A proposito di relativismo
nel rispetto delle leggi vigenti in Italia.
Due comportamenti diversi
Ho letto sull'Unità di oggi che 110 professori e ginecologi dei centri di procreazione assistita hanno mandato al Presidente Ciampi una lettera appello con la quale chiedono che il Parlamento apporti le necessarie modifiche alla legge 40. E testualmente annunciano: " Le uniche possibilità alternative saranno il ricorso alla magistratura e disobbedienze civili. ... Non vogliamo certo eludere la legge o ingannarla, ma sentiamo l'urgenza diaffermare, assumendocene in toto la responsabilità, il rispetto di una legge superiore, che riguarda la nostra Costituzione, i nostri principi deontologici e la nostra coscienza".
Non so che cosa risponderà il Presidente Ciampi e, quanto al merito dell'appello, immagino bene che ci saranno reazioni diverse. Ma qui mi preme rilevare la correttezza di questo comportamento: si presenta il problema, si riconosce il valore di una legge, si prefigura una disobbedienza civile. Disobbedienza riconosciuta e dichiarata dai firmatari dell'appello.
Vorrei, quindi, far notare la differenza fra questo modo di intendere la legalità e quello conclamato dal fronte degli astensionisti, da Ruini a Pera, da Casini ai parroci, e così via. Tutti loro hanno disobbedito a una legge dello Stato, ma l'hanno fatto non dichiarando che di disobbedienza civile si trattava e non spiegando bene questo fatto al popolo sovrano, cattolico e no. Loro, i nuovi disobbedienti, hanno affermato il loro buon diritto a comportamenti e azioni contro la legge, facendo intendere che leggi si rispettano a seconda del proprio personale giudizio. Insisto sul fatto che almeno avrebbero dovuto chiarire che intendevano fare della disobbedienza civile in nome di leggi superiori (quali?). Almeno quello, invece della protervia e della tracotanza nell'applicazione
Se questo non è relativismo, di tipo deteriore, che cos'è? E' relativismo tattico di machiavellica memoria? E' l'idea di essere cittadini "più uguali"? E' disprezzo della legalità in nome di una presunta superiorità?
Nota - la legge a cui mi riferisco è la seguente:
(Art. 98 del Testo Unico delle leggi elettorali, Titolo VII:
Il pubblico ufficiale, l'incaricato di un pubblico servizio, l'esercente di un servizio di pubblica necessità, il ministro di qualsiasi culto, chiunque investito di un pubblico potere o funzione civile o militare, abusando delle proprie attribuzioni e nell'esercizio di esse, si adopera
1. a costringere gli elettori a firmare una dichiarazione di presentazione di candidati od
2. a vincolare i suffragi degli elettori a favore od in pregiudizio di determinate liste o di determinati candidati
3. ad indurli all'astensione,
è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da lire 600.000 a lire 4.000.000.) Fonte: http://www.lucacoscioni.it/node/4806
bisogna iniziare una campagna per le dimissioni di calderoli ..ci stai?
RispondiEliminaps.so che puo' sembrare improbo lo sforzo..ma fatti non foste per viver come bruti..no?
Ma non avete visto come hanno aperto i Tg nazionali stasera? Abbiamo l'Europa del prosciutto di Parma.
RispondiEliminaE il Patacconi ha perfino corteggiato ( ma se la sarà anche scopata?) la rappresentante finlandese della commissione preposta a decidere.
Un successo storico.
Sono i problemi indotti da una legge che e' fuori dal suo tempo e dal suo mondo. Volenti o nolenti andra' modificata: il problema e' quanto ci vorra' e quante divisioni portera' tutto questo.
RispondiEliminaRuini e Ratzinger hanno rischiato grosso: hanno vinto la battaglia, ma la guerra contro la laicizzazione la perderanno e' solo questione di tempo.
Un caro saluto.
Infatti i gallinacci di corte hanno cominciato a dire che "è di una gravità inaudita che persone estranee al Parlamento cerchino di influenzarne la volontà" (S.Bondi, ma non si riferiva a Ruini, come potrebbe sembrare ad un esame laico della questione...).
RispondiEliminaIntanto Ambrogio Fogar proverà ad andarsi a curare in Cina, causa impossibilità di ricerca sulle staminali.
Bel progresso!
Oggi. Ruini: no alle convivenze tra gay. Se queste non sono interferenze in uno stato laico come dovrebbe essere l'Italia, non so cosa siano. In quanto a Pera si è rivoltato di 180 gradi rispetto a quanto affermava appena tre anni fa. Tutto ciò, Harmonia, è nauseante. Un caro abbraccio. Alain
RispondiEliminaQuindi in questi giorni quella norma è stata invocata del tutto a sproposito, perdendosi per strada una considerazione assai semplice: e cioé che la richiesta indirizzata da un prete ai fedeli di uniformare il loro giudizio e le loro scelte alle indicazioni delle autorità ecclesiastiche, magari astenendosi dal voto, se nno è accompagnata da minacce serie di conseguenze negative per i trasgressori non è, tecnicamente, un "abuso" di funzioni, ma un legittimo esercizio di quelle funzioni.
RispondiEliminaQuesto dal punto di vista giuridico.
Dal punto di vista politico, ovviamente, resta il dissenso rispetto al pessimo uso che i preti hanno fatto dei loro diritti. Ma è tutta un'altra questione. Un'ordinamento che glie li negasse solo per paura che li usino male, sarebbe una dittatura.
sono d'accordo con tmepinonsospetti per quanto riguarda il discorso di ratzinger e la laicità.
RispondiEliminaa voi:
feau
cara harmonia, non posso che condividere le puntualizzazioni di ale.tap; capisco che in questa circostanza ruini abbia potuto irritre non poco ma davvero si può sostenere che abbia abusato delle proprie attribuzioni, cosa che tra l'altro andrebbe valutata secondo il diritto canonico.
RispondiEliminavedi i vescovi in spagna come strepitano contro l'abolizione doi discriminazioni nei confronti dei gay?
non resta che augurarsi che il clero cattolico si ispiri a più condivisibili valori di tolleranza, nel frattempo andrebbero "contenuti" colpendoli dove sono più sensibili: il forziere.
come sempre metti il dito sulla piaga.....
RispondiEliminaun saluto da qui. sereno w-e. Bacio. Alain
RispondiEliminaleggo interessata come sempre le tue proposte.
RispondiEliminaun saluto d'affetto Harmonia
Sil