qualunque avvocato e qualunque studente di legge, è in grado di dirvi che, in quel Paese c’è un prima e un dopo rispetto alla legge sul «racketiering». Prima bravi poliziotti e bravi giudici potevano tagliare tentacoli operativi alla piovra mafiosa, ma non potevano risalire a coloro che non lasciavano tracce riscontrabili dalla polizia scientifica o fattualmente dimostrabili di fronte alla giuria di un tribunale. Dopo, la legge sul «racketiering» ha cambiato la strategia della lotta alla mafia. Gli esempi più leggendari e clamorosi sono la «pizza connection», e la fine di John Gotti, forse il più potente padrino della mafia italoamericana negli ultimi decenni.


Il «racketiering» (legge che comprende e autorizza il «bargaining», cioè un ampio uso dei pentiti) ha creato una vera e propria deforestazione intorno ai boss, fino ad allora protetti sia dagli esecutori, che pagavano da soli sia dalle prime, seconde e terze file di irraggiungibili personaggi che condividevano allo stesso tempo il mondo della mafia e quello delle professioni. E territorio del crimine è quello della insospettabile rispettabilità, non solo al di sotto dei boss ma anche al di sopra.
La mafia americana è stata molto potente. Ma non ha mai sfiorato il governo o la politica. Perciò polizie e giudici di quel Paese, una volta dotati degli strumenti adeguati, hanno potuto usarli sottoponendosi solo al giudizio delle giurie popolari. A una a una, tutte le celebri e potenti «famiglie» del crimine organizzato americano si sono frantumate sotto i colpi della legge del «racketiering».


«Il concorso esterno in associazione mafiosa», di cui tanto si discute oggi a causa di alcune sentenze che hanno colpito potenti protagonisti della politica italiana, non è la stravagante pensata di giudici fanatici e giustizialisti. È la traduzione esatta, nell’altro Paese infestato di mafia, del «racketiering», ovvero della legge che - attraverso l’imputazione di concorso esterno - permette di raggiungere gli irraggiungibili, e di dimostrare che il delitto di mafia può compiersi se le sue camere stagne sono protette da solide e sicure barriere di isolamento. Adesso gli ambienti politici italiani che si ritengono danneggiati dall’inciampo nel legame mafioso (che, naturalmente, diventa vero, provato e credibile solo quando passa i vari gradi di processo e diventa giudizio definitivo) reagiscono in due mosse. La prima è disprezzare e anzi irridere la legge come un buffo e grottesco delirio dei giudici, dimenticando che quella legge arriva dall’America all’Italia per l’impegno inflessibile del giudice Falcone, il solo italiano che ha il suo ritratto nella «galleria d’onore» dell’Fbi di Washington.


La seconda mossa è proporre la cancellazione del «concorso esterno», con la motivazione sprezzante: «Ma come fanno a esistere i collaboratori esterni della mafia»?


E anche con l’accusa che in questo modo si mettono alla berlina persone innocenti. Per sostenere queste cose bisogna far finta di non sapere l’origine e il successo americano di questa legge. Bisogna far finta di occultare l’enorme beneficio che la cancellazione porterebbe al mondo della mafia, il grave impedimento per la lotta al crimine organizzato.


Ma c’è chi ha la faccia per farlo, c’è chi non ha più alcuna reputazione da perdere, neppure su fatti così gravi. E c’è chi ha abbastanza potere mediatico per far credere che «il concorso esterno in associazione mafiosa» è solo un espediente cattivo di caccia alle streghe. Streghe come John Gotti.


Fonte: http://www.unita.it/index.asp?sezione_cod=CMTO


'Postfazione' della mattina dopo:


Ieri non ci potevo ancora credere, perciò non ne ho parlato. Invece, era vero. Mi riferisco al decreto 'salvaPreviti', che mi sembrava impossibile perfino per questa maggioranza di governo.


Mi riferisco non solo alla sfacciata inciviltà della sua presentazione ma anche al miserabile marchingegno dell'accorpamento alle misure anticrimine.


