mercoledì 13 aprile 2011


Carceri e tortura
due parole risuonate ieri a Montecitorio
 

Beccafumi Domenico_Benevolentia_Siena_Palazzo pubblico_Sala del Concistoro

Benevolentia

Scena 
Seduta n. 462 Martedì 12  

Personaggi




  • Deputato Furio Colombo


  • Deputata Rita Bernardini


  • Ministro della Giustizia Angelo Alfano



 



 



FURIO COLOMBO. Signor Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori soltanto per far notare che, durante l'intera e appassionata perorazione dell'onorevole Bernardini, il Ministro della giustizia ha fatto una lunga telefonata e molte conversazioni. Mi sembrava giusto farlo notare.(Commenti dei deputati del gruppo Popolo della Libertà). [pag. 86]
 

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bernardini. Ne ha facoltà.



RITA BERNARDINI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, mi rivolgo anche al Ministro della giustizia Angelino Alfano. Nel titolo di questa proposta di legge, che in tanti abbiamo ricordato in questa Aula, c'è scritto che essa viene emanata anche in attuazione della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali.
Sapete tutti che questo provvedimento rafforza quanto previsto nella cosiddetta legge ex Cirielli, che distingue la posizione di coloro che sono incensurati, per quanto riguarda la prescrizione, da coloro che, invece, hanno commesso in passato alcuni reati.
Noi riteniamo - così come per la ex Cirielli - anche questo provvedimento ingiustificato perché è chiaro che gli incensurati rimarranno tali fino a che sono previsti provvedimenti di questo tipo.
Ma quello che rende veramente insopportabile questa norma - che è una norma ad personam e che non scalfisce minimamente il problema gravissimo della giustizia nel nostro Paese - è che questo Governo in questo momento non ha l'autorevolezza di parlare di giustizia attraverso questi provvedimenti quando tollera, e ha tollerato dall'inizio di questa legislatura, che nelle nostre carceri si attuino comportamenti [ Pag. 83 ] che costringono il detenuto a subire una vera e propria forma o forme di tortura (quel reato che voi non volete introdurre nel nostro ordinamento, e si capisce il perché), e io cercherò di spiegarvelo in questo intervento.
Lo scorso fine settimana, con una delegazione radicale, sono andata a visitare il
carcere Gazzi di Messina. So, signor Ministro, che ci è stato anche lei. Non so se lei abbia visitato due reparti: il primo che si chiama «La sosta», e il secondo che si chiama incredibilmente «Centro clinico». Ebbene, nel reparto «La sosta» si costringono esseri umani a vivere in uno spazio inferiore ai due metri quadrati. Sono costretti, questi esseri umani, ad arrampicarsi perché i letti a castello sono a quattro piani; ad arrampicarsi come scimmie perché non c'è nemmeno la scaletta per arrivare al quarto piano del letto a castello.
In queste condizioni, quindi senza potersi letteralmente muovere e con il degrado di queste cosiddette gabbie, celle (non so come le volete chiamare), questi esseri umani sono costretti a vivere per 21 ore al giorno, perché le ore d'aria sono un'ora e mezza la mattina e un'ora e mezza il pomeriggio.
Allora, cosa sono questi? Trattamenti disumani e degradanti. In più, la follia dell'amministrazione penitenziaria genera dei comportamenti nei confronti dei detenuti che sono assolutamente da pazzi.
Pensate che un detenuto, che si trovava presso il carcere di Catania, è stato trasferito al carcere Gazzi perché vi era un centro clinico. Questo detenuto deve fare ogni settimana una trasfusione di sangue perché è microcitemico. Ebbene, lo sapete dove lo portano ogni settimana? Ripeto che lui stava già a Catania. Lo portano, ogni settimana, da Gazzi, dove è stato trasferito, a Catania, con le scorte, con le macchine della polizia penitenziaria, ammanettato. Lo riportano a Catania per fare la trasfusione!

Signor Ministro, lei non risponde mai alle interrogazioni parlamentari che noi presentiamo su questo argomento. Ma vuole verificare? Si rende conto che l'amministrazione penitenziaria è letteralmente impazzita? Lo vuole comprendere o no, questo? Che cosa fate?
È di domenica scorsa la notizia che i NAS hanno sequestrato un milione e centomila galline perché erano trattate male, [ Pag. 84 ] si trovavano in spazi ristretti e le gabbie erano sporche, come quelle di Messina. Ma i NAS non ci vanno mai nelle carceri italiane? E, se ci vanno, che cosa fanno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)? E i magistrati di sorveglianza, che cosa stanno a fare? Non vedono quello che succede a Messina, a Poggioreale?

Noi tolleriamo, stiamo tollerando e siamo responsabili delle torture di questi esseri umani. Nessun passo avanti è stato fatto.
Ecco perché veramente mi appello a lei, Ministro della giustizia; lei è stato a Gazzi, ma ci è andato nel reparto «La sosta»? Ci è andato al «Centro clinico»? Lo ha visto, al Centro clinico, quel detenuto che è costretto a strisciare per terra perché non gli viene data una carrozzina? Lo ha visto, signor Ministro? Lo so, lei è distratto, ma che ci è andato a fare a Gazzi, a fare questa visita così, senza andare sul luogo per vedere come sono trattati i detenuti?



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI (ore 17,30)



RITA BERNARDINI  . Signor Ministro, vi è un detenuto costretto a strisciare, a Gazzi, per potersi arrampicarsi su un WC lurido, sporco, perché avete tagliato persino i fondi per pulire le celle, per i detersivi. Questo cittadino, che non ha la carrozzella, deve strisciare in una cella piccola fino ad arrampicarsi sul WC. Non è una vergogna? Che autorevolezza ha uno Stato che si comporta in questo modo con degli essere umani? La giustificazione che ci hanno fornito per la mancanza della carrozzella è la seguente: la carrozzella non entra nella porta della cella del Centro clinico. E, allora, perché lo avete mandato lì? Perché spostate i detenuti senza nessuna ragionevolezza dalle loro regioni, li mandate dalla Campania alla Sicilia, da Brescia a Palermo? Perché fate questo?
Il grido di allarme: «stiamo morendo», mi è arrivato anche dal carcere della sua città, signor Ministro, da Agrigento. Non sono ancora andata a visitarlo; ci vogliamo andare insieme? Certo, sistemeranno qualcosa prima della nostra visita, ma non possono sistemare l'indecenza e l'incuria che dura da anni e per la quale non viene fatto niente. Avete tagliato i fondi Pag. 85persino degli psicologi, esattamente il 30 per cento quest'anno. Il 20 per cento dei detenuti ha problemi di tipo psichiatrico. Avete tagliato tutti i fondi per il lavoro in carcere.



Pag. 86



E, allora, vi dico che se un Governo vuole essere autorevole nel momento in cui propone delle leggi sulla giustizia deve anzitutto rispettare i principi fondamentali, a partire dall'articolo 27 della nostra Costituzione che è stato letto in quest'aula (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Futuro e Libertà per l'Italia).
 



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12 APRILE 2011





 Camera dei Deputati: i cosiddetti 314  della maggioranza stanno sostenendo a rotta di collo un'ennesima legge ad Berlusconi personam (processo breve o prescrizione abbreviata? importa forse), i parlamentari del Partito Democratico leggono uno a uno gli articoli della Costituzione della Repubblica Italiana. Questione di vita o di morte per mister B., per i suoi ministri, per i suoi parlamentari (314? sì, uno più, uno meno).
All'interno della rappresentazione il racconto di una tragedia, la tragedia delle condizioni umane nelle carceri italiane. [ Citazioni dal resoconto stenografico]
 






    


 

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