mercoledì 1 marzo 2006


La guerra privata dei contractor


Susan, un avvocato del Michigan, Shereef Akeel, e il Center for costitutional rights nel Giugno del 2004, 6 settimane dopo lo scandalo di Abu Ghraib, hanno presentato una denuncia contro due società di Contractor presenti nel carcere di Abu Ghraib, la Caci e la Titan. I cui dipendenti sarebbero coinvolti negli abusi e nelle torture impartite ai prigionieri iracheni.


Nella denuncia vengono accusati, Stephen Stephanowicz e John Israel della CACI, Inc, e Adel Nahkla della Titan, di aver diretto e partecipato ad attività illegali nella prigione di Abu Ghraib in Iraq. L'accusa in specifico e' di avere torturato I prigionieri per aumentare il numero delle informazioni raccolte e ottenere cosi' nuovi contratti in Iraq.


INTERVISTA A SUSAN BURQUE


La causa e' stata intentata contro le due società di contractor e contro il governo americano?
No, solo contro i contractor. Supponiamo ci sia una cospirazione e che i contractor lavorino con elementi criminali all'interno del governo e dell'esercito americani.


Avete fatto causa a due società di contractor che lavoravano ad Abu Grahib: la Caci international e la Titan Corporation. Che cosa state cercando di ottenere?
Questa causa cerca responsabilita' e giustizia per le vittime, quindi l'abbiamo presentata come un procedimento a nome di tutti quelli che sono stati detenuti nelle prigioni irachene e che sono stati torturati. Chiediamo che ricevano un indennizzo come se fosse una causa civile. Non abbiamo il potere di portare queste persone davanti alla giustizia e non siamo in grado di iniziare una causa penale, questo spetta al ministero della giustizia, ma questo almeno rende un po' di giustizia alle vittime.


Lei ha intervistato 160 ex prigionieri di Abu Grahib, che cosa le hanno detto?
Sì, abbiamo scoperto che era un sistema, la tortura era molto comune. Erano torture vere e proprie, non episodi minori, c'erano violenze fisiche, alcuni sono stati torturati con le scariche di corrente elettrica, venivano picchiati 24 ore su 24, venivano fatti morire di fame, venivano messi in queste scatole, in questi contenitori di metallo e rimanevano li' per giorni senza cibo e senza acqua e venivano picchiati senza tregua.


E' successo a tutti? Era un sistema?
Non si trattava solo del turno di notte o di un paio di casi isolati, era un fenomeno molto diffuso. per un certo periodo ed in certe prigioni e' diventato un costume della maggioranza. Sempre piu' persone volevano farlo, sempre piu' persone volevano violare la legge e poi hanno cercato di mettere a tacere quelli che avevano visto. continua su RAINEWS 24


Caro diario, ho visto stamattina questa intervista da brivido. Nemmeno per un momento sono riuscita a dimenticare che noi , noi italiani, siamo alleati (subordinati) della potenza che ha permesso e, a quanto pare, continua a permettere questi crimini contro l'umanità. E non solo ad Abu Ghraib. Anche in altri posti del mondo, anche in casa propria. Senza ripensamenti, nenache rispetto alle richieste sempre più pressanti di chiudere Guantanamo. Gli alleati che non si ribellano, che tacciono, che si acconciano, sono inesorabilmente dei complici.


E' solo una denuncia, questo lo sottolineo, non è una sentenza certa. Ma rientra in un quadro generale di documenti ufficiali e documentazioni certe del reato di tortura. Prova ne sono le sentenze di condanna dei tribunali statunitensi contro le "mele marce". Poche impazzite casuali mele marce? Nel dubbio, in questo caso più che mai dovrebbe prevalere il principio di precauzione e la dissociazione morale e di fatto dovrebbe essere immediata.

4 commenti:

  1. L'orrore eletto a sistema..e la violenza dove l'altro suscita in noi la parte peggiore..

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  2. che la tortura sia stata elevata a sistema e non rappresenti episodi isolati attribuibili ai singoli rende questi fatti molto più gravi, speriamo solo che non vengano insabbiate le inchieste.

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  3. e il sig.B. è andato anche a ribadire la sua incondizionata amicizia e 'devozione' oggi!
    Scusami, Dora... ma non credo che il governo fosse del tutto ignaro... anche perchè chi è al comando ha il dovere di sapere cosa fanno i suoi sottoposti.

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  4. Tra lui è lo sceriffo
    americano non vedono l'ora di andare a menare le mani da qualche altra parte...
    Nà bella accozaglia di farabutti.

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