CONTRA VIOLENTIAM
La violenza contro un uomo mai. M'indigna l'attacco fisico contro il presidente del Consiglio, al quale con spirito di solidarietà auguro di guarire presto da un colpo inferto al suo volto e alla sua persona. Il contrasto fra le idee di Berlusconi e le mie è quasi totale, per questo tanto più considero dolorosa e sciagurata a un tempo questa vicenda.
Ieri ho seguito con ansia il discorso del cosiddetto "predellino 2". Mentre seguivo la diretta, guardando l'immagine sorridente e paciosa del premier, pensavo al suo desiderio di riuscire simpatico, di essere amato. Quasi mi dispiaceva non potergli offrire altro che la mia simpatia umana, nonostante la forte avversione alla sua politica. I suoi sorrisi e i toni gioviali dell'inizio mi hanno fatto sperare che non avrebbe ripetuto il discorso di Bonn.
E, invece, l'ha fatto, alternando la benevolenza verso il "suo popolo" a invettive violente contro l'altra parte, la "minoranza" avversa e avversata, "certa" magistratura e certi sostenitori della Costituzione, riaffermando ancora una volta un conflitto profondo non solo tra idee o partiti, ma addirittura tra le massime istituzioni dello Stato.
Il "suo popolo" era felice, entusiasta, completamente affidato a lui, il capo. Ho pensato che una tale fiducia debba essere rassicurante e proteggere dai dubbi, dalle preoccupazioni, dai ragionamenti in cui sia contemplato il punto di vista altrui. Un po' li ho invidiati (a proposito dell'invidia che secondo B. genera la perfidia degli oppositori), moralmente rattrappita nella mia sofferenza di cittadina.
Poi, improvviso, l'imprevisto, da paventare sempre in situazioni come questa. Un gesto violento raggiunge il premier, un colpo che lo ferisce nel corpo e nell'anima. E ferisce anche la nostra in-nocenza.
Ora è il momento della solidarietà per l'uomo, ma non basta. E' il momento di fermarsi e riflettere su questa nostra situazione politica che degenera di giorno in giorno verso l'assoluta incomunicabilità. Non è certo il momento, tuttavia, di abbandonare la resistenza a sostegno dei fondamenti costituzionali della nostra vita nazionale.
Ieri ho seguito con ansia il discorso del cosiddetto "predellino 2". Mentre seguivo la diretta, guardando l'immagine sorridente e paciosa del premier, pensavo al suo desiderio di riuscire simpatico, di essere amato. Quasi mi dispiaceva non potergli offrire altro che la mia simpatia umana, nonostante la forte avversione alla sua politica. I suoi sorrisi e i toni gioviali dell'inizio mi hanno fatto sperare che non avrebbe ripetuto il discorso di Bonn.
E, invece, l'ha fatto, alternando la benevolenza verso il "suo popolo" a invettive violente contro l'altra parte, la "minoranza" avversa e avversata, "certa" magistratura e certi sostenitori della Costituzione, riaffermando ancora una volta un conflitto profondo non solo tra idee o partiti, ma addirittura tra le massime istituzioni dello Stato.
Il "suo popolo" era felice, entusiasta, completamente affidato a lui, il capo. Ho pensato che una tale fiducia debba essere rassicurante e proteggere dai dubbi, dalle preoccupazioni, dai ragionamenti in cui sia contemplato il punto di vista altrui. Un po' li ho invidiati (a proposito dell'invidia che secondo B. genera la perfidia degli oppositori), moralmente rattrappita nella mia sofferenza di cittadina.
Poi, improvviso, l'imprevisto, da paventare sempre in situazioni come questa. Un gesto violento raggiunge il premier, un colpo che lo ferisce nel corpo e nell'anima. E ferisce anche la nostra in-nocenza.
Ora è il momento della solidarietà per l'uomo, ma non basta. E' il momento di fermarsi e riflettere su questa nostra situazione politica che degenera di giorno in giorno verso l'assoluta incomunicabilità. Non è certo il momento, tuttavia, di abbandonare la resistenza a sostegno dei fondamenti costituzionali della nostra vita nazionale.
Amica carissima, lo credo fermamente anche io: fermarsi a riflettere..
RispondiEliminaFermarsi a riflettere? Hai forse avuto la notizia che qualcuno tra i componenti del governo abbia detto che si vuole fermare a riflettere sull'opportunità di continuare a sostenere il "processo breve" il "lodo Alfano bis" e tutte le altre leggi per salvare Berlusconi dalla giustizia? Hai avuto notizia che qualcuno del governo abbia detto che si vuole fermare a riflettere sull'opportunità dello scudo fiscale? Rifletti su questo: la violenza esercitata da Berlusconi sulla democrazia italiana, con l'accumulo di potere esecutivo, legislativo mediatico, economico nelle sue mani, e che forse è iniziato con i soldi della mafia, questa violenza, è minore di quella esercitata da Tartaglia?
RispondiEliminaciao. no comment.
RispondiEliminaNon riuscirò mai a capire come i sostenitori del premier possano accettare i suoi discorsi destabilizzanti contro la magistratura, contro la corte costituzionale e contro il presidente della repubblica. O sono in malafede oppure sono talmente innammorati che non vedono più la realtà. Ubuntu.
RispondiEliminaDel fatto nudo e crudo, seppur deprecabile sotto tutti i punti di vista, non ne voglio parlare perchè c'è stata troppa sovraesposizione sui mass media e mi sembra sia diventato uno spot pubblicitario. Ciao, Enzo.