Gaia e noi
Se riesco a sentire Gaia come un grande antico pianeta che, attraverso smisurate modificazioni geofisiche e geochimiche, da oltre tre miliardi di anni si è mantenuto come un luogo adatto alla vita, non mi sento di parlare della natura come "madre" crudele, malvagia o indifferente.
Ma non può questa visione olistica del nostro mondo sfavillante di blu e bianco sul nero profondo dello spazio placare il dolore per la perdita di innumerevoli vite nel sommovimento della terra prima e del mare dopo nello spazio immenso intorno all'epicentro del terremoto in Indonesia. La fissità mortale delle vittime e l'urlo dei sopravvissuti mi entrano nell'anima, si propagano in tutto il mio essere organismo vivente attaccato alla vita.
Lasciando, quindi, da parte Gaia che fa quello che è, e cioè un pianeta dinamico, vivo, in un continuo scambio di energia con lo spazio e con la profondità degli oceani e delle rocce, vorrei soffermarmi sul nostro modo tutto umano di abitarla, usarla e intenderla. Ieri sulla Repubblica ho letto un pezzo in cui Umberto Galimberti affronta appunto temi e problemi connessi al nostro approccio al mondo naturale e allo sgomento che giustamente ci prende ogni volta che si verifica una catastrofe di queste proporzioni.
Ha scritto Galimberti che "non c'è nessun nesso tra l'incedere impetuoso dei nostri dispositivi tecnici e lo sconvolgimento delle acque e delle terre in quell'area del mondo che è stata l'India e l'Indonesia, ma un monito sì." Quello che è successo deve farci ricordare "la potenza della natura" e deve farci evitare di abituarci "a pensare che essa altro non è che materia prima, o deposito di rifiuti. Il trattato di Kyoto attende ancora molti paesi, tra cui l'Italia, al rispetto della natura."
Gli ultimi due capoversi riguardano noi, nel senso non di attribuire colpe ma di acquisire responsabilità, soprattutto per il futuro, un futuro così vicino da essere presente.
"Migliaia di morti, soprattutto tra i dannati della terra, i più indifesi, semplicemente perché più poveri, perché hanno per casa quattro assi inchiodate e per vivere un dollaro al giorno. Sono sempre i più deboli che la natura elimina seguendo il suo principio della selezione. Ma se oggi la debolezza non è decisa dalla biologia, ma dalla ricchezza e dalla disponibilità economica, che complicità abbiamo con la ferocia della natura?
Queste sono le due domande che il maremoto nel Sudest asiatico ci pone:
1. Che rispetto abbiamo della natura noi, uomini della tecnica che la visualizziamo solo come materia prima?
2. Che rispetto abbiamo degli altri uomini, e che soccorso diamo a loro noi, ricchi della terra, che ammiriamo la loro natura nel passatempo delle nostre vacanze?
Se sapremo rispondere a queste due domande con serietà, non fermeremo né i terremoti né i maremoti, ma eviteremo almeno che, per gran parte dell'umanità, ogni sussulto della terra sia strage."
( da Umberto Galimberti, La natura inumana, La Repubblica, 27 dicembre 2004, http://www.repubblica.it/2004/l/sezioni/esteri/sri/gali/gali.html )
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E' sera quando visito il sito di PeaceReporter. E vedo una notizia orribile. Come questa:
Dopo l'onda anomala un nuovo allarme: le mine antiuomo che galleggiano nelle campagneSri Lanka - 28.12.2004 E dopo l'onda le mine
cara harmonia, bentornata, anche se in un mare funebre. Ogni notizia che riceviamo ci rimanda alla antica lezione che la scienza non è neutra, che la morte non è uguale per tutti, e chedal punto di vista dell'universo, alcune particellle si sono spente.Dal punto di vista delle particelle, dobbiamo denunciare che una costa, dal pacifico al giappone è monitorata e preparata a ridurre le conseguenze, l'altra è affidata alla casualità del morire. Come ha denunciato anche dominique lapierre
RispondiEliminasulla repubblica di oggi(pag 16)
cara harmonia, bentornata, anche se in un mare funebre. Ogni notizia che riceviamo ci rimanda alla antica lezione che la scienza non è neutra, che la morte non è uguale per tutti, e chedal punto di vista dell'universo, alcune particellle si sono spente.Dal punto di vista delle particelle, dobbiamo denunciare che una costa, dal pacifico al giappone è monitorata e preparata a ridurre le conseguenze, l'altra è affidata alla casualità del morire. Come ha denunciato anche dominique lapierre
RispondiEliminasulla repubblica di oggi(pag 16)
..purtroppo non abbiamo rispetto ne della natura ne degli altri uomini.
RispondiEliminaE lo dimostriamo nella vita di tutti i giorni, nelle scelte di tutti i giorni.
Quando non abbiamo coscienza e attenzione sulle conseguenze delle nostre scelte quotidiane, ..è chiaro che un singolo individuo non può far nulla, ma è una questione non di scelte personali, è una questione fondamentalmente di EDUCAZIONE al rispetto.
