La Lav e alcuni parlamentari:
i diritti degli animali entrino nella Costituzione
I diritti degli animali entrino nella Costituzione: a chiederlo la Lav e l’Intergruppo Parlamentare Animali, annunciando una proposta di legge costituzionale finalizzata a integrare l’articolo 9 della nostra Carta con il seguente principio: «Gli animali sono esseri senzienti e la Repubblica ne promuove e garantisce la vita, la salute e un’esistenza compatibile con le proprie caratteristiche etologiche».
Un principio da sancire, a cominciare dalle norme-base che regolano la vita del nostro Paese, includendo la naturale tutela del paesaggio, dell’ambiente e gli ecosistemi. La proposta di legge costituzionale prevede anche, all’articolo 117 secondo comma lettera s) di includere gli animali tra le materie su cui lo Stato ha legislazione esclusiva. «Il riconoscimento degli animali nella Costituzione è un passo importante che prenderebbe atto della mutata sensibilità dell’opinione pubblica, di quanto già esprime il Trattato Europeo che li definisce esseri senzienti, di analoghi riferimenti presenti nelle Costituzioni di Germania, Austria, Svizzera e India -sostiene Gianluca Felicetti, presidente della Lav- il nuovo corso del rapporto con gli altri animali deve essere fondato sull’assegnazione di diritti basilari, già iniziata con la riforma del Codice penale nove anni fa. Speriamo che il Parlamento voglia sciogliere questo nodo morale».
La proposta viene presentata in occasione del convegno «La questione animale» nella nostra esperienza legislativa e giudiziaria, che si svolge oggi presso la biblioteca del Senato Giovanni Spadolini a Roma. Nel corso dei lavori, il giurista Stefano Rodotà e Luigi Lombardi Vallauri (ordinario di Filosofia del Diritto all’Università degli Studi di Firenze) presentano il quinto Tomo del «Trattato di Biodiritto», collana di studi di bioetica che, per la prima volta, affronta questa tematica.
Il volume, edito dalla Giuffré, analizza la «questione animale» sotto molteplici aspetti: dalla necessità dell’alimentazione senza prodotti di origine animale per motivi di carattere etico, ambientale e sanitario, alla tutela degli animali d’affezione, della fauna selvatica e di quelli esotici, analizzando l’inopportunità di tante pratiche con uso di esseri viventi, come feste popolari, sagre, palii e circhi che continuano di fatto a riconoscere l’animale quale «oggetto» e non «soggetto» di diritto. Nel corso del convegno, due costituzionalisti affrontano «la questione animale»: Stefano Grassi (dell’Università di Firenze) e la Francesca Rescigno (dell’Università di Bologna) analizzano l’opportunità di riconoscere gli animali come soggetti di diritti e tutela a partire dalla Carta.
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