La forza di una donna
Aung San Suu Kyi
premio Nobel per la Pace
Rangoon, 19 giugno 2005.
"Aung San Suu Kyi ha compiuto oggi sessant'anni e per la leader birmana del movimento per la democrazia e' stato probabilmente un giorno come tutti gli altri negli ultimi due anni: sola e agli arresti domiciliari, mentre i suoi sostenitori, nel Paese e in tutto il mondo, continuano invano a chiedere la sua liberazione.
La debolezza della violenza e della vigliaccheria
Neanche in questa ricorrenza la giunta militare di Rangoon ha concesso visite, oltre quella di un medico; la linea telefonica e' rimasta isolata e il servizio di sicurezza e' stato rafforzato.
Il sostegno non violento
Ma al quartier generale della Lega nazionale per la Democrazia centinaia di persone hanno festeggiato la loro paladina. Nella sede disadorna della Lega la giornata era iniziata con un canto di dieci monaci buddisti. Poi, tra preghiere e altri canti, sono state liberati, come auspicio di pace, dieci colombe e sassanta palloncini colorati. Tutto l'evento e' stato filmato e tenuto sotto controllo dalle forze di sicurezza.
All'interno dell'edificio il presidente del comitato centrale della Lega, Aung Shwe, ha letto davanti a circa quattrocento ospiti, tra cui diplomatici, una dichiarazione di auguri di "lunga vita, benedizioni e salute" per Aung San Suu Kyi. Cerimonie si sono tenute in altre sedi della capitale birmana.
Per l'occasione a Bangkok, in Thailandia, l'universita' 'Thammasat' ha consegnato a un rappresentante della Lega una laurea 'honoris causa' per San Suu Kyi: un riconoscimento conferito nel 1991 dall'autorevole istituzione, ma che non era stato mai ritirato, perche' la destinataria e' stata in stato di arresto per nove degli ultimi sedici anni."
Fonte: (http://www.rainews24.rai.it/Notizia.asp?NewsID=55102; i titoli in corsivo sono miei) )
Esportare la "democrazia" anche lì?
RispondiEliminaE visto che ci siamo - e te n'eri occupata - i quattrini (concreti, veri, contanti) sborsati dalla solidarietà della società civile in favore dei disastrati dallo tsunami (non quelli virtuali dei governi), che fine hanno fatto?
Donne come Aung ridanno speranza a tutto il genere umano, me compreso. Certo, ovunque si giri lo sguardo, rovine e rovine...
RispondiEliminaEd il bello della sua storia è che non è mai stata nè processata nè incriminata...sulla tristissima realtà locale, purtroppo in inglese, è disponibile una ricchissima documentazione a questo link:
RispondiEliminahttp://www.amnesty.org/library/index/engasa160192005
Ciao Harmonia
RispondiEliminabello il post sulla Aung... speriamo che sia di auspicio alla sua liberazione e quella del suo popolo.
Ot: post troppo lunghi sembrano indigesti per la maggior parte del popolo web. Si rischia di leggersi tra "iniziati", ma come si fa a sintetizzare un argomento complesso e importante in poche battute, mica siamo tutti BeppeGrillo.
un abbraccio
non la conoscevo...
RispondiEliminanon scordiamoci lei:
feau
Il fatto che tu abbia parlato di questa donna minuta, ma di acciaio temprato, accresce la stima che penso chiunque frequenti questo blog, tra i più utili e interessanti, nutre assieme all'ammirazione nei tuoi confronti. Le mie sono assodate.
RispondiEliminaCon simpatia
L'OT di Alderaban merita di essere approfondito. Magari inizierò a farlo io,appena possibile.
Harmonia, ieri un eccellente articolo su la Repubblica su questa donna ammirevole...Un regime infame impermeabile a tutto. Un caso veramente disperato. Un abbraccio. Alain
RispondiEliminabell'articolo, harmo, di donne tenaci come l'acqua contro la pietra..un abbraccio
RispondiElimina"lunga vita, benedizioni e salute"...*
RispondiEliminahttp://www.radicali.it/newsletter/view.php?id=37421&numero=847&title=NOTIZIE%20RADICALI+
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