E purtroppo nessuna scuola la insegna.
Poi, quando qualcuno parla di attenzione agli altri,di non egoismo, viene sempre deriso....bella cultura eh? bella civiltà eh?
un saluto con affetto da claudio, e..bentornata!!!
..purtroppo non abbiamo rispetto ne della natura ne degli altri uomini.
RispondiEliminaE lo dimostriamo nella vita di tutti i giorni, nelle scelte di tutti i giorni.
Quando non abbiamo coscienza e attenzione sulle conseguenze delle nostre scelte quotidiane, ..è chiaro che un singolo individuo non può far nulla, ma è una questione non di scelte personali, è una questione fondamentalmente di EDUCAZIONE al rispetto.
E purtroppo nessuna scuola la insegna.
Poi, quando qualcuno parla di attenzione agli altri,di non egoismo, viene sempre deriso....bella cultura eh? bella civiltà eh?
un saluto con affetto da claudio, e..bentornata!!!
bentornata!
RispondiEliminain questi giorni tristi veramente non so ancora come la penso.. o meglio, la penso in tanti modi, anche contraddittori..
mi domando però (fuori dal coro), se sia giusto pensare di volere dominare anche queste manifestazioni della nostra madre terra ed imporre a popolazioni che non credono in queste modalità di vita l'ennesimo modello calato dal gotha del pianeta..
ma questa non è l'unica riflessione, le altre bene o male le ho già lette in giro..
ti lascio un grande abbraccio, speriamo che passando in mezzo alle catastrofi (noi non proprio in mezzo) riusciamo almeno a riflettere su come e dove migliorarci..
[p.s.: le mie due belve hanno sette anni, sono due maschi non identici]
un bacione. cri.
bentornata!
RispondiEliminain questi giorni tristi veramente non so ancora come la penso.. o meglio, la penso in tanti modi, anche contraddittori..
mi domando però (fuori dal coro), se sia giusto pensare di volere dominare anche queste manifestazioni della nostra madre terra ed imporre a popolazioni che non credono in queste modalità di vita l'ennesimo modello calato dal gotha del pianeta..
ma questa non è l'unica riflessione, le altre bene o male le ho già lette in giro..
ti lascio un grande abbraccio, speriamo che passando in mezzo alle catastrofi (noi non proprio in mezzo) riusciamo almeno a riflettere su come e dove migliorarci..
[p.s.: le mie due belve hanno sette anni, sono due maschi non identici]
un bacione. cri.
...nuove parole e nuove immagini ti attendono :-)...*...
RispondiEliminaCara harmonia, Gaia è davvero un "essere" vivente coi suoi brividi e i suoi malori. L'uomo ne fa parte e la consapevolezza di cui è capace gli assegna un ruolo massimo; un ruolo che stiamo tradendo. Non potremo mai controllare la Natura; pero' potremmo rispettarla come Madre, e non lo facciamo. Un augurio per l'anno che arriva: di serenità.
RispondiEliminaDa qualsiasi angolazione la si guardi resta l'evidenza che sono sempre gli ultimi a pagare.
RispondiEliminaLa tendenza è questa e non accenna a cambiare.
E sembra quasi retorico augurarsi giorni migliori.
ciao harmonia, stai bene.
Da qualsiasi angolazione la si guardi resta l'evidenza che sono sempre gli ultimi a pagare.
RispondiEliminaLa tendenza è questa e non accenna a cambiare.
E sembra quasi retorico augurarsi giorni migliori.
ciao harmonia, stai bene.
ciau harmo..
RispondiEliminaBel post Harmonia e grazie per il passaggio. Contro le calamita' naturali non si puo' porre rimedio ma ho letto che il maremoto e' stata la conseguenza di uno spostamento dell'asse terrestre. Ecco non vorrei che questo fosse determinato dalla nostra mancanza di rispetto per la natura perche' altrimenti saremmo doppiamente responsabili. Si anche in questo caso non ci resta che augurarci una inversione di tendenza per il rispetto che il nostro ecosistema si merita a livello mondiale. Ma sono un po' scettico con questi chiari di luna che ci vogliamo aspettare? Ciao H. tanti auguri per te e la tua famiglia. Enzo
RispondiEliminaun uomo che rispetta la natura e' uomo intelligente e profondo.
RispondiEliminae come tale....conta poco!!
besos a iosa!!Lambert.
un uomo che rispetta la natura e' uomo intelligente e profondo.
RispondiEliminae come tale....conta poco!!
besos a iosa!!Lambert.
facciamo pulizia, a cominciare dalla televisione...
RispondiElimina...mine (letteralmente) vaganti, epidemie in agguato, mancanza d'ogni cosa, tra quelle di prima necessità (acqua,cibo, medicine, un tetto sulla testa...) tutto naturalmente a discapito soprattutto dei più poveri e inermi...
RispondiEliminaPIOVE SUL BAGNATO...
