25 Aprile 1945
FESTA DELLA LIBERAZIONE
ORA E SEMPRE RESISTENZA!
25 Aprile 2009
Ora più che mai resistenza!
Resistenza all'ignoranza e alla falsificazione della storia: il 25 aprile si festeggia la LIBERAZIONE dell'Italia dal nazifascismo, è la FESTA della LIBERAZIONE, e il nome non si cambia. "Festa della libertà"? E perché non "Festa del popolo della libertà"? Tanto per soddisfare la bulimia del berlusconismo.
Resistenza all'indifferenza: fatto salvo il rispetto per i tutti i morti, nulla autorizza a stabilire l'ambigua equivalenza tra i partigiani che scelsero di combattere contro i nazisti per la libertà e i fascisti della Repubblica di Salò che scelsero di allearsi con i tedeschi per impedire la liberazione dalla tragica dittatura fascista.
No alla proposta di assegnare una medaglia
ai militi della Repubblica di Salò
Contro la proposta di legge n. 1360 che vorrebbe equiparare, unendoli nel riconoscimento di una medesima onorificenza (l'Ordine del Tricolore) partigiani, deportati. internati miliari ai militi delle varie forze armate della Repubblica sociale italiana, si è levata una forte opposizione. Soprattutto dopo la Conferenza pubblica organizzata dall'ANPI a Roma il 13 gennaio 2009 presso la Sala del Cenacolo di Montecitorio.
Una raccolta di firme è stata promossa dal Coordinamento delle associazioni partigiane, della deportazione, dell'internamento militare e dei perseguitati politici del Piemonte. Una petizione popolare è stata lanciata sul sito di Articolo 21 e in pochi giorni ha superato già le 8.000 adesioni. [ ANPI ]
Resistenza alla revisione della Costituzione: come ha detto il Presidente Napolitano, la Costituzione rappresenta "insieme lo spirito, l'impalcatura e la garanzia" della nostra democrazia repubblicana. I valori democratici contenuti nella Costituzione subiscono continui attacchi, diretti e indiretti. Più pericolosi questi ultimi, che lavorano al buio, dietro la copertura di innocue leggi normali, e svuotano di significato e valore ora un principio ora un altro.
Qualche testimonianza che condivido:
Ovadia: La lezione del 25 Aprile e la beffa del Cavaliere - Micromega
Le piazze rubate del 25 aprile di Marco Revelli - Il Manifesto
Un 25 Aprile di lotta contro l’indifferenza e le menzogne sulla memoria "condivisa" di Angelo d'Orsi - Micromega
http://gemisto.splinder.com/post/20400457/ORA+E+SEMPRE+RESISTENZA
RispondiEliminaVeramente gliela darei io una bella medaglia: di piombo!...
RispondiEliminavabbè sto scherzando, oggi è il 25 Aprile, siamo tutti buoni no?
Buona Resistenza, Harmo..
RispondiEliminaciao. Si, siamo tutti uniti, ora più che mai, contro la stupidità, il fanatismo, e l'indifferenza.
RispondiEliminaPoi l'italiano è bello e chiaro, " la festa della liberazione, significa, anniversario, della liberazione di una nazione ad un regime.
Libertà, è in senso generale.
Ciao. sono d'accordo con l'articolo.
RispondiEliminaNon ne posso più di queste istigazioni Berlusconiane sottili e subdole che invitano a tornare sotto sotto, se non pure esplicitamente in ogni modo, anche attraverso le pubblicità, ed altro.. al nazzismo alla violenza alla prepotenza di un popolo da cui siamo riusciti a liberarci con troppe vittime e sofferenze il 25 Aprile giorno della libertà che dovrebbe tornare ora più che mai, e che già tra noi con un buon passaparola di popolo, può ricominciare la sua forza e giustizia, vera!
