mercoledì 21 giugno 2006


LE RAGIONI DI UN NO.


Appello del Comitato Scientifico



17  Presidenti o Vice-Presidenti emeriti della Corte costituzionale; 184 Professori universitari di diritto costituzionale, diritto pubblico e diritto amministrativo;  102 Professori universitari di materie giuridiche; 184 Professori universitari di altre discipline.


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LA CHIESA CHE SI SCHIERA.


SUL REFERENDUM, TANTI NO DAL MONDO CATTOLICO.


Adista


Non si tratta certo delle gerarchie ecclesiastiche che per l'occasione mantengono un riserbo mai visto prima. Non che auspichi l'intervento di Ruini e Ratzinger, ma è interessante questo improvviso rispetto per lo Stato italiano. Qualcuno ha detto che non ci sono in ballo questioni di ordine morale questa volta. BALLE! La riforma di Calderoli crea problemi di morale civile, sociale, politica. Per fortuna, però ci sono altri cattolici che difendono la Costituzione, e sono tanti. Vale la pena di visitare il sito di ADISTA.




  • "ROMA-ADISTA. Cresce di intensità il tam-tam per il no al referendum del 25 e 26 giugno: il rischio di sconvolgimento del sistema democratico che deriverebbe dall'approvazione della riforma costituzionale voluta dalle destre è tale da spingere un numero sempre crescente di realtà e singoli a prendere posizione, tanto più di fronte a un'informazione - di giornali e di partiti - finora completamente inadeguata. È sempre più, insomma, allarme rosso: la riforma della Costituzione - viene sottolineato - concede al "primo ministro" la possibilità di sciogliere le Camere e quindi di ricattare il Parlamento, riduce la funzione di garanzia del presidente della Repubblica, stravolge i ruoli di Camera e Senato, sottomette la magistratura all'esecutivo, accentua le disuguaglianze fra Nord e Sud del Paese. Contro i devastanti contenuti della riforma voluta dalle destre si mobilita anche il mondo cattolico..."



  • "SCOUT PER LA COSTITUZIONE: ANCHE L'AGESCI SI PRONUNCIA PER IL "NO" - ... "La nostra Carta fondamentale è stata voluta dai Padri costituenti per evitare che gli italiani dovessero riattraversare le tragedie umane e storiche vissute. La soluzione allora realizzata è stata quella di completare il principio democratico del governo della maggioranza con l'indicazione di limiti alla maggioranza stessa, a tutela dei diritti fondamentali del singolo e delle minoranze. Tale tutela si realizza in particolare attribuendo specifici poteri ad organismi di Garanzia (Presidente della Repubblica, Corte Costituzionale e Consiglio Superiore della Magistratura); individuando un attento equilibrio fra i Poteri esecutivo e legislativo e dando alla Magistratura garanzie costituzionali. La riforma, tra l'altro, va ad incidere proprio su questi aspetti". ... 




  • E IL CARDINALE RESTÒ SOLO. IN POCHI NELLA CHIESA ITALIANA SEGUONO LA LINEA DI RUINI


  • ROMA-ADISTA. Nel mondo cattolico sempre più voci prendono posizione per il "No" al prossimo referendum costituzionale. Oltre alle quasi 50 riviste ed associazioni di ispirazione cristiana che hanno aderito all'appello "Per la costituzione" promosso, fra le altre, dalla nostra testata (per adesioni: costituzione@mclink.it), si sono pronunciate per il "No" anche l'Azione Cattolica, le Acli, la Fuci, il Meic, l'Agesci e molte altre realtà della galassia cattolica (vedi numero verde allegato).

 


