martedì 14 giugno 2005

Un commento


15 giugno 2005



OK, però adesso non ci lasciamo prendere dall'isteria.
Per esempio: "Deutschland uber alles" non è affatto uno slogan nazista (?!?). Dando del nazista a destra e a manca con tanta leggerezza ci si mette esattamente sullo stesso piano dei vari Giovanardi.

"Deutschalnd uber alles" è la prima strofa di "Das Deutschlandlied", cioé l'inno nazionale tedesco cos'ì come proclamato nel 1922, dal primo presidente della Repubblica di Weimar, Friedrich Ebert (le parole: la musica invece, bellissima, è quella dell'inno imperiale austriaco - Kaiserimn - composto da Haydn).
Oltretutto, quella frase per chi la scrisse (Heinrich Hoffmann von Fallersleben) significava un'esortazione a superare la divisione particolaristica della Germania in staterelli e principati per fondersi in un'entità più grande, esattamente come nel nostro risorgimento mazziniano.

ale tap

 

Sono grata ad "ale tap" sia per l'invito a non lasciarsi prendere dall'isterìa (pericolo da non sottovalutare mai), sia per le precisazioni rispetto a: "Deutschland ueber alles". Ho imparato una cosa che ignoravo e che valeva la pena di sapere. A mia discolpa, tuttavia, vorrei dire che purtroppo quel detto suona sinistro per l'uso che ne hanno fatto i nazisti, e comunque non ho dato del nazista a Ferrara, ho soltanto rilevato la mancanza di delicatezza di quel titolo, soprattutto nei confronti dell'embrione. Ad esempio,  la "svastica" è un simbolo antichissimo e di alta positività nella religione Hindu, ma purtroppo anche quella in noi occidentali è rimasta impressa come simbolo dell'orrore nazista.



I ringraziamenti non sono di maniera ma sentiti, mi dispiace di non poterli esprimere direttamente alla persona che con garbo mi ha fatto rilevare delle cose di cui terrò conto. Quanto a Ferrara, preso atto della mia ignoranza, non voglio fare un processo alle sue intenzioni. Magari voleva essere un invito all'unità il suo e non quello che ho capito io, ma il sottotitolo mi indirizza ancora verso la mia interpretazione.



Lola's Peace Rose




 


Il giorno dopo il referendum


Il primo pensiero è per tutte le persone che speravano nella possibilità di cambiare  una legge priva di misericordia per loro. Vorrei poter dire loro la mia solidarietà e la mia com-passione, ma anche questo al momento mi sembrerebbe inadeguato. Mi auguro che chiunque abbia bisogno di quell'aiuto che noi, popolo sovrano, gli abbiamo negato, mi auguro che possa almeno affrontare le difficoltà per riparare all'estero, e mi auguro che l'amarezza dell'abbandono non sia troppo grave. Sono persone coraggiose e forti, bisognerà che si conti su questo. Al momento posso offrire una rosa della pace, che sia di buon augurio per loro e per noi.


Peace rose


Spero anche che non abbiano letto il titolo del fondo di Giuliano Ferrara sul 'Foglio' che suona così:


Embrione uber alles


(L'embrione su ogni cosa)


Sconfitta devastante per il secolarismo dei ministri del culto relativista.


Uno slogan che ricalca quello nazista di funesta memoria: "Deutschland uber alles". Una svista? O un lapsus che dal profondo fa emergere un pensiero violento nascosto sotto i proclami della nuova etica teocon?


