Senatori a vita
"Credo doveroso che l'opinione pubblica esprima gratitudine - al di là delle convinzioni politiche - a quei senatori a vita che si sono sobbarcati ad una scelta di campo non per sostenere un governo ma per assicurare al paese quel minimo di stabilità possibile nelle condizioni esistenti, evitando rischiosissime avventure. Spesso sono stati ricoperti di insulti che hanno affrontato con dignitosa sopportazione.
Nel loro comportamento non c'è e non ci poteva essere alcun tornaconto e alcun calcolo personale né retropensieri di sorta né capricciose meschinità da soddisfare ma soltanto il diritto-dovere di salvaguardare le istituzioni e il tessuto connettivo della nostra società.
Ne faccio i nomi: Andreotti, Ciampi, Colombo, Levi Montalcini, Scalfaro. Ad essi il nostro rispettoso saluto e augurio di buona vita."
Eugenio Scalfari, 18 novembre 2007
Mi associo ai ringraziamenti di Scalfari e alla sua valutazione dell'attuale situazione politica italiana, artatamente costruita da chi "scese in campo" solo ed esclusivamente per i propri interessi personali (che evito di definire). Siamo in democrazia, è vero, le decisioni le ha prese il popolo sovrano con il voto, ma è uno strano immemore popolo sovrano, per quanto sempre rispettabile. Per dirne una, si parla della "porcata elettorale" come se fosse arrivata da chissà dove e senza mai far rilevare con tutta la forza possibile che fu l'ultimo atto politico della precedente ampia maggioranza. Tutti sembrano aver dimenticato. E che opposizione è questa che ha l'unico scopo di "mandare a casa Prodi" e non solo non lavora ma impedisce di svolgere i lavori parlamentari di cui tutti noi abbiamo bisogno? Possibile che la loro unica missione sia stata finore far cadere un governo comunque democraticamente eletto? Prendono stipendi e prebende per fare le leggi e far funzionare lo Stato, controllando e anche ostacolando le scelte della maggioranza, se è il caso. E, invece, no. Unica missione, qualcuno direbbe "mission", mandare a casa Prodi.
Sono d'accordo, figuriamoci, in considerazione oltretutto degli attacchi incomprensibili e sconsiderevoli che hanno ricevuto.
RispondiEliminaSu Andreotti ho, purtroppo, ancora troppe riserve e la sentenza di assoluzione che lo riguarda mi lascia dubbioso e perplesso. Mi scuso in questo caso per l'atteggiamento giacobino ma non riesco a dimenticare le parole del generale Dalla Chiesa nelle quali esplicitamente riferiva che i peggiori mafiosi facevano parte della sua corrente. Nella situazione attuale siano benedetti i senatori a vita che danno stabilità e vita ad un governo traballante ma sempre meglio del ritorno di quel signore dalle fandonie facili.
Buona domenica, H.
Enzo.
@ozne
RispondiEliminaCaro Enzo, figurati quanto mi costa dover ringraziare Andreotti, e anche Cossiga, ma tant'è, ciò che è giusto è giusto. Quei senatori hanno senso dello Stato, se non altro. Qualcuno dirà, a ragione, che il governo Prodi si regge sul voto dei senatori a vita. E meno male. Evidentemente hanno una funzione di saggezza nei periodi di follia. D'altra parte, visti gli insulti e le minacce di cui li ricoprono i fascisti (e sono tanti) e considerate le meraviglie di cui li ricoprirebbe il berlusca, la loro scelta è ben coraggiosa e ben ponderata. Non ti pare?
Sono davvero figure ammirevoli; su Andreotti, che ho sempre avversato fortemente come il rappresentante perfetto della politica alla Machiavelli, il giudizio è così complesso che va affidato ai posteri. Io stavo con Zaccagnini...( che nessuno ricorda più...)
RispondiEliminaAnch'io mi associo al ringraziamento. Una lezione di democrazia, che dovrebbe servire a molti e a Qualcuno, Qualche Schegga che ultimamente sembra davvero impazzita, identificando il Governo con la persona... o personuncola.
RispondiEliminaMi fermo.
Diciamo pure che tra i senatori a vita, a livello politico, ce n'è uno che ha contribuito ai peggiori mali del paese, e un altro, dello stesso storico partito del suddetto, che ha rappresentato la sua antitesi e il modello migliore (modello assai minoritario, ora c'è la Bindi e pochi altri a seguirlo) di cattolico in politica.
RispondiEliminaA voi individuare di chi parlo.
Lorenz
;))))))
RispondiEliminaa me fa rabbrividire che il destino delle nuove generazioni debba dipendere:
a) da un concumatrore conclamato di coca a fini terapeutici
b) da un condananto per vicende mafiose
mi si perdoni un appunto, ma io Oscar Luigi Scalfaro l'avrei lasciato tranquillamente fuori, chiamatela idisioncrasia o come preferite voi.
RispondiEliminaMi ha quasi commosso, quel pensiero di Scalfari: persone d'altri tempi, protagoniste allora di fatti e misfatti di ogni genere ma che, in questo momento decisivo e di democrazia in pericolo, ha saputo dimostrare il senso stesso della politica (e del fare politica) come dialogo e ragionamento, non come tiro al piccione o a chi grida più forte. Li rimpiangeremo, comunque: parola di uno che ai tempi della DC di Andreotti & co. era ferocemente antidemocristiano......
RispondiElimina@ilvecchiodellamontagna
RispondiEliminaAmmirevole comportamento, nonostante le storie personali anche molto differenti. Se concordano in tal modo, certo non è per amore di Prodi, ma per amore della nazione.
@melchisedec
L'impulso alla ritrosia lo comprendo e lo condivido, ma basta anche qualche parola, come hai fatto tu.
@pistorius
Si tratta di personaggi molto diversi, è chiaro, ma vanno nominati tutti perché tutti hanno dato il loro apporto in questa situazione politica. Ho seguito al massimo le attività del Senato. Ora ciò che importa è riportare la nostra camera alta alla dignità e al decoro dovuti. Per non parlare delle condizioni politiche dell'Italia, dove in pochi minuti un tipo qualsiasi può fondare un partito del popolo o quant'altro...non era nemmeno lui a conoscenza del nome esatto.