Il sogno a occhi aperti di
DIONIGI TETTAMANZI
Cristianesimo
"Vorrei declinare il comandamento 'Non nominare il nome di Dio invano' in questo modo: 'Non nominare il nome di cristiano invano'. Non si tratta di nominare un nome, si tratta di viverne il contenuto, il significato, la bellezza. In questo senso mi pare si possa stabilire una perfetta corrispondenza tra il comandamento che riguarda Dio e il comandamento che riguarda chi da Dio ha ricevuto la fede, cioè il cristiano".
Politica e morale
"Chi è impegnato a guidare una comunità ha il dovere di presentarsi non secondo una doppia morale, ma secondo un’unica morale. Questo riguarda tutti, ma per chi ha una responsabilità nei confronti degli altri diventa un’esigenza ancora più forte."
Politica ed emergenza
''Penso che, soprattutto la politica, debba senz'altro interessarsi del momento - certo piu' difficile e delicato - dell'emergenza, ma ad essa non puo' arrestarsi. La politica deve partire da progetti grandiosi, e soltanto in questo quadro e' possibile allora attivare le diverse forze sociali, culturali istituzionali, di volontariato, religiose, perche' solo in un quadro progettuale e' possibile risolvere anche il momento puntuale dell'emergenza.''
''Il nostro tempo e' caratterizzato dall'azione di emergenza. E l'emergenza si accompagna con la paura. E la paura non e' la consigliera piu' saggia per affrontare il problema nella sua ampiezza e nella sua profondita'. A partire da un vero e proprio progetto.''
"Dobbiamo pensare a queste sofferenze attuali con analogia alle doglie del parto. C’è un momento di estrema sofferenza, ma è una sofferenza che chiede di guardare più avanti, di guardare al domani, alla vita. Se noi affrontiamo la sofferenza di oggi come uno stimolo non soltanto per risolvere i problemi contingenti, immediati, complicati, ma elaborando un progetto".
Semi di speranza
"Questo domani io lo intravedo già perché semi e frutti di speranza già ci sono - ha detto -. Penso ai bambini e ai ragazzi che nella scuola si trovano naturalmente amici tra loro, è un segnale che gli adulti dovrebbero considerare con molta più attenzione, ricaricandosi di fiducia".
Esigenze e doveri
''Di fronte alle esigenze mi domando: non ci troviamo forse di fronte a delle attese, a delle aspettative, a delle speranze vere? Quanto poi ai diritti, penso che non esistano da soli, isolati, ma esistano intimamente connessi con dei doveri."
Sobrietà e identificazione
"Con grande forza devo dire, in riferimento alla dottrina sociale della Chiesa, quindi in riferimento a una esemplarità umile, ma nello stesso tempo schietta e forte, che la comunità cristiana può e deve diventare molto più sobria. Ogni comunità cristiana, a cominciare da quella più piccola". "Da questo punto di vista ritengo che solo nella sobrietà è possibile mostrare uno dei volti più belli e più necessari oggi della Chiesa, e cioè il volto di una Chiesa che agisce come il Signore Gesù, che si identifica in tutte le persone, ma in maniera privilegiata nella persona povera, bisognosa, dimenticata, emarginata, disperata".
Libertà religiosa
"La libertà religiosa è uno di qui valori essenziali, fondamentali che sono di aiuto, di stimolo, di dialogo. La libertà religiosa è antidoto all'aggressività, che è sempre anti evangelica e contro la razionalità, è segno di mancanza di sincerità nel rapporto".
La persona
«Personalmente ritengo che esiste una regola delle regole e una governance delle governance. Perché la regola, in ultima analisi, è una sola, ed è la persona, la dignità della persona, i valori e le esigenze della persona. C'è solo un principio che dobbiamo onorare con fatica, e questo principio è il rimettere al centro l'uomo, la sua dignità. Potrei dire che bisogna avere il coraggio di parlare dell'etica. Dove l'etica non è qualcosa che blocca, o frena, o ostacola, ma al contrario qualcosa che libera, perché ci dà la possibilità di affrontare tutto e sempre in chiave umana e umanizzante».
L'ho visto e sentito l'altra sera ospite di fazio. Che dire? Fossero tutti così.......
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