IDENTITA' E VIOLENZA
(prima puntata)
"Identità e violenza" è il titolo di un bel libro di Amartya Sen, premio Nobel 1998 per l'Economia, che in apertura afferma: "L'identità può uccidere, uccidere con trasporto. Un sentimento forte - ed esclusivo - di appartenenza a un gruppo può in molti casi portare con sé la percezione di distanza e divergenza da altri gruppi. La solidarietà all'interno del gruppo può contribuire ad alimentare la discordia tra gruppi. ... Degli scontri fra indù e musulmani degli anni Quaranta, legati alla politica della partition, ricordo, nella mia memoria di bambino, la velocità con cui gli esseri umani di gennaio si trasformarono repentinamente negli implacabili indù e negli spietati musulmani di luglio."
Sen parte dalla constatazione che noi esseri umani non abbiamo un'unica identità, ma "molte identità differenti legate a gruppi differenti e rilevanti a cui apparteniamo simultaneamente". Questa realtà può apparire complicata, ma si rivela elementare in uno degli esempi che Sen adopera per sostenere il suo ragionamento. "Nelle nostre vite quotidiane , noi ci consideriamo membri di una quantità di gruppi: facciamo parte di tutti questi gruppi. Il fatto che un individuo sia una donna non è in cotrasto col suo essere vegetariana, il che a sua volta on si oppone al suo essere avvocato, il che a sua volta non le impedisce di essere un'amante del jazz, o un eterosessuale, o una sostenitrice dei diritti dei gay e delle lesbiche. Qualsiasi persona fa parte di molti gruppi diversi (senza che ciò rappresenti in alcun modo una contraddizione) e ognuna di queste collettività dà all'individuo - che a tutte quelle collettività appartiene - una potenziale identità, che, a seconda del contesto, può essere più o meno importante."
Dove vuole arrivare Sen? Sen vuole, da una parte, dimostrare "la debolezza concettuale del tentativo di arrivare a un'interpretazione unica degli abitanti del pianeta dividendoli per civiltà" e vuole, dall'altra, evidenziare gli errori e la pericolosità (per il mondo) di un approccio monodimensionale all'idea di civiltà, in quanto "questo approccio tende ad avere il limite di ignorare le diversità esistenti all'interno di ciascuna delle civiltà identificate, e di trascurare le ampie interrelazioni tra civiltà differenti."
Mi fermo qui, per il momento. Ma dove voglio arrivare? Voglio arrivare a vedere e analizzare, e contestare anche, i richiami delle gerarchie cattoliche e di parte dei cattolici all'affermazione sempre più determinata dell' identità cattolica nella nostra repubblica non confessionale e all'imposizione di alcuni suoi elementi specifici a tutte le differenti identità presenti nella nostra nazione, attraverso il condizionamento del potere legislativo del Parlamento italiano.
Oggi La Repubblica ha pubblicato un'intervista data dall'arcivescovo Angelo Bagnasco. La prima dichiarazione, virgolettata, comincia così: "E' chiaro che i cattolici devono difendere la famiglia e che la Chiesa cattolica deve richiamarli a questo compito. Non si vogliono fare guerre sante. I nostri valori vanno difesi con serenità, moderazione, ma anche con fermezza di fronte allo Stato che fa le sue leggi. ... L'ultima è questa: "Ripeto: ai cattolici non basta essere presenti e dire semplicemente che ci sono. Devono dimostrare tutta la forza della loro identità con grande serenità". Ma meglio leggere tutta l'intervista. QUI.
Dopo aver letto l'intervista, che è solo l'ultimo discorso in ordine cronologico, mi sono posta qualche domanda. In che cosa consiste l'identità cattolica? E, in qualunque cosa consista, i portatori di identità cattolica hanno il diritto di entrare in collisione con altre, differenti identità? E hanno addirittura il diritto di infrangere patti e confini statuali? La mia risposta è sempre no. Ma continuerò i ragionamenti in un altro post.
*
Amartya Sen, Identità e violenza, Laterza, pagg. 3, 47, 48
un augurio di serenità
RispondiElimina@obhund
RispondiEliminaGrazie dell'augurio e ancora di più per la tua chiara spiegazione. E' molto bello che tu abbia pensato di lasciarmela qui.
anche questo che proponi alla nostran lettura è un argomento da non sottovalutare, di sottile analisi. Grazie. Questione di equilibrio?di rispetto?
RispondiEliminaun sorriso
veradafne
Cara harmonia, mi sono letta tutta l'intervista del Monsignore e dissento totalmente dalle sue affermazioni. Dal mio punto di vista non sono solo in gioco i rapporti tra Stato Italiano e Vaticano. Mi spaventa il rovesciamento di tutta l'impostazione ecclesiale che originò dal Concilio Vaticano II. Bagnasco parla come Pera, e con la stessa ipocrisia e strumentalità dei politici di opposizione. Insomma, Bagnasco fà politica italiana ( infatti altrove, in Francia e in Spagna, il Vaticano non può permettersi posizioni così dure ) sapendo di potersi imporre.
RispondiEliminaIl problema dell'identità cristiana cattolica è semplice: l'identità non può fondarsi sulla norma che consente o nega ma sull'amore che deve guidare il gesto cristiano. Il cristianesimo è amore oppure scade a credenza ormai avariata. Per fortuna, la Chiesa NON è Bagnasco, e neppure i suoi Papi.
si è vero dobbiamo imparare ad avere una identità flessibile e mobile. Un po' la differenza che intercorre tra un corpo forte ma rigido ed uno elastico e flessibile!
RispondiEliminaciao Harmo
giulio
si è vero dobbiamo imparare ad avere una identità flessibile e mobile. Un po' la differenza che intercorre tra un corpo forte ma rigido ed uno elastico e flessibile!
