martedì 29 marzo 2011


“Uccidere il tiranno”
 
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John Milton_The Tenure of Kings and Magistrates_ London 1649_frontespizio 



 Se gli uomini dentro di sé fossero governati dalla ragione, e non consegnassero in generale il proprio intelletto a una doppia tirannia, l’una della tradizione all’esterno e l’altra delle passioni cieche all’interno, capirebbero meglio che cosa significhi favorire e sostenere il tiranno di una nazione. Ma, schiavi dentro di sé, non stupisce che si sforzino tanto di far sì che lo Stato sia governato in conformità a quella perversa norma interiore con cui governano se stessi. Poiché nessuno, in verità, può amare la libertà in cuor suo, se non gli uomini dabbene; gli altri amano non la libertà ma la licenza, la quale non ha mai più campo o più indulgenza che sotto i tiranni.

Un drastico titolo italiano per The Tenure of King and Magistrates, I GIUSTI POTERI DEI RE E DEI MAGISTRATI, di John Milton. Il 30 gennaio 1649 fu giustiziato Carlo I Stuart, nel febbraio dello stesso anno fu pubblicato il pamphlet di Milton, da qualche giorno è in libreria la traduzione italiana edita da Raffaello Cortina. L'anno di grazia 2011 sarà ricordato per la sollevazione delle popolazioni arabe contro i loro tiranni.

I tiranni. Oggi come allora, chi sono i tiranni? Chi è il tiranno per Milton e per noi?



John Milton, Uccidere il tiranno, Raffaello Cortina Editore, 2011, p. 5;   
  Il Il

1 commento:

  1. @ Gemisto

    Pensa se dovesse passare da queste parti B. S. Aiuto! Farebbe una sceneggiata epica, urlando ai feroci comunisti che vogliono ucciderlo, perché la tua associazione di idee è decisamente birichina. 
    Ma il libro di Milton va letto tutto, perché la lettura completa rende conto di uno straordinario rigore logico e di un autentica passione per il diritto e la giustizia. Ebbene sì, anche Milto era un "giustizialista", direbbe il nostro sorretto dal coro dei suoi sudditi. 
    Chi mi conosce sa che sono assolutamente contraria alla pena di morte, anche per i tiranni, tuttavia ragionare sui diritti e doveri dei cittadini, non dei sudditi, è di seria attualità.

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