IPOTESI TEOLOGICHE
Andrea Mantegna - Discesa al Limbo
"I bambini morti senza battesimo vanno nel limbo, dove non godono Dio, ma nemmeno soffrono, perché avendo il peccato originale, e quello solo, non meritano il Paradiso, ma neppure l'inferno e il purgatorio". [dal Catechismo di Pio X, 1904]
"1261Quanto ai bambini morti senza Battesimo, la Chiesa non può che affidarli alla misericordia di Dio, come appunto fa nel rito dei funerali per loro. Infatti, la grande misericordia di Dio che vuole salvi tutti gli uomini [1Tm 2,4 ] e la tenerezza di Gesù verso i bambini, che gli ha fatto dire: “Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite” (Mc 10,14 ), ci consentono di sperare che vi sia una via di salvezza per i bambini morti senza Battesimo. Tanto più pressante è perciò l'invito della Chiesa a non impedire che i bambini vengano a Cristo mediante il dono del santo Battesimo." [dal Catechismo della Chiesa Cattolica, 1992]
Nel 1984, nel "Rapporto sulla fede" scritto insieme a Vittorio Messori, il Prefetto della Fede Ratzinger affermava che "il limbo non è mai stata una verità definita di fede" e concludeva dicendo: "personalmente lascerei cadere questa che è stata soltanto un'ipotesi teologica".
Bello questo invito della Chiesa (rivolto a chi? a Cristo? alla Chiesa medesima? ai credenti?). Sono molto felice per tutte le bambine e i bambini morti senza battesimo, bambini di tutto il mondo, suppongo, compresi i figli dei musulmani, dei buddhisti, degli ebrei e così via. Non ho capito bene che fine facciano i giusti morti prima di Cristo e quelli che, senza loro colpa, non l'hanno conosciuto o seguono altre religioni, ma non sono in grado di addentrarmi in questioni teologiche così difficili e delicate.
Osservo soltanto una cosa, con una certa amarezza postuma. Essendo nata "qualche anno" prima del 1992, sono stata educata cattolicamente e il mio catechismo fu quello di Pio X. Il Limbo per me fu una verità di fede, perché nessuno mi mise all'erta su quella che oggi viene autorevolmente definita "una ipotesi teologica". Responsabili i miei insegnanti o anche loro ignoravano la cosa? Dopo non me ne interessai più. Oggi, però, ricordo che da bambina l'argomento mi turbava molto e la storia del peccato originale mi era già allora difficile da mandare giù, con tutti i tormenti spirituali del caso.
Doveroso a questo punto domandarsi quante altre ipotesi teologiche ci siano in giro nella dottrina cattolica, ipotesi che hanno causato e continuano a causare sofferenze di ogni tipo e intensità. E quando lo scopriremo?
Gustavo Doré - Dante nel Limbo tra i grandi dell'antichità
Quivi, secondo che per ascoltare,
non avea pianto mai che di sospiri
che l'aura etterna facevan tremare;
ciò avvenia di duol sanza martìri,
ch'avean le turbe, ch'eran molte e grandi,
d'infanti e di femmine e di viri.
Lo buon maestro a me: «Tu non dimandi
che spiriti son questi che tu vedi?
Or vo' che sappi, innanzi che più andi,
ch'ei non peccaro; e s'elli hanno mercedi,
non basta, perché non ebber battesmo,
ch'è porta de la fede che tu credi;
e s'e' furon dinanzi al cristianesmo,
non adorar debitamente a Dio:
e di questi cotai son io medesmo.
Per tai difetti, non per altro rio,
semo perduti, e sol di tanto offesi
che sanza speme vivemo in disio».
Gran duol mi prese al cor quando lo 'ntesi,
però che gente di molto valore
conobbi che 'n quel limbo eran sospesi.
«Dimmi, maestro mio, dimmi, segnore»,
comincia' io per volere esser certo
di quella fede che vince ogne errore:
«uscicci mai alcuno, o per suo merto
o per altrui, che poi fosse beato?».
Dante Alighieri, La Divina Commedia, Inferno, IV vv. 25-49