Poche le voci fuori dal coro. Come quella del vescovo di Civitavecchia mons. Girolamo Grillo che ha polemizzato con il cardinal Tettamanzi a seguito della pubblicazione sul sito del settimanale della diocesi di Milano (www.incrocinews.it) di un documento della presidenza diocesana dell'Azione Cattolica contro la riforma costituzionale proposta dal centrodestra. "Personalmente", ha dichiarato mons. Grillo, " non mi sentirei proprio di pubblicare nel settimanale della mia diocesi un pronunciamento su referendum costituzionale. Dai ospitalità ad un movimento e finisci che gli altri t'azzannano, succederebbe il finimondo". "Se la Conferenza episcopale non si è pronunciata", ha aggiunto il vescovo, "bisogna astenersi da qualsiasi posizione ed evitare forzature. Come si fa a dire fate così o cosà? Qui non si parla assolutamente di principi etici, ma della Costituzione".
Riprende il concetto anche il vescovo di Como Alessandro Maggiolini: "I preti facciano i preti e non diano indicazioni di voto, mica sono in ballo questioni legate alla morale o alla fede".
Sulla stessa linea si colloca anche la Compagnia delle Opere, ‘braccio economico' di Comunione e Liberazione. Il comunicato diramato dalla CdO recita: "al di là delle possibili letture, la riforma sottoposta a referendum resta un insieme di norme con alcuni contenuti interessanti e altri discutibili, che la rendono quanto mai inadatta a essere approvata o respinta in toto. Di conseguenza, nessun elettore, nemmeno il più esperto, sarà in grado di dire in modo circostanziato quale sia la sua posizione in merito. E l'astensione la farà da padrona. (…) Se si vuole cambiare, occorre impegnarsi insieme a ridisegnare un assetto di regole condivise che sostengano il rinnovamento dell'Italia; è ciò che molti prefigurano come una nuova fase costituente. Costoro, senza precondizioni, un dialogo e un lavoro lo hanno già iniziato; e nessun monosillabo – certamente il No ancor meno del Sì - potrà fermare il desiderio e lo sforzo di incidere sugli assetti del Paese fino a toccare, per migliorarla, anche la sua dimensione costituzionale".
Comunione e Liberazione prende invece una esplicita posizione per il "Si" attraverso un appello pubblicato dal settimanale Tempi e promosso da Gianni Baget Bozzo e Luigi Amicone: "La nuova Costituzione", si legge sul documento, "stabilisce che la nazione viene prima della Costituzione, la società prima dello Stato, la libertà prima dei suoi vincoli. Elimina il concetto che la società italiana aveva bisogno di essere redenta dal suo passato e che il suo diritto era legittimato solo dall'antifascismo. Con essa i cittadini diventano, con il loro consenso, il principio della decisione, il popolo e la sua libertà sono la Costituzione vivente. Finisce la partitocrazia, cioè la concezione che il popolo diviene libero cedendo ai partiti la scelta delle decisioni. Cade il concetto che solo i partiti che hanno votato la Costituzione del '48 sono legittimati a interpretarla ed eventualmente a mutarla". I primi firmatari dell'appello sono: Roberto Formigoni, Giancarlo Galan, Mario Mauro, Maurizio Lupi, Giovanni Cantoni, Marta Sordi, Santo Versace, Franco Zeffirelli, Giuliano Ferrara, Maurizio Belpietro.


Queste sono le "voci fuori dal coro", ma sono voci dotate di grossi megafoni. Ma in ogni caso sono molto contenta dell'adesione al NO di tanta parte del mondo cattolico, la stessa parte che si oppose ai ripetuti interventi a gamba tesa di Ruini nel refrendum per la legge 40. E' questo il relativismo etico deteriore di cui parla Ratzinger?


6 commenti:

  1. per la verità non è che quel poco che rimasto dei partiti che fecero la costituzione del '48, si stiano dando molto da fare per la campagna referendaria, si vede che la lunga tornata elettorale ha prosciugato casse ed energia; vorrei che almeno la smettessero di garantire che, dopo l'auspicabile vittoria del no, si tornerà a discutere sulla costituzione, sono ormai anni che il paese scarroccia ingovernato mentre la classe politica si occupa di riforme istituzionali.

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  2. Voterò No perchè la riforma così com'è ora non la accetto....sono delusa cmq..^^

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  3. Su comunione e liberazione c'è poco da dire e da stupirsi... speriamo che gli italiani abbiano capito che la riforma va bocciata

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  4. vorrei che i politici facessero quello per cui li abbiamo votati, prima ancora di vedere gli italiani che finalmente votano capendo cosa stanno facendo.
    non so se...

    un abbraccio forte.

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  5. Temo che saranno in pochi a capire l'importanza della cosa...spero di essere smentito e che ci sia una buona affluenza e una netta prevalenza di no. un abbraccio

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  6. mi auguro una vittoria schiacciante del "no" con la speranza,dopo, di riforme istituzionali in grado di rimettere in moto un paese fermo e rassegnato. La questione morale in lungo ed in largo per tutte le amministrazioni pubbliche e private con segnali certi di ripristino della legalita' scoraggiando i vari "Moggi" di turno senza preclusioni per destra, sinistra o centro.
    Ciao Harmonia ti auguro un bel week-end.
    Enzo

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