Mi fanno paura ormai quelle degne persone, perché è evidente che non c'è senso del limite, nessun limite, nelle loro scelte e nelle loro decisioni. E perché sono sorde a qualsiasi richiamo o protesta venga sia dalla legittima opposizione parlamentare sia delle persone comuni come me. Richiami e proteste di cui pure hanno certamente contezza.


14.12.2004
Sconvolgono i lavori del Parlamento per salvare Previti dalla prigione
di Simone Collini

«Siete arrivati al punto di approfittare anche degli assassini di camorra a Napoli per affrontare e risolvere i vostri interessi privati». Ormai è sera quando Pierluigi Castagnetti interviene nell’aula di Montecitorio a nome di tutta l’opposizione e attacca duramente la maggioranza, che ha stravolto l’ordine dei lavori parlamentari pur di riuscire a far approvare entro oggi la cosiddetta «salva Previti». Ed è sera quando compare davanti alla Camera Nanni Moretti: «Non mi aspettavo tanta sfacciataggine», dice il regista, che insieme ai girotondini della prima ora Marina Astrologo, Silvia Bonucci ed Edoardo Ferrario ha chiesto l’autorizzazione per svolgere questo pomeriggio una manifestazione in piazza Montecitorio. «Nessuno parli più di moderati dentro la Casa delle libertà - dice Moretti - Anche io ho idealizzato presunti settori moderati del centrodestra. Però ora è veramente tutto troppo sfacciato, anche per la destra tutta particolare che abbiamo in Italia».



Fin dalle prime ore della mattina di ieri la Casa delle libertà, spronata da Forza Italia, ha spinto sull’acceleratore per far approvare in tempi rapidi, molto probabilmente già entro questa mattina, la proposta di legge in cui sono stati legati insieme il «pacchetto Napoli» contro la criminalità e la norma «salva Previti», che riduce i tempi di prescrizione per diversi reati. Prima, in commissione Giustizia, dopo che il centrodestra ha presentato diversi fascicoli di emendamenti al testo, il presidente Gaetano Pecorella (Fi) ha concesso solo 25 minuti di tempo per la discussione, al che i membri del centrosinistra hanno abbandonato i lavori. Poi, quando il provvedimento è giunto in aula, Antonio Leone (Fi) ha chiesto di invertire l’ordine del giorno.


La proposta di rinviare la discussione dei decreti legge del governo (riguardanti misure sulla Croce Rossa, il protocollo di Kyoto e il capitolo Ogm) e di dare la precedenza alla proposta di legge contenente la norma «salva Previti» è stata giustificata dal vicepresidente dei deputati azzurri con la necessità di approvare «tutta una serie di norme urgenti necessarie per fronteggiare l’emergenza Napoli». Il presidente della Camera Casini ha convocato la conferenza dei capigruppo per far decidere se mettere ai voti la proposta, ammonendo: «È opportuno che ognuno di assuma le proprie responsabilità, perché l’inversione rischia di compromettere lo svolgersi dei lavori e quindi l’approvazione nei tempi stabiliti dei decreti». La capigruppo ha deciso di andare avanti e l’aula ha approvato la proposta di Forza Italia. È stata subito votata la pregiudiziale di costituzionalità presentata dal centrosinistra, subito bocciata con 260 no e 238 sì. Nel centrosinistra c’è chi fa notare che approfittando del voto segreto 22 deputati della maggioranza hanno votato con l’opposizione, ma anche chi lamenta le 39 assenze tra i banchi dell’Alleanza (soprattutto quelli di Pdci, Prc e Udeur).


«Siamo sempre stati pronti ad assumerci le nostre responsabilità delle riforme necessarie per il contrasto della criminalità, ma proporio per questa ragione riteniamo inaccettabile e ipocrita il testo della maggioranza», ha detto la responsabile Giustizia dei Ds Anna Finocchiaro parlando di «una foglia di fico per coprire la vergogna delle norme salva-Previti». Il problema, denuncia l’opposizione, è non solo il ritorno delle leggi ad personam, ma il fatto che la «ex Cirielli» (lo stesso primo firmatario del testo originario ha disconosciuto la proposta di legge dopo l’aggiunta della riduzione dei tempi di prescrizione) costituisce una «amnistia sotterranea e mascherata» che condizionerà tutti i processi in corso, compresi quelli per reati gravi.


