GIORNO DELLA MEMORIA 2009
La Shoah e tutti gli altri genocidi
La Via Lattea, il nostro posto nell'Universo
Noi siamo qui, ai margini di una galassia dell'universo sconfinato: bellezza e grandezza sconfinate inimmaginabili, sublimi. Qui sono stati compiuti orrori immensi in tutti i tempi della storia umana. Massimo fra quegli orrori, anche se sciaguratamente non primo e non ultimo, la SHOAH. Orrore unico per le sue specificità di fronte alle quali la mente si rattrappisce con uno sgomento insuperabile. Ma la memoria deve comprendere tutti i genocidi dei secoli passati, in particolare del XX secolo. E deve spingerci oltre, la memoria, con un'attenzione estrema ai possibili genocidi e massacri di questo XXI, verso il superamento definitivo della violenza, di ogni violenza, sul pianeta Terra.
Auschwitz (e altrove), il nostro posto nell'orrore del disumano
Qui, nel nostro mondo, in Europa, in Germania e Italia, esseri umani come noi, nostri concittadini, poterono mettere in atto orrori di dimensioni immani nel peso dei numeri e senza precedenti quanto a manifestazione di un pensiero criminale incarnato dai capi di una grande nazione e dai loro innumerevoli "volenterosi collaboratori". Farci portare oltre dalla memoria significa RICORDARE che in ogni momento potremmo noi stessi, per incoscienza o traviamento, trasformarci ancora una volta in "volenterosi collaboratori".
Memoria di tutte le vittime della shoah (sterminio)
*
Tempi della memoria nell'era ratzingeriana
Due date importanti:
domenica scorsa, il cinquantenario dell'annuncio del Concilio Vaticano II
oggi, il 64° anniversario dell'apertura dei cancelli di Auschwitz e del disvelamento completo di crimini orrendi compiuti in nome di un'ideologia criminale che si poggiò sul secolare antigiudaismo poi trasformatosi nell'antisemitismo.
Un capo di Stato DEVE avere accortezza, prudenza, senso del tempo e dell'opportunità. Difficile credere a un errore di distrazione, Santità, anche perché ne ha già fatti parecchi, sempre in direzione non pacifica, a cominciare dal discorso di Ratisbona. Scegliere questo intervallo temporale per il ritiro della scomunica a un vescovo negazionista è proprio brutto, e per me inaccettabile. E lei, Santità, certo non ha bisogno della mia indulgenza.
Aggiornamento 5 febbraio 2009
Dopo è successo un po' di tutto: critiche, sofferenze dei cattolici e dei non cattolici, dichiarazioni vaticane, miserie dell'ambiguità. Un riassunto nell'articolo che segue:
La Chiesa tentata dal passato di Gian Enrico Rusconi(La Stampa, 5 febbraio 2009)
*
I GIORNI DI OBAMA
U.S. President Barack Obama speaks before signing two executive orders on combating climate change while in the East Room of the White House in Washington, January 26, 2009. From L-R are: Secretary of Transportation Ray LaHood, Obama, and EPA Administrator Lisa Jackson. Obama told the Environmental Protection Agency on Monday to reconsider California's request to regulate greenhouse gas emissions from cars, reversing the climate policies of former President George W. Bush.REUTERS/Larry Downing (UNITED STATES)
In questi giorni quest'uomo tenta di essere un uomo di pace. Speriamo che continui in questo modo, consci comunque delle difficoltà immani del mondo intero.
*
si, come dimostrano i recenti orori di Gaza. Un abbraccio, Harmo
RispondiEliminaciao. si, non bisogna dimenticare mai, e giustamente dovremmo anche avere un monito dai fatti passati, ma forse l'uomo non ha più identità e umanità, se ancora ripete terribili atrocità. Non so se c'è una colpa in tutto questo. Si forse lo so, ma non tutti riescono a capire e a liberarsene. Poi è un discorso troppo lungo, già fatto. ciao penny
RispondiEliminaPurtroppo i giorni di Gaza ma anche altri piccoli focolai dimostrano che l'uomo ha già dimenticato le brutture della guerra e delle persecuzioni. Per noi, convinti pacifisti, resta un rospo che difficilmente riusciremo a digerire ma, per fortuna, abbiamo la speranza di una politica migliore con la elezione di Obama. Spero tanto che riesca a risolvere un po' di problemi seri portando una ventata nuova che possa influenzare anche il nostro paese. Un abbraccio di amicizia, cara H.
RispondiEliminaSe mi consenti vorrei ricordare anche tutte quelle persone che per ragioni razziali, per motivi politici e per orientamento sessuale hanno vissuto lo stesso orrore degli ebrei, quell'orrore descritto in centinaia e centinaia di liberi, films, canzoni, ed ancora vivo nella nostra memoria.
RispondiEliminaMi pare doveroso farlo, perchè bisogna ricordare fino in fondo, senza cancellare neanche un pezzo di storia, mi pare doveroso perchè è una pagina che, quando si parla di lager nazisti, viene quasi sempre tralasciata...come se fosse secondaria o come se fossero morti solo ebrei.
E' importante non dimenticare nulla, per avere presente la portata dell'abominio passato e per prevenire i rischi futuri.
E' necessario ricordare tutto.
Un abbraccio.
A77
@ linodigianni
RispondiEliminaHo preso posizione per grandi e bambini di Gaza, ho criticato le scelte del governo d'Israele, e quelle di Hamas pure. Non mescolerei, però, questi eventi: a Gaza c'è stato un massacro enorme e orribile, ma non un genocidio. Una vita è una vita, certo, non si fa contabilità sulla morte inflitta alle persone, ne sono convinta, e tuttavia è bene fare chiarezza su ciò che si intende per "genocidio", cosa prealtro difficile.
@ penny46
RispondiEliminaImportante che siamo in tanti e che continuaiamo a ricordare con gli occhi aperti sul presente e col pensiero al futuro.
@ ozne
"Focolai" ce ne sono tanti, troppi, e i massacri dovrebbero essere fermati dovunque, soprattutto nell'Est asiatico su cui è calato il silenzio e nell'Africa sempre nella penombra dell'informazione. A questo dovrebbe servire la memoria degli orrori di massima estensione e intensità.
Cara Harmonia, ho ripreso questo tuo concetto di "giorno delle memorie". Mi scuserai, ma m'è parso l'argomento centrale per superare la retorica delle celebrazioni. Un caro saluto.
RispondiEliminaChè poi, visto quello che vanno blaterando gli ex scomunicati, verrebbe da farsi venire ben più di un dubbio.
RispondiEliminaMia cara amica, lo sgomento provato dinnanzi ai morti a Gaza, alo sterminio in Ruanda, al genocidio e all'assassinio perpetrato addirittura con l'apoggio di leggi, deve rimanere un monito di sangue, nei confronti del quale la rimozione o l'abbassare la guardia brucia come una crudeltà quasi peggiore della strage.
RispondiEliminaAbbiamo doveri verso chi ci segue nella storia: ad essi cerchiamo di trasferire brandeli di vita e valori, non morte e distruzione.
Un abbraccio
Chiedo venia per gli errori di digitazione, dettati dal'emozione.
RispondiEliminaAhimsa chiedo venia come Marzia, ho sbagliato il nome, si vede che non passo spesso nei paraggi, mananggia.
RispondiElimina