venerdì 4 ottobre 2013

Francesco d'Assisi

 
"Tutte infine le creature chiamava col nome di fratello o sorella"
 
 
 
 


  "E il piacere che gli procurava l'eleganza dei fiori, quando ne ammirava la graziosa forma o ne aspirava il soave profumo? ... E quando trovava fiori in gran copia, in tal modo predicava loro e li invitava a lodare il Signore, come fossero dotati di ragione. E così le messi e le vigne, le pietre e le selve, le belle campagne, le ...acque correnti, i giardini verdeggianti, la terra e il fuoco, l'aere ed il vento, con semplicità e purità di cuore invitava ad amare Dio e a rendergli spontaneo ossequio. Tutte infine le creature chiamava col nome di fratello o sorella, e in maniera straordinaria e inusata sapeva con l'intuizione penetrante del suo cuore comprendere i segreti delle creature, poiché egli aveva conquistato la libertà dei figli di Dio."


Fra Tommaso da Celano, Vita di San Francesco (prima e seconda) e Trattato dei Miracoli, Edizioni Porziuncola S. Maria degli Angeli - Assisi, 1982, pagg. 86 - 87
 
Giotto - Predica agli uccelli (Legenda maior, XII,3) - Assisi
da Wikipedia
 

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