Sono colpita dalle reazioni dei "vincitori". Quelle degli "astenuti convinti", come li chiama Mannheimer nel suo sondaggiosul Corriere della Sera: "Astensione? Ha vinto il disinteresse"(http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/06_Giugno/14/mannheimer.shtml), e quelle dei cosiddetti "politici". Questi ultimi sembra che abbiano combattuto una loro guerra intestina e vedano nell'inimmaginabile astensione una specie di 'giudizio di Dio' sulle beghe a cui si dedicano completamente, incuranti dei problemi urgenti da risolvere ( e questo sia a destra che a sinistra). E parlano di essere o non essere in sintonia con il Paese, come se in qualche modo fossero interessati alle sue sorti. Mi offendono gli avversari di Fini che si dichiarano contro la libertà di coscienza del loro capo, mi offende Rutelli con le sue passionali dichiarazioni di voto e i suoi propositi bellicosi nell'Unione, il Rutelli dimentico di aver perso le elezioni del 2001. Mi offende questa mancanza di pudore e di pietas.


Penso al cardinal Ruini, lo vedo diafano e mite, mentre contempla calmo il trionfo della sua "strategia del non voto". Chissà se ricorda quel ricevimento del 2003 per ricordare i Patti Lateranensi, dopo il quale il nostro governo decise la "blindatura" della legge sulla procreazione assistita, pago di aver potuto partecipare alla guerra contro l'Iraq? Chissà se ha mai ripensato ai molti errori della Chiesa Cattolica, sempre contraria ai cambiamenti, al punto da schierarsi perfino contro la vaccinazione antivaiolosa (1823).


Mi sento sola e smarrita, anche se in compagnia di dieci milioni di persone che come me hanno deciso di non venir meno al "dovere civico" del voto. Non penso in termini di vittoria o di sconfitta, nonostante il carattere impietosamente bellicoso della campagna referendaria, soprattutto da parte dei crociati dell'embrione.

19 commenti:

  1. ..lanciàti a 200 kmh l'ora in una macchina senza freni verso il Medioevo..

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  2. Belle le tue parole ed orribile il titolo del fondo di ferrara ma non sorprendente... ma non scoraggiamoci. Ciao

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  3. In questo post hai scritto delle cose bellissime... e vere.
    Ti mando un abbraccio. Ciao.

    P.S. Ti ringrazio, a nome dei 4zampe, per gli auguri.
    Grazia

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  4. Cara Harmonia, un grandissimo post, colmo di compassione e di amore per chi soffre, e in definitiva sono stati amore e compassione a portare undici milioni di persone a votare. Il Card. Ruini risponderà a Dio delle sofferenze non lenite, che ha ritenuto meno importanti del successo di un gelido calcolo, e anche dell'ambiguità condannata dall'Eclesiaste "il tuo parlare sia sì, sì, no, no, perchè il resto è del Maligno". Le conseguenze politiche invece ci potranno essere, eccome, e saranno disastrose se la parte liberale del Paese non si compatterà intorno a valori condivisi, dai cattolici democratici alla sinistra .

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  5. condivido e apprezzo il tuo sentimento verso i veri sconfitti del referendum: le coppie di genitori costrettia emigrare, ma anche la ricerca ..

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  6. sconforto anche da parte mia ( erano deserti, sai, i seggi in cui sono andata a votare ) sconforto soprattutto per questo urlarsi addosso dei politici, per aver assistito ad una strumentalizzazione di questioni che ritengo anzitutto d'urgenza sociale, mi rattrista profondamente la scelta dell'astensione, e il fallimento dello strumento referendum...il futuro della ricerca scientifica in Italia di cui hanno poco parlato...

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  7. In direzione di marcia opposta rispetto al resto dell'Europa...

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  8. Non hanno nemmeno più bisogno dei roghi, cara Harmonia: basta semplicemente lasciar addormentare le coscienze...
    Serve richiamare il famoso monito secondo cui "IL SONNO DELLA RAGIONE PRODUCE MOSTRI!" ?
    (Che l'ignoranza sia il peggiore dei mali - quello che sta alla base di ogni altro- come ben sai, è anche il primo credo buddista...)
    Ed il Potere (qualsiasi "potere"-laico o religioso che sia- che voglia solo dispoticamente affermare se stesso, da che mondo è mondo ha sempre fatto in modo di ostracizzare la conoscenza presso il suo popolo suddito...
    Nella nostra epoca "civile e democratica" non occorre più innalzare roghi ad exemplum di pericolosi Giordani Bruni (che nemmeno hanno più possibilità di "esistere"...): basta -per esempio- demonizzare la scienza ripristinando mediaticamente obsoleti dualismi (al contrario del Dalai Lama che ama aggiornare continuamente la sua Conoscenza mettendola a confronto con scienziati occidentali che periodicamente invita presso di sé...). Fare tagli alla ricerca e attuare un programma di deculturizzazione generale è poi una specialità di cui l'Italia può andare particolarmente fiera.
    I risultati sono garantiti. E si vedono.

