domenica 14 gennaio 2007

LIBERTA’ RELIGIOSA: PROSEGUE L’INDAGINE CONOSCITIVA


La I Commissione affari costituzionali ha proseguito l’indagine conoscitiva in materia di libertà religiosa, nell’ambito dell’esame, in sede referente, delle proposte di legge C36 Boato e C134 Spini. In particolare, oggi, sono state svolte le audizioni di esperti. Nei giorni scorsi sono stati ascoltati rappresentanti della Conferenza episcopale italiana, delle confessioni religiose che hanno stipulato un’intesa con lo Stato o per le quali è in corso la relativa procedura, componenti della Consulta per l’Islam italiano e rappresentanti dell’Unione atei agnostici razionalisti. (Fonte: Camera dei Deputati)


L'amica blogger Rosalba Sgroia del Comitato di coordinamento dell' UAAR,


  è stata ricevuta con il segretario Villella per l'audizione dell'Unione atei agnostici razionalisti. Interessante il suo resoconto che è possibile leggere nel suo blog: >>>QUI<<< e qui nel sito dell'UAAR.


Prendo atto con gioia che nel nostro Parlamento vengano prese in considerazione anche le istanze delle cittadine e dei cittadini che credono in cose  diverse dalla religione, qualsiasi religione. Mi sembra che sia la prima volta dei "non credenti" (non mi piace questa definizione al negativo!). Mi sembra una buona affermazione dei principi democratici.


Le proposte di legge si possono reperire nel sito della Camera dei Deputati: >>>QUI<<< e >>>QUI<<<.


Aggiornamento alle ore 18:00, dopo il quinto commento


Sfogliando i giornali online mi è capitato questo articolo in cui il giornalista ha il coraggio, come pochi, di dire come e perché gli interventi dello Stato del Vaticano nella nostra politica interna, addirittura nelle nostre sedi legislative non siano la cosa migliore da fare (eufemismo).


Il governo di Papa


Furio Colombo


La frase chiave per capire la storia che stiamo narrando è quella del deputato della Margherita Renzo Lusetti che «ha invocato più rispetto per il santo Padre e per quello che lui rappresenta». (Il Corriere della sera, 12 gennaio).

È una frase ovvia e giusta, che provoca però una inevitabile domanda: e il rispetto per la Repubblica italiana? Infatti la presa di posizione di Lusetti era una risposta alle proteste di alcuni esponenti della Rosa nel Pugno (Villetti, Angelo Piazza) che avevano detto: «I vertici istituzionali italiani devono ignorare il discorso del Papa e proseguire esclusivamente per il bene della comunità e dei cittadini».

Ma quegli esponenti della Rosa nel Pugno sono stati i soli in tutto il Parlamento a sollevare il problema di ciò che il giorno prima il Papa aveva detto, ricevendo per una visita di auguri il sindaco di Roma, il presidente della Provincia di Roma e il presidente della Regione Lazio.

«I progetti per attribuire impropri riconoscimenti giuridici a forme di unioni diverse dal matrimonio sono pericolosi e controproducenti e finiscono inevitabilmente per indebolire e destabilizzare la famiglia legittima fondata sul matrimonio».

Ci sono tre problemi in questa frase, detta a rappresentanti delle istituzioni italiane, con i verbi all’indicativo e la formulazione di una sentenza definitiva.


Il primo è che il Papa non governa la Repubblica italiana e non è stato eletto dagli italiani. Non sta parlando di religione ma di codice civile. Infatti non ha detto: «Noi vi diciamo... Noi vi raccomandiamo...». Presenta come dati di fatto incontrovertibili le sue convinzioni. Quella che avrebbe dovuto essere una conversazione in cui ciascuno ha il suo punto di vista, è diventato un editto. Ma nelle repubbliche democratiche non esistono editti, esistono opinioni che gradatamente si trasformano in posizioni, e poi in proposte di legge e poi in un dibattito (o in tanti dibattiti, con tutti i liberi pareri che la democrazia ammette e richiede). E poi segue, unico sigillo, il voto.

Il secondo problema è che il Papa è certamente un personaggio molto autorevole, ma è il Capo di un altro Stato, e questo fatto diventa evidente quando si rivolge a persone che rappresentano le istituzioni italiane.