RispondiEliminaciao Harmo
giulio
Per esasperare oltre ogni limite l'identità cattolica (di chi? dei vescovi, sacerdoti e suore o dei semplici cattolici?), non potevano scegliere di meglio. Qualche riga di presentazione per capire il passaggio d'identità cattolica dalla padella (Ruini), alla brace (Bagnasco).
RispondiElimina____
Bresciano, classe 1943, è un ultraconservatore, forse dottrinalmente persino più radicale (se non altro perché più preparato in teologia) del pur radicale Ruini. Tomista convinto, sposa pienamente la visione assolutista e monarchica della chiesa raztingeriana, ignora qualsiasi distinzione "laica" tra società e religione, ha sempre sostenuto l'ala più reazionaria della Chiesa in opposizione alle deliberazioni del Concilio.
Baciotto*
Per esasperare oltre ogni limite l'identità cattolica (di chi? dei vescovi, sacerdoti e suore o dei semplici cattolici?), non potevano scegliere di meglio. Qualche riga di presentazione per capire il passaggio d'identità cattolica dalla padella (Ruini), alla brace (Bagnasco).
RispondiElimina____
Bresciano, classe 1943, è un ultraconservatore, forse dottrinalmente persino più radicale (se non altro perché più preparato in teologia) del pur radicale Ruini. Tomista convinto, sposa pienamente la visione assolutista e monarchica della chiesa raztingeriana, ignora qualsiasi distinzione "laica" tra società e religione, ha sempre sostenuto l'ala più reazionaria della Chiesa in opposizione alle deliberazioni del Concilio.
Baciotto*
Per esasperare oltre ogni limite l'identità cattolica (di chi? dei vescovi, sacerdoti e suore o dei semplici cattolici?), non potevano scegliere di meglio. Qualche riga di presentazione per capire il passaggio d'identità cattolica dalla padella (Ruini), alla brace (Bagnasco).
RispondiElimina____
Bresciano, classe 1943, è un ultraconservatore, forse dottrinalmente persino più radicale (se non altro perché più preparato in teologia) del pur radicale Ruini. Tomista convinto, sposa pienamente la visione assolutista e monarchica della chiesa raztingeriana, ignora qualsiasi distinzione "laica" tra società e religione, ha sempre sostenuto l'ala più reazionaria della Chiesa in opposizione alle deliberazioni del Concilio.
Baciotto*
Per esasperare oltre ogni limite l'identità cattolica (di chi? dei vescovi, sacerdoti e suore o dei semplici cattolici?), non potevano scegliere di meglio. Qualche riga di presentazione per capire il passaggio d'identità cattolica dalla padella (Ruini), alla brace (Bagnasco).
RispondiElimina____
Bresciano, classe 1943, è un ultraconservatore, forse dottrinalmente persino più radicale (se non altro perché più preparato in teologia) del pur radicale Ruini. Tomista convinto, sposa pienamente la visione assolutista e monarchica della chiesa raztingeriana, ignora qualsiasi distinzione "laica" tra società e religione, ha sempre sostenuto l'ala più reazionaria della Chiesa in opposizione alle deliberazioni del Concilio.
Baciotto*
Per esasperare oltre ogni limite l'identità cattolica (di chi? dei vescovi, sacerdoti e suore o dei semplici cattolici?), non potevano scegliere di meglio. Qualche riga di presentazione per capire il passaggio d'identità cattolica dalla padella (Ruini), alla brace (Bagnasco).
RispondiElimina____
Bresciano, classe 1943, è un ultraconservatore, forse dottrinalmente persino più radicale (se non altro perché più preparato in teologia) del pur radicale Ruini. Tomista convinto, sposa pienamente la visione assolutista e monarchica della chiesa raztingeriana, ignora qualsiasi distinzione "laica" tra società e religione, ha sempre sostenuto l'ala più reazionaria della Chiesa in opposizione alle deliberazioni del Concilio.
Baciotto*
Belle queste domande...
RispondiEliminaDo la mia prima risposta: non esiste l'identità cattolica e se esiste non è cristiana (aderente a Cristo)
Lorenz
Belle queste domande...
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Lorenz
Belle queste domande...
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Lorenz
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Lorenz
Belle queste domande...
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Lorenz
Molto bello einteressante il tuo blog Ciao Giulia
RispondiEliminaPerfettamente d'accordo con quanto sostieni e con i commenti precedenti...
RispondiEliminasolo su un punto ho una posizone diciamo più oltranzista: questa Chiesa ormai va combattuta, bisogna abolire il Concordato.
Perfettamente d'accordo con quanto sostieni e con i commenti precedenti...
RispondiEliminasolo su un punto ho una posizone diciamo più oltranzista: questa Chiesa ormai va combattuta, bisogna abolire il Concordato.
Perfettamente d'accordo con quanto sostieni e con i commenti precedenti...
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Perfettamente d'accordo con quanto sostieni e con i commenti precedenti...
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Perfettamente d'accordo con quanto sostieni e con i commenti precedenti...
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Concordo con Alderaban:
RispondiEliminaabolire il Concordato
Ciao
Ros
Concordo con Alderaban:
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Ciao
Ros
Concordo con Alderaban:
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Ciao
Ros
Concordo con Alderaban:
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Ciao
Ros
mimosa x te...stef
RispondiEliminaAuguri
RispondiEliminaun fiore per te...
RispondiEliminalorenz
un fiore per te...
RispondiEliminalorenz
in ritardo... ma auguri... anche se mi rendo conto che questa festa dovrebbe significare ben altro che uno scambio di auguri...
RispondiEliminajuliet