Secondo la proposta della maggioranza, infatti, il reato di furto aggravato andrà in prescrizione dopo 8 anni e non più dopo 15 come oggi, lo stesso per il reato di usura e corruzione. Tempi ridotti anche per i reati di mafia previsti dall’articolo 416 bis, calcolano di deputati del centrosinistra denunciando i cambiamenti in una tabella dettagliata. Dati che spingono il responsabile Giustizia della Margherita Giuseppe Fanfani a intervenire in aula rivolgendosi verso i banchi del centrodestra: «Per salvare qualcuno quanti ne manderete fuori? Mi appello a tutti voi, anche a voi di An che mi state guardando: ci sono diversi avvocati tra di voi e vi chiedo: con questo provvedimento la certezza della pena dove ve la sbattete?».


Fonte: http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=39722








10 commenti:

  1. Bella scelta, ahimsa. Venire a trovarti è sempre aria di civiltà.

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  2. buonanotte, harmo..(un refolo di vento))

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  3. E' l'accusa a Dell'Utri, ma pare che FI non voglia privarsi di un intellettuale di tale levatura. Un abbraccio, Harmonia. Alain

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  4. ciau, harmo..un abbraccio,grazie delle visite

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  5. ciao harmonia...grazie per la visita ... Lù

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  6. quelli che mi preoccupano di più, perchè sfuggono all'attenzione, sono quei personaggi grigi, che menano un'esistenza tranquilla stando solo ben attenti a non sbilanciarsi troppo, anzi, a non farsi notare quando lo fanno, i professori di diritto che, da consulenti di ministri o membri del csm o collaboratori di quotidiani spaccano il capello in 32 ma sempre, immancabilmente, per accontentare il più forte, così piano piano si sta stravolgendo il nostro ordinamento, con uno stillicidio di *aggiustamenti* che credo finirebbe solo se si decidesse una volta per tutte di riconoscere a berlusconi (e a un centinaio di suoi sodali da lui indicati) la piena immunità

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  7. Questa volta sono quasi contento credo che l'abbiano fatta talmente grossa che sicuramente sara' l'inizio della fine per questo signore e per i suoi accoliti. Stiamo facendo ridere i giornalisti di tutto il mondo e le vignette ad hoc si sprecano. Sono veramente indignato perche' conosco bene nel mio piccolo microcosmo con quanta arroganza e prosopopea agiscono certe persone
    che si sentono sempre piu' forti per l'assenza totale di legalita' in questo
    troppo bistrattato paese. Ma le cose cambieranno si sono dati la zappa sui piedi questa volta pero' che facce da culo santo dio.
    Ciao Harmonia
    Enzo

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  8. Questa volta sono quasi contento credo che l'abbiano fatta talmente grossa che sicuramente sara' l'inizio della fine per questo signore e per i suoi accoliti. Stiamo facendo ridere i giornalisti di tutto il mondo e le vignette ad hoc si sprecano. Sono veramente indignato perche' conosco bene nel mio piccolo microcosmo con quanta arroganza e prosopopea agiscono certe persone
    che si sentono sempre piu' forti per l'assenza totale di legalita' in questo
    troppo bistrattato paese. Ma le cose cambieranno si sono dati la zappa sui piedi questa volta pero' che facce da culo santo dio.
    Ciao Harmonia
    Enzo

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  9. Questa volta sono quasi contento credo che l'abbiano fatta talmente grossa che sicuramente sara' l'inizio della fine per questo signore e per i suoi accoliti. Stiamo facendo ridere i giornalisti di tutto il mondo e le vignette ad hoc si sprecano. Sono veramente indignato perche' conosco bene nel mio piccolo microcosmo con quanta arroganza e prosopopea agiscono certe persone
    che si sentono sempre piu' forti per l'assenza totale di legalita' in questo
    troppo bistrattato paese. Ma le cose cambieranno si sono dati la zappa sui piedi questa volta pero' che facce da culo santo dio.
    Ciao Harmonia
    Enzo

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  10. mah io non riesco neppure più a indignarmi, e forse questa è la cosa più grave...ci stanno anestetizzando contro il malaffare

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