Ha tutto il diritto di dire ciò che pensa. E, se lo desidera, anche di aggiungere le ragioni che possono fare luce sulle sue affermazioni. Per esempio: perché, se si attribuisce un diritto a chi ne è privo, si destabilizza una istituzione come il matrimonio che è due volte sostenuta, dal vincolo religioso e da quello civile? Ma può il Capo di un altro Stato indicare alle istituzioni italiane, con i verbi all’indicativo presente, ciò che deve essere fatto, adesso e subito, pena un «pericolo» di cui non ci dice niente? «Pericolo» per chi, in quale ambito o sfera? Detto da un personaggio influente a istituzioni di governo, le parole «controproducente» e «pericoloso» sono gravi. Definiscono irresponsabile chi si avventurasse per una simile strada, ovviamente «controproducente» e «pericolosa». E allora le domande si moltiplicano. Può un argomento come il dibattito in corso nella società, nella vita civile, nella politica e nel Parlamento italiano essere trattato alla stregua di un pericolo oggettivo, come una malattia, una guerra, un atto di terrorismo («pericoloso, destabilizzante»)?

Il terzo problema è la completa mancanza dei tipici espedienti di cautela che caratterizzano il linguaggio diplomatico. La Chiesa di Ratzinger è contro la pena di morte. Eppure dopo l’esecuzione di Saddam Hussein le fonti ufficiali vaticane si sono limitate a dire che «ogni vita umana è preziosa». Niente di più, per non lasciarsi coinvolgere nel sospetto di un sentimento antiamericano.

I lettori sanno che non sto parlando di un intervento occasionale e sfortunatamente male espresso dal Papa, parole che danno l’impressione di mettere liberamente le mani nella macchina politica italiana. Sto riflettendo su una fitta sequenza di editti, di enunciazioni, di intimazioni, tutte con il verbo all’indicativo, tutte privi della forma esortativa e di invocazione che è tipica della predicazione religiosa, tutte fermamente basate sull’intento di dettare legge, senza mostrare alcun margine di tolleranza per posizioni diverse.

Ciò non accade nei confronti di altri Paesi, pur altrettanto cattolici e con opinioni pubbliche altrettanto inclini a considerare alta e autorevole la voce del Papa. Ciò non accadeva con Giovanni Paolo II, le cui affermazioni, anche nette, anche aspre, erano sempre dirette al mondo, alla coscienza di tutti i credenti, non a una particolare Repubblica, non per esercitare pressione diretta sempre sullo stesso governo, quello italiano.

A me sembra giusto e anzi urgente ripetere la frase del deputato Lusetti con una correzione: non sarebbe giusto avere rispetto per l’autonomia democratica della Repubblica italiana, lo stesso rispetto riservato alle istituzioni di altri Stati, tra cui alcuni afflitti da mali e problemi ben più drammatici?

* * *
Noi (intendo dire coloro che mentre leggono si associano a quanto sto scrivendo) sappiamo benissimo quanto siano profonde le venature di autentica religiosità, di sentimento cattolico in questo Paese. Ma questa è una ragione in più per evitare di dettare legge direttamente alle istituzioni. Ovvio che non si tratta di chiedere silenzio.

Ovvio, anche, che la forma, la scelta delle parole da parte di un grande personaggio che è Capo di una Chiesa, ma è anche Capo di uno Stato, hanno un’importanza molto grande quando si interviene sulle questioni civili di un altro Stato.

Rivolgersi continuamente, come sta avvenendo in Italia, ai vertici delle istituzioni, e in certi casi anche degli schieramenti e dei partiti, dà la sgradevole sensazione di non tenere in alcun conto la struttura democratica di un Paese in cui ciascuno decide in coscienza con il voto. Ricorda la brutta prova del referendum sulla procreazione assistita, in cui il rischio che la volontà popolare risultasse diversa dalle istruzioni emanate dalla Chiesa ha portato all’espediente di ordinare ai credenti di non votare. In tal modo ogni verifica della effettiva volontà popolare è diventata impossibile anche perché l’ordine di non votare rendeva pubblico il comportamento delle persone. In altre parole, tutti potevano sapere se eri andato alle urne, disobbedendo al Santo Padre o se ci eri andato, comportandoti da cittadino italiano. Senza dubbio un bel dilemma per i credenti.