    P.S. Sull'astensionismo puoi andare a leggerti, se vuoi, i miei commenti da Alain.

    Un abbraccio

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  9. solo smarrito avvilito depresso.....bacionotte Harmonia. Alain

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  10. ...forte sensazione di smarrimento...*

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  11. che sconforto, che sensazione brutta quella di abitare in un paese che ti senti lontano.

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  12. Ecco,
    le parole della pacatezza,

    che dopo aver sfogato la mia rabbia su qualche vittima di turno che avrà l'ardire di interrogarmi sul referendum, ridendo ironicamente....

    forse (!) adotterò anch'io questo pensiero di pace.

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  13. OK, però adesso non ci lasciamo prendere dall'isteria.
    Per esempio: "Deutschland uber alles" non è affatto uno slogan nazista (?!?). Dando del nazista a destra e a manca con tanta leggerezza ci si mette esattamente sullo stesso piano dei vari Giovanardi.

    "Deutschalnd uber alles" è la prima strofa di "Das Deutschlandlied", cioé l'inno nazionale tedesco cos'ì come proclamato nel 1922, dal primo presidente della Repubblica di Weimar, Friedrich Ebert (le parole: la musica invece, bellissima, è quella dell'inno imperiale austriaco - Kaiserimn - composto da Haydn).
    Oltretutto, quella frase per chi la scrisse (Heinrich Hoffmann von Fallersleben) significava un'esortazione a superare la divisione particolaristica della Germania in staterelli e principati per fondersi in un'entità più grande, esattamente come nel nostro risorgimento mazziniano.

    ale tap

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  14. cara harmonia, se possibile vorrei tranquillizzarzi circa l'inno, secondo me il tuo non era un pregiudizio negativo verso ilfoglio né escluderei che il titolo sia stato scritto proprio con le intenzioni che ipotizzi: talmente la prima strofa "deutschland uber alles" è legata al nazismo che dopo la seconda guerra mondiale si decise di cantare l'inno iniziando dalla terza strofa, la musica è rimasta la stessa, quella di haydn che conosciamo tutti.

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  15. Pucci ti ha dato quelle notizie (in maniera più completa) che in parte volevo darti io sull'inno. Bacionotte. Alain

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  16. Cara Harmonia,

    Ti ringrazio per il cortese ringraziamento.
    Quanto al mascalzone di Ferrara, non escludo che la sua citazione fosse più che altro giocata sull'alluzione al papa bavarese (e "prussiano" nell'immagine). resta da ragionare sulle ragioni di questa sconfitta, cioé sul perché i referendari sono risultati così deboli.

    Ciao
    Alessandro Tapparini

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  17. Questo post me lo stampo per portarmelo sulla spiaggia...che ne dici..:-)

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  18. Beh.... non siamo d'accordo....ma che importa!
    Forse quello che è stato detto su di lui ad una trasmissione dell'"amato" Vespa era tutto falso... ed io ci ho creduto....
    Chissà?...forse non è vero che è stato con Craxi quando era la potere... forse non è vero che sta con Berlusconi da quando si è messo in politica... chissà?... forse mi sbaglio... ho capito 'sicuramente' male....
    Cmq ho seguito i suoi "8 e mezzo" a La7 ... -ora non so più come si chiama questo programma, da quando non c'è più Lerner e c'è una donna-giornalista con lui-... e mi è bastato! Non sopporto i faziosi!

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