Mi rendo conto che il cinismo di questo "modo di dire" possa anche apparire di cattivo gusto nella fattispecie...ma come altro definire con crudo realismo lo scenario apocalittico che l'onda anomala si lascia dietro??!!??
...mine (letteralmente) vaganti, epidemie in agguato, mancanza d'ogni cosa, tra quelle di prima necessità (acqua,cibo, medicine, un tetto sulla testa...) tutto naturalmente a discapito soprattutto dei più poveri e inermi...
RispondiEliminaPIOVE SUL BAGNATO...
Mi rendo conto che il cinismo di questo "modo di dire" possa anche apparire di cattivo gusto nella fattispecie...ma come altro definire con crudo realismo lo scenario apocalittico che l'onda anomala si lascia dietro??!!??
P.S. Dalla mia risposta qui da te ho tratto un post da me...
RispondiEliminaUn forte abbraccio
P.S. Dalla mia risposta qui da te ho tratto un post da me...
RispondiEliminaUn forte abbraccio
certo, la natura è neutra e democratica, ma i guerrafondai e la cultura occidentale la rendono più malvagia..non sapevo delle mine che galleggiano nelle campagne, un motivo in più per vergognarsi dopo aver disinformato sulle reali conseguenze della catastrofe, concentrandoci sui turisti dispersi.
RispondiElimina..a proposito delle mine,...noi italiani da bravi umanitari siamo stati tra i principali produttori di mine, ..le pi
RispondiElimina..a proposito delle mine,...noi italiani da bravi umanitari siamo stati tra i principali produttori di mine, ..le pi
RispondiEliminala riflessione di galimberti è giustissima. che rispetto abbiamo per la natura e per gli altri uomini. credo poco, pochissimo. e questa è la cosa che mi mette più tristezza. un abbraccio harmonia
RispondiEliminaDi passaggio veloce, sconvolto dall'immane disastro per cui non trovo parole, infatti, per una parte, sono andato a scrocco. Quello che imparo da te aggiunge sconvolgimento alla tristezza.
RispondiEliminaTpnO, con malinconia.
Masso
Di passaggio veloce, sconvolto dall'immane disastro per cui non trovo parole, infatti, per una parte, sono andato a scrocco. Quello che imparo da te aggiunge sconvolgimento alla tristezza.
RispondiEliminaTpnO, con malinconia.
Masso
ciau harmo, su repubblica di oggi, un economista americano ha una tesi interessante: dice di contare sugli interessi economici delle ri-assicurazioni..cioe' delle assicurazioni delle assicurazioni che dovrebbero provvedere a erogare fondi per creare rete di monitoraggio antisismi
RispondiEliminaNon posso credere che abbiamo fatto un post 'simile' lo stesso giorno. Cosa penso della natura credo tu lo sappia. Un carissimo saluto.
RispondiEliminaCome sempre Galimberti ci offre spunti di rilfessione, ma la notizia successiva è davvero tristemente allarmante! lascio un saluto freddoloso brrr anche se la giornata è di sole!
RispondiEliminaletto...:-)))
RispondiEliminaL'augurio che il 2005 ti porti quanto più desideri...
un abbraccio
veradafne
letto...:-)))
RispondiEliminaL'augurio che il 2005 ti porti quanto più desideri...
un abbraccio
veradafne
Grazie, Ahimsa, per il tuo passaggio.
RispondiEliminaChe le nostre preghiere, di qualunque genere siano, possano essere ascoltate finalmente.
Grazie, Ahimsa, per il tuo passaggio.
RispondiEliminaChe le nostre preghiere, di qualunque genere siano, possano essere ascoltate finalmente.
Per le mine, ne parlano anche sul sito di Emergency, il loro intervento umanitario nei paesi asiatici, è indirizzato nello Sri Lanka ... non solo perché è una delle zone maggiormente colpite dal maremoto, ma anche perché questa catastrofe ha portato alla superficie molte mine antiuomo che giacevano sepolte in quest'area dove sono ancora attivi focolai di guerra.
RispondiEliminaCiao Harmonia, ti lascio i mei auguri con la speranza che l'anno nuovo porti meno guerre, meno catastrofi e un sorriso di speranza e felicità per tutti. A te in particolare, auguro tutte le cose belle che desideri.
Baciotti, ciao*
Per le mine, ne parlano anche sul sito di Emergency, il loro intervento umanitario nei paesi asiatici, è indirizzato nello Sri Lanka ... non solo perché è una delle zone maggiormente colpite dal maremoto, ma anche perché questa catastrofe ha portato alla superficie molte mine antiuomo che giacevano sepolte in quest'area dove sono ancora attivi focolai di guerra.
RispondiEliminaCiao Harmonia, ti lascio i mei auguri con la speranza che l'anno nuovo porti meno guerre, meno catastrofi e un sorriso di speranza e felicità per tutti. A te in particolare, auguro tutte le cose belle che desideri.
Baciotti, ciao*