Adesso si ha l’impressione che l’Italia sia stretta in una morsa tra astensione di base e interventismo sui vertici, così che, invece che attraverso un consenso democratico liberamente raggiunto, si procede per decisioni preventive e assolute su ciò che è bene e ciò che è male per i cittadini, dando disposizioni direttamente ai governanti.

La conseguenza purtroppo è chiara: con interventi ormai consueti, come quello dell’11 gennaio, Papa Ratzinger, che se ne renda conto o no, che lo voglia o no - indipendentemente dalle sue intenzioni - sta rendendo ingovernabile l’Italia. Infatti le sue parole incoraggiano spaccature profonde e inconciliabili fra cittadini all’interno di ognuno degli schieramenti politici. Sta separando in modo drammatico credenti da non credenti e dilaniando la coscienza di molti credenti.

So che queste osservazioni saranno deliberatamente fraintese e definite una «richiesta di silenzio del Papa». Oppure, come dice Lusetti, saranno scambiate per una «mancanza di rispetto».

Sul silenzio del Papa dirò che si tratta di una interpretazione assurda. La sua capacità-possibilità, ma anche il suo privilegio (data la totale disponibilità mediatica italiana) è un dato di fatto, prima ancora che un diritto-dovere che nessuno potrebbe contestare, persino se ne avesse l’intenzione.Come sapete, il Papa ha acquisito un diritto di presenza in ogni telegiornale italiano, ogni giorno, più volte al giorno, su tutte le reti.

Quanto al rispetto, ognuno ha le sue preoccupazioni. Io chiedo rispetto per la Repubblica italiana, per le sue istituzioni elette, per i cittadini credenti e non credenti che votano, per i politici credenti e non credenti che sono eletti, ciascuno esattamente con gli stessi diritti e doveri e lo stesso grado di rispettabilità. E sembra giusto tentare di ristabilire nella vita pubblica italiana un sistema del tutto reciproco di riguardo e rispetto. Non la persuasione o la predicazione del Papa appare discutibile, dunque, ma l’intimazione, basata su un punto di vista che però viene dettato come unico percorso possibile. Non è fuori posto ricordare che il diritto civile italiano è un patrimonio di tutti, credenti e non credenti.

«I progetti per attribuire impropri riconoscimenti giuridici a forme di unione diverse dal matrimonio» saranno forse discutibili. Ma io mi azzardo a pensare che sia più discutibile il gesto di autorità e di egemonia del Papa sul diritto italiano, l’impossessamento e la manomissione di norme che sono di pertinenza dello Stato italiano e dei suoi cittadini, non della Chiesa. Ho già detto che il Papa non può governare l’Italia, ma può fare in modo che diventi ingovernabile. È permesso dirgli che ciò che sta facendo, mentre getta tutto il suo peso su questo solo Paese, è «pericoloso» e «destabilizzante» ? (Fonte: L'Unità >>>QUI)


Furio Colombo ha dimenticato, però, di rivolgersi ai politicanti italiani, a loro per primi o per ultimi, perché la responsabilità maggiore sta nel loro comportamento poco dignitoso e rispettoso della nostra indipendenza nazionale.

35 commenti:

  1. per caso entro nel tuo blog, bello!
    ho letto qua e là, verrò spesso a sbirciare, se mi permetti....felicità...Rino

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  2. per caso entro nel tuo blog, bello!
    ho letto qua e là, verrò spesso a sbirciare, se mi permetti....felicità...Rino

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  3. per caso entro nel tuo blog, bello!
    ho letto qua e là, verrò spesso a sbirciare, se mi permetti....felicità...Rino

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  4. @ babilonia61
    Sei arrivato nel bel mezzo della composizione di un post. Grazie dell'apprezzamento. Ricambierò la visita. Un saluto. h.

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  5. @ babilonia61
    Sei arrivato nel bel mezzo della composizione di un post. Grazie dell'apprezzamento. Ricambierò la visita. Un saluto. h.

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  6. @ babilonia61
    Sei arrivato nel bel mezzo della composizione di un post. Grazie dell'apprezzamento. Ricambierò la visita. Un saluto. h.

