domenica 5 giugno 2005

L' ASSENTE


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Hope I


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 E' un'opera di Gustav Klimt, il suo titolo è "Speranza I", suscitò grande scandalo all'epoca (1903). Me ne sono ricordata durante le mie riflessioni sulla battaglia intorno ai quesiti dei referendum. Se nel contesto odierno dovessi dare un titolo a quest'olio, forse lo chiamerei "Il campo di battaglia", perché si parla poco o punto proprio di lei: la donna. E chi ne parla nella maggior parte dei casi è uomo, in alcuni casi sono uomini di potere a parlarne.


In realtà lei non è un gran soggetto nella discussione, lei è un corpo-soggetto da controllare per quella sua "potenza di concepire e mettere al mondo". Gli uomini e le donne (pochissime) del nostro Parlamento hanno stabilito per legge che "il concepito", chiamato anche 'embrione' , ha dignità e diritti pari a quelli degli esseri umani formati, "anzi la vita della potenziale madre ne ha un po' meno: perché il corpo materno contenitore dell'embrione deve fare il suo dovere fino in fondo e purchessia, per dare a questo appunto la chance di provare a diventare un essere umano" , come ha scritto Chiara Saraceno su La Stampa del 3 giugno scorso,  in un editoriale dal titolo rivelatore: "E chi difende l'embrione quando è nato? (http://www.lastampa.it/redazione/editoriali/ngeditoriale8.asp).


"Sulla vita non si vota" recitano i manifesti del comitato per l'astensione ai referendum. Sono d'accordo, ma il problema è che uomini e donne (pochissime) in Parlamento hanno votato, licenziando purtroppo una legge, la 40/2004, che è difettosa e cattiva, se non in toto, in alcune parti importanti. Ora tocca a noi votare, non per ristabilire il far West secondo la vulgata, ma per spingere a cercare e ricercare soluzioni meno raffazzonate e contraddittorie, e rispettose sul serio dei diritti umani di tutte le persone coinvolte.


Vorrei chiarire che in questo post ho riflettuto sul metodo più che sul merito. I discorsi sul merito sono quasi infiniti e si basano principalmente su opinioni, ma qualcuno lo affronterò, a partire da quello terribile dell'eugenetica e delle manipolazioni genetiche, argomento questo su cui l'attenzione non sarà mai troppa.


Ma il campo di battaglia non è l'utero delle donne, il campo di battaglia non è l'intimità della coppia bisognosa di aiuto, il campo di battaglia non è la ricerca onesta di cure.


Quanto alle manipolazioni genetiche, rimando al mio post del 16 marzo 2005, in cui con l'aiuto di James Rifkin ho espresso il mio orrore per il delirio di onnipotenza di certi scienziati. Quello è e sarà il campo di battaglia su cui sono già schierata con tutte le mie forze.


 

11 commenti:

  1. Argomento dì'obbligo. Da pUcci una bella discussione. Bacionotte. Alain

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  2. Cara Harmonia, le tue considerazioni illuminano un altro fondamentale aspetto del tema,e mi commuovono per quanto sono vere. Le donne,le vere protagoniste, non compaiono che raramente sulla scena, parlano poco, dovendo solo poi sottostare, obbedire, piangere. C'è nella legge 40 una insopportabile sordità tutta maschile, ideologica e sprezzante. Quando l'altra metà del cielo prenderà infine coscienza della sua maestà, allora, allora...

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  3. Sono pienamente d'accordo...è da tempo che aspetto di votare...ciao

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  4. Condivido davvero tutto e fai bene a sottolineare che ci sono troppi uomini e troppe poche donne che parlano del problema.

    Un caro saluto.

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  5. Condivido davvero tutto e fai bene a sottolineare che ci sono troppi uomini e troppe poche donne che parlano del problema.

    Un caro saluto.

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  6. Una cosa giusta Fassino l'ha detta: "Se in parlamento ci fossero, anziché il 10% di donne, il 50% quali sono nel paese, questa legge non sarebbe mai passata".
    E invece ci tocca pure sorbire le opinioni astensioniste di quell'eunuco di Bondi.

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  7. Una cosa giusta Fassino l'ha detta: "Se in parlamento ci fossero, anziché il 10% di donne, il 50% quali sono nel paese, questa legge non sarebbe mai passata".
    E invece ci tocca pure sorbire le opinioni astensioniste di quell'eunuco di Bondi.

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  8. sono tornata dalle ferie…ci volevano!
    Un saluto veloce… intanto.

    FeAu

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  9. sono tornata dalle ferie…ci volevano!
    Un saluto veloce… intanto.

    FeAu

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