domenica 14 settembre 2003

TARA BIANCA



 


L’energia positiva di Tara


Tara Bianca. Tara appare in molte forme e colori, ma più frequenti sono "Tara Verde" e "Tara Bianca". Tara Bianca si riconosce dal colore, gli occhi sulle palme delle sue mani, inoltre siede su un fuore di loto. Tara Verde siede con una gamba sporgente.


Nell'angolo in alto a sinistra c'è il Bodhisatva della compassione, Chenrezi. Nell'angolo in alto a destra c'è il Bodhisatva della saggezza, Manjusri. Nel mezzo c'è il Buddha di lunga vita, Amitayus. Nell'angolo in basso a sinistra c'è la Bodhisatva di lunga vita,Ushnishavijaya. Nall'angolo in basso a destra c'è il Bodhisatva della potenza, Vajrapani.




Tara, considerata la madre di tutti i Buddha, rappresenta l’energia femminile. Figura nata in ambito induista, fu inserita nella tradizione buddhista, come molti altri culti, solo molto tempo dopo la morte del Buddha storico. Questa divinità è molto importante non solo in Tibet ma anche in Cina e in Giappone, dove è diventata una delle più popolari.


Il culto di Tara, giunto in Tibet verso il 300 a.C., venne ripreso intorno al 1100, e a partire da questo momento ebbe grande rilievo, in quanto Tara è considerata un Bodhisattva trascendente.


Il nome Tara (in tibetano Dölma) significa in sanscrito ‘Stella’. La radice sanscrita tr significa ‘fare’, ‘attraversare’, quindi Tara è ‘colei che fa attraversare’, ‘colei che fa giungere all’altra riva’, ovvero la riva posta al di là dell’oceano delle esistenze. Tara è quindi colei che ci porta al di là del ciclo esistenziale, attraversando il percorso samsarico e superando tutti gli stati condizionati dell’esistenza.


Tara è la consorte di Avalokitesvara, il Bodhisattva della compassione. La leggenda vuole che sia nata da una lacrima di compassione di questo Bodhisattva: la lacrima cadde in un lago e ne uscì Tara, che aiuta tutti a vincere la sofferenza.


Il re del Tibet Songtsen Gampo, vissuto fra il 600 ed il 700 d. C., aveva sposato due mogli, rispettivamente di origine nepalese e cinese, che la tradizione considera due espressioni di Tara: la sposa nepalese è la Tara verde, quella cinese la Tara bianca.



12 commenti:

  1. ..e fu con quel re che in Tibet si adottò la religione Buddista, sostituendola - o completando- il Bon (con la dieresi su 'o').....Grazie Dora per aver rinfrescato belle e dolci memorie...In passato, quando ho studiato le religioni orientali, spesso ho dipinto, riprendendola da tanka tibetani, Tara: è veramente bella, dolce e rasserenante...era uno splendido esercizio di meditazione...luc

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  2. Ti ringrazio. Nella mia abissale ignoranza dell'argomento, le tue parole sono molto stimolanti, per aprire una finestra su un mondo che non conosco. Un bacio, Harmonia. Percival

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  3. io continuo ad imparare e questo post è bellissimo!

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  4. Harmonia, spero che tu sia a passare una bella vacanza autunnale da qualche parte...è una settimana che non posti più e io voglio pensare sempre positivo...lu

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  5. Un bacio, Harmonia. C'è una dedica anche per te sul mio blog. Percival

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  6. geez... non so se mi leggerai vista l'antichita' del post, ma noto che non hai piu' ripreso questi rasserenanti e interessanti argomenti. hai abbandonato la via?
    tara e' una mia "recente" scoperta...
    baci e buon tutto
    marina

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