lunedì 9 gennaio 2012

aspettando Keynes

aspettando Keynes
ovvero il capitalismo dal volto umano







Ci vuole pazienza, fiducia e speranza. E questo significa che

  •  dobbiamo risvegliare la passione per la giustizia e la legalità,
  • dobbiamo animare i principi fondanti della nostra società,
  • dobbiamo accettare la fatica di progettare e di sperare nel cambiamento.

Ma quando è cominciato tutto questo? Senza risalire a tempi remoti, per evitare di perdere di vista la condizione presente, penso che tutto questo sia cominciato con la "rivoluzione" della signora Margaret Thatcher e del signor Ronald Reagan, ascoltati corifei di un liberismo estremista che avrebbe trasformato il capitalismo keynesiano nel capitalismo assoluto e nel finanziarismo del nostro difficile presente.

E la speranza serve non a creare illusioni ma a cercare vie d'uscita da sistemi disumani e disumanizzanti. Serve a non farsi travolgere dalla paura. Serve a ravvivare il gusto della scoperta e dell'invenzione. Ci dovrà pur essere qualcosa di impensato, ma nel frattempo meglio riscoprire il meglio del nostro "progresso"  umano e uscire dalla gabbia del monetarismo.

Frattale di Mandelbrot da Wikipedia

1 commento:

  1. Mi ci sto rompendo il capo su questo problema. Quello che posso dire che c'è stata una disumanizzazione anche del già poco umano capitalismo del secolo scorso. La prevalenza di una finanza istantanea e computerizzata sta facendo danni mostruosi al 99% di tutti gli uomini su tutto il Pianeta. Ascoltavo stamani alla radio che da qui all'estate in Grecia chiuderanno 180000 esercizi commerciali e piccole Ditte, con 250000 disoccupati. Perdio, serve una rivoluzione!

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