Un abbraccio. :-)
Non ho potuto leggere tutti i link, ma parto da un dato storico: alcuni fanno risalire il primo spirito di quella che poi diventerà la Resistenza ai Caduti di Cefalonia; i quali non avevano sicuramente lo stesso credo politico dei partigiani delle brigate "Garibaldi" o di quelli di "Giustizia e Libertà". Ma chi si oppose al regime fascionazista non lo faceva certo per ubbidire ad un ordine di partito, quanto per rispondere ad un imperativo morale che chiedeva di lottare, a rischio della propria vita, per riconquistare la libertà del nostro paese.
RispondiEliminaChi nega questo o è in malafede o non ha mai aperto un libro di storia in vita sua. O entrambe le cose insieme.
@ Gemisto
RispondiEliminaGrazie!
@ Alderaban
Buoni sempre, Alde, e anche GIUSTI!
@ linodigianni
Grazie, Lino, e coraggio!
@ penny46
RispondiEliminaGrazie, Penny, più chiari così...ma non per lui, ovviamente.
@ colf
RispondiEliminaTemo che dovremo sopportarne altre mosse del cavaliere, sempre che lui non cambi e diventi un vero democratico. Ma può cambiare anche il popolo, che ora come ora ama e segue il suo leader maximo.
si però sei proprio sicur che ipartigiani non abbiano comemsso degli eccessi? ne sei proprio sicura?
RispondiEliminahai letto i libri di pansa?
@ Masso57
RispondiEliminaOppure non sa che cosa significhi rispondere a un imperativo morale, a qualsiasi prezzo. E non lo sa a tal punto che non riesce nemmeno a immaginarlo. Oppure è un fascista dentro di sé e solo per opportunismo si nasconde dietro comportamenti che vanno dal quindicennale rifiuto di partecipare all'attuale accettazione dell'invito dell'avversario politico. Nelle coscienze non ci è dato di leggere, ma dei fatti sotto i nostri occhi e delle parole ascoltate possiamo ben dare la nostra valutazione. Che non conosca la storia, lui, lo dimostra spesso, ma nella confusione fra "liberazione" e "libertà" il problema è linguistico e psicologico. Non sa l'italiano o semplicemente bara?
@ stefano massa
RispondiEliminaAl contrario, sono sicura (quasi) che i partigiani commisero degli eccessi, condannabili, nonostante la durezza dei tempi, e gli orrori del ventennio e quelli dell'occupazione nazista. Bene ha fatto Pansa a denunciare errori e misfatti che, però, non furono la regola. Qui d'altronde non si vuole santificare nessuno. Qui si vuole celebrare e onorare un giorno che segna lo spartiacque tra una dittatura vergognosa e l'inizio di una nuova vita per il popolo italiano, la liberazione dal fascismo e dal nazismo e l'avvio verso la democrazia con il corollario indispensabile di libertà e giustizia, tutte sempre da costruire e perfezionare. Condanniamo pure gli eccessi che furono commessi, ma non permettiamo che facciano velo al valore di chi si battè per la libertà e per la dignità e soprattutto non permettiamo che diventino un alibi per chi si battè per la permanenza di due dittature vergognose.
Esprimiamo la nostra perenne gratitudine agli alleati che vennero a salvarci, gratitudine profonda e sincera, ma non dimentichiamo che la lotta dei partigiani, oltre a essere di grande aiuto, ebbe il merito di salvare la nostra dignità di popolo.
Grazie, Stef, di avermi dato lo spunto per precisare questi punti.
Dopo tanti anni è giusto evitare stupidi antagonisi proprio per rispetto di tutti i caduti ma non possiamo riconoscere la stessa valenza attribuita ai partigiani per chi si schierò ottusamente con la repubblica di Salò. E la liberazione è specificatamente quella mentre la libertà ha un significato più generale ed astratto. I termini possono essere assimilati ed avvicinati quanto si vuole ma il significato resta e resterà sempre differente. Ciao, ubuntu.
RispondiEliminaCara Dora, passo per augurarti un sereno 1° Maggio.
RispondiEliminaUn abbraccio
annarita:)