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  7. Ti ringrazio moltissimo della tua cortese disponbilità a divulgare questa notizia. Spero che il nostro intervento sia stato ascoltato...
    per avere un'effettiva laicità dello Stato1
    ( ehi, fa pure rima!)
    :-)
    ciao
    rosalba

    RispondiElimina
  8. Ti ringrazio moltissimo della tua cortese disponbilità a divulgare questa notizia. Spero che il nostro intervento sia stato ascoltato...
    per avere un'effettiva laicità dello Stato1
    ( ehi, fa pure rima!)
    :-)
    ciao
    rosalba

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  9. Ti ringrazio moltissimo della tua cortese disponbilità a divulgare questa notizia. Spero che il nostro intervento sia stato ascoltato...
    per avere un'effettiva laicità dello Stato1
    ( ehi, fa pure rima!)
    :-)
    ciao
    rosalba

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  10. ecco l'altro volto del mondo, la parte nascosta della terra.

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  11. peste, volevo solo dire che nel mondo la faccia scoperta è sempre quella che si lega a una fonte religiosa, mai si parla di chi non si rispecchia in nessun dio. Solo questo.

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  12. Sono assolutamente d'accordo con Furio Colombo. Di più, mi auguro che il Parlamento faccia una buona legge sulle unioni di fatto, che possono essere anche degnissime unioni naturali, cioè capaci di procreare e allevare figli, oppure solo unioni di sentimenti-rispettabilissime e meritevoli di una buona legislazione. Mi sembra però esagerata la reazione,come se l'indicativo presente fosse chissa' quale attentato alle libertà repubblicane. Ci vedo una gran sfiducia nell'intelligenza degli elettori. Del resto il cattolico De Gasperi disattese completamente le indicazioni di Papa Pacelli, e il cattolico Prodi ha fatto un'Unione e un Governo con il Partito delle Rifondazione Comunista. Alla faccia dell'obbedienza alla Gerarchia Eclesiastica! In quanto all' Associazione Atei & Razionalisti, mi pare una trovata per favorirsi la carriera politica. Un poco come Caccia & Pesca, ma meno convincente.

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  13. Sono assolutamente d'accordo con Furio Colombo. Di più, mi auguro che il Parlamento faccia una buona legge sulle unioni di fatto, che possono essere anche degnissime unioni naturali, cioè capaci di procreare e allevare figli, oppure solo unioni di sentimenti-rispettabilissime e meritevoli di una buona legislazione. Mi sembra però esagerata la reazione,come se l'indicativo presente fosse chissa' quale attentato alle libertà repubblicane. Ci vedo una gran sfiducia nell'intelligenza degli elettori. Del resto il cattolico De Gasperi disattese completamente le indicazioni di Papa Pacelli, e il cattolico Prodi ha fatto un'Unione e un Governo con il Partito delle Rifondazione Comunista. Alla faccia dell'obbedienza alla Gerarchia Eclesiastica! In quanto all' Associazione Atei & Razionalisti, mi pare una trovata per favorirsi la carriera politica. Un poco come Caccia & Pesca, ma meno convincente.

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  14. Sono assolutamente d'accordo con Furio Colombo. Di più, mi auguro che il Parlamento faccia una buona legge sulle unioni di fatto, che possono essere anche degnissime unioni naturali, cioè capaci di procreare e allevare figli, oppure solo unioni di sentimenti-rispettabilissime e meritevoli di una buona legislazione. Mi sembra però esagerata la reazione,come se l'indicativo presente fosse chissa' quale attentato alle libertà repubblicane. Ci vedo una gran sfiducia nell'intelligenza degli elettori. Del resto il cattolico De Gasperi disattese completamente le indicazioni di Papa Pacelli, e il cattolico Prodi ha fatto un'Unione e un Governo con il Partito delle Rifondazione Comunista. Alla faccia dell'obbedienza alla Gerarchia Eclesiastica! In quanto all' Associazione Atei & Razionalisti, mi pare una trovata per favorirsi la carriera politica. Un poco come Caccia & Pesca, ma meno convincente.

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  15. @ ilvecchiodellamontagna

    "In quanto all' Associazione Atei & Razionalisti, mi pare una trovata per favorirsi la carriera politica. Un poco come Caccia & Pesca, ma meno convincente. "

    Gentile Vecchio della Montagna,
    sinceramente mi stupisce questa sua gratuita e infondata affermazione.
    Le ricordo che noi soci dell'Uaar abbiamo tutti un lavoro, non aspiriamo alla carriera politica, almeno NON utilizzando questa associazione. Se è rimasto colpito da quella mia foto davanti a Montecitorio, la rassicuro dicendole che NON aspiro affatto alla carriera politica, che io adoro la mia professione di insegnante elementare, nonostante abbia uno stipendio risibile ( ma mi accontento) e che il mio ( il nostro) impegno nell'UAAR è totalmente volontario.

    Ancora una volta...scadiamo nei luoghi comuni.

    Mi scuso con la gentilissima Harmonia, ma era d'obbligo una replica :-)
    Cordiali saluti al vecchio Saggio.
    prof. Rosalba Sgroia

    RispondiElimina
  16. @ ilvecchiodellamontagna

    "In quanto all' Associazione Atei & Razionalisti, mi pare una trovata per favorirsi la carriera politica. Un poco come Caccia & Pesca, ma meno convincente. "

    Gentile Vecchio della Montagna,
    sinceramente mi stupisce questa sua gratuita e infondata affermazione.
    Le ricordo che noi soci dell'Uaar abbiamo tutti un lavoro, non aspiriamo alla carriera politica, almeno NON utilizzando questa associazione. Se è rimasto colpito da quella mia foto davanti a Montecitorio, la rassicuro dicendole che NON aspiro affatto alla carriera politica, che io adoro la mia professione di insegnante elementare, nonostante abbia uno stipendio risibile ( ma mi accontento) e che il mio ( il nostro) impegno nell'UAAR è totalmente volontario.

    Ancora una volta...scadiamo nei luoghi comuni.

    Mi scuso con la gentilissima Harmonia, ma era d'obbligo una replica :-)
    Cordiali saluti al vecchio Saggio.
    prof. Rosalba Sgroia

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  17. @ ilvecchiodellamontagna

    "In quanto all' Associazione Atei & Razionalisti, mi pare una trovata per favorirsi la carriera politica. Un poco come Caccia & Pesca, ma meno convincente. "

    Gentile Vecchio della Montagna,
    sinceramente mi stupisce questa sua gratuita e infondata affermazione.
    Le ricordo che noi soci dell'Uaar abbiamo tutti un lavoro, non aspiriamo alla carriera politica, almeno NON utilizzando questa associazione. Se è rimasto colpito da quella mia foto davanti a Montecitorio, la rassicuro dicendole che NON aspiro affatto alla carriera politica, che io adoro la mia professione di insegnante elementare, nonostante abbia uno stipendio risibile ( ma mi accontento) e che il mio ( il nostro) impegno nell'UAAR è totalmente volontario.

    Ancora una volta...scadiamo nei luoghi comuni.

    Mi scuso con la gentilissima Harmonia, ma era d'obbligo una replica :-)
    Cordiali saluti al vecchio Saggio.
    prof. Rosalba Sgroia

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  18. Hamonia, i politici italiani sono più rispettosi verso i voti che rischiano di perdere piuttosto che verso la nostra indipendenza nazionale o verso la nostra maturità di elettori...ahimè, se siamo un paese di bigotti, da dove iniziare per uscirne?
    Lorenz

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  19. Hamonia, i politici italiani sono più rispettosi verso i voti che rischiano di perdere piuttosto che verso la nostra indipendenza nazionale o verso la nostra maturità di elettori...ahimè, se siamo un paese di bigotti, da dove iniziare per uscirne?
    Lorenz

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  20. Hamonia, i politici italiani sono più rispettosi verso i voti che rischiano di perdere piuttosto che verso la nostra indipendenza nazionale o verso la nostra maturità di elettori...ahimè, se siamo un paese di bigotti, da dove iniziare per uscirne?
    Lorenz

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  21. Il problema, come sai cara Harmonia riguardo al mio pensiero, è che, come in ogni contesto umano, la gente si prende lo spazio che gli si lascia. Il Papa (e questo in particolare, non dimentichiamo che la legge contro la fecondazione assistita era chiamata "legge Ratzinger" al momento della sua promulgazione negli ambiti ed ambienti laici) fa il suo mestiere; e purtroppo noi abbiamo la classe politica che ci meritiamo, con questa rincorsa al compiacimento del Vaticano per motivi elettoralistici. Ormai siamo diventati un paese di retroguardia, nel campo dei diritti civili. Non dimentichiamo il tentativo, poi naufragato nella passata legislatura solo grazie ai problemi giudiziari di alcuni sodali della allora maggioranza che bloccarono il Parlamento proteso alla approvazione di leggi ad personam, di revisionare (ergo, rendere inapplicabile nei fatti) la legge sull'aborto.
    Un saluto serale e tpnO.

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  22. @rosalbas e vecchio della montagna
    Cara Rosalba, capisco il tuo stupore per le affermazioni del vecchio della montagna, anche perché mi sono stupita anch'io per l'eccesso di ironia che vi ho letto. Parlo di ironia, perché frequento il blog del vecchio da quasi quattro anni e so che è persona squisita e saggia. Ma è anche un "toscano" e ha un rapporto di amore-odio (si fa per dire) con Margherita Hack, sua concittadina, credo.
    Intanto lascia che mi scusi io con te, in quanto considero il blog come casa mia, e lascia che ti ringrazi ancora per la collaborazione che spero possa continuare. Credo molto in quello che fai e condivido i principi di libertà intellettuale espressi dall' UAAR.
    Con stima e simpatia. harmonia

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  23. Splendido articolo, applausi.
    Ma sono sinceramente sfiduciata.

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  24. Ciao Harmonia! Sono passata prima da Convivium e mi sono abbandonata alla lettura là...
    :)
    Mi prendo la giornata di oggi per approfondire questo post corposo: tu mi capisci vero?;)

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  25. Ciao Harmonia! Sono passata prima da Convivium e mi sono abbandonata alla lettura là...
    :)
    Mi prendo la giornata di oggi per approfondire questo post corposo: tu mi capisci vero?;)

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  26. Intanto ribadisco la mia opinione. sei una pasionariaaa ..:)

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  27. post molto difficile e interessante, difficile da gestire con giusto equilibrio ed equidistanza, ma tu ne sei in grado:-)
    un sorriso
    veradafne

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  28. Cara Harmonia
    qui la notizia del resoconto stenografico dell'audizione...

    http://www.uaar.it/news/2007/01/15/audizione-uaar-resoconto-stenografico/

    Grazie :-)

    Rosalba

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  29. Siamo entrambi in vena di riflessioni religiose: magari le mie un po' piu' sbracate ;-)

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  30. Sai, Harmonia, mi è piaciuto quanto ha detto nell'intervista a Lucia Annunziata ( durante il suo «In mezz'ora» di ieri) il ministro Paolo Ferrero, di fede valdese, relativamente al ruolo delle gerarchie cattoliche.
    I politici si calano le brache, sono ostaggio.
    Chissà..magari hai visto la puntata.

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  31. una frase particolarmente significativa a riguardo l'ho letta giorni fa non ricordo dove:"la libertà religiosa non implica necessariamente parità di tutte le confessioni" (cito a memoria), ovviamente a proferirla era un cattolico che non si sarà neppure accorto di quanto fosse assurda

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  32. Argomento interessantissimo, Harmonia. L'articolo di Colombo mi era sfuggito ma lo condivido appieno tranne che in un passaggio, quando scrive "Ovvio che non si tratta di chiedere silenzio". Perché, invece, un po' di silenzio da parte dei cattolici tutti (dal papa all'ultimo dei parroci di campagna) sarebbe proprio auspicabile e necessario. Lo Stato é sovrano e laico, secondo la nostra Costituzione e da tale esige il rispetto estremo della sua indipendenza anche da parte del monarca Ratzinger. Aprire il discorso sul servilismo della nostra classe politica sarebbe qui troppo lungo ed estremamente sconfortante. Forse mi riserverò una serie di post sul tema. In ultimo, lasciami esprimere tutta l'ammirazione ed il sostegno (per ora) morale per i volontari dell'UAAR il cui sito leggo sempre con passione.
    Grazie mille.
    S.

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  33. Le due righe finali del mio commento non si riferivano in nessun modo alla gentilissima Rosalba, che così urbanamente mi rimprovera di un sospetto, affrettato ma anche ipotetico, sull'Unione Atei e Razionalisti . Dunque ritiro il sospetto e mi scuso. Per eventuali giudizi meno affrettati mi riservo di documentarmi meglio.

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  34. @ ilvecchiodellamontagna

    Grazie per la precisazione... :-)

    Ah, cara Harmonia...per chi volesse ascoltare l'audio dell'audizione ecco:

    http://quo.radioradicale.it/store-4/2007/20070116_12.08.49.mp3

    Ciao!

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