PARRESIA [ παρρησία ] E TREGUE
Ed anche quelle donne odio, che caste
sono a parole, e di soppiatto indulgono
a tristi audacie. O veneranda Cípride,
e come gli occhi alzar nel viso possono
al loro sposo? E il buio non paventano,
complice loro, e della casa i tetti,
che levino la voce? - Ecco che cosa,
amiche mie, mi spinge a morte. Oh, ch'io
mai non sia còlta a svergognar lo sposo,
né del mio grembo i figli. Oh, ch'essi vivano
liberi, e franca alzar la voce (parresia) possano,
grazie al buon nome della madre, nella
celebre Atene: poiché servo è un uomo,
anche d'ardito cuor, se coscïenza
ha d'un materno, d'un paterno fallo.
Sola una cosa ha pregio, a quanto dicono,
non minor della vita: aver bontà
e giustizia nel cuore. Al punto giusto
scopre il tempo i malvagi, ed uno specchio,
come ad una fanciulla, a loro innanzi
pone. Deh, ch'io non sia del loro numero!
Euripide, Ippolito, 419-430 (Fedra)
'Parresia' è parola poco usata, introvabile nei dizionari della lingua italiana di cui dispongo, il cui significato è spiegato nel dizionario greco-italiano di Franco Montanari (Loescher): 'libertà di parola, il parlare liberamente, franchezza'. La parresia è attestata per la prima volta in Euripide (V secolo a. C.), nel discorso che Fedra rivolge alle donne di Trezene.
L'etmologia chiarisce il senso di questo termine composto: pas (πάς) 'tutto' e retòs (ρητός) 'significato alla lettera di un discorso' (Montanari) oppure pas e resis (ρησις) 'discorso' (Nascimbeni) oppure pas e rema (ρημα) 'parola, detto' (Wikipedia). "Dire tutto", insomma. Tanto rara è la voce 'parresia' da non comparire nel Dizionario Etimologico di Cortelazzo e Zolli, quindi meglio abbondare nel riferire le ipotesi etimologiche.
*
Lode e gratitudine, allora, a Barbara Spinelli che quest'anno, per ben due volte in pochi mesi, ha ridato luce alla parresia. La prima volta in un articolo dell'aprile scorso:
Enzo Bianchi fenomeno cristiano
Mentre la Chiesa fatica a comunicare, c'è un cristiano che sa farsi ascoltare da tutti
... Ci sono parole-scintille in Bianchi, che l’accendono: la pólis, il políteuma, l’Ultimo, lo Straniero. E la profezia soprattutto: il parlare, come lui dice, «a nome di Dio». Alla Chiesa non spetta entrare nel mondo con un suo progetto politico, perché altro è il compito: immergersi nella comunità degli uomini, portando con sé - sale gratuito - l’agire di Gesù. E il suo dire: «Voi, invece, non così» (Luca 22,26). L’umanesimo della fratellanza, della solidarietà col povero, non è specialmente cristiano. La differenza cristiana s’esprime nel racconto del Cristo, e nello smuovere pensieri prima della politica: non dettando leggi, ma profetizzando. Il cristiano è vero quando si sente un nuovo venuto in terra, un égaré come dice Pascal, uno smarrito. Il suo essere spaesato, «di questo mondo e non di questo mondo» (1 Corinzi 7,29-31), si nutre di laicità e riconosce autonomia alla storia umana proprio per restare se stesso. Bianchi ha un modo lucente di dirlo. La nuova antropologia, il cristiano la propone «di tempo in tempo, di luogo in luogo»; non dimenticando che: «Si nasce uomini, e cristiani non si nasce ma lo si diventa». Bianchi è uomo solitario nella Chiesa, ma non conflittuale. Un altro vocabolo a lui caro è: parresia. La parresia, fin dalle tragedie di Euripide, è il coraggio di parlare che la pólis democratica suscita. È, letteralmente: libertà di dire tutte-le-parole. Qual è la gerarchia del dicibile? Fin dove spingersi? A voler dire tutte le parole, si rischia di dirne una sola, povera. Parresia non è cedere alla coercizione ma appunto: saper parlare di tempo in tempo, eventualmente tacendo. La Chiesa minoritaria è un’occasione: per la profezia, la parresia. Per imitare i silenzi di Gesù, nel chiasso mondano. ... Barbara Spinelli ( La Stampa, 3 aprile 2009 )
La seconda volta in un articolo di ieri:
Chi rompe la tregua paga
... Quando ha chiesto una tregua, il 29 giugno, il presidente Napolitano non pensava certo a questo sacrificio della verità. Ma il rischio è grande che i governanti l’intendano in tal modo: usando il Colle, rompendo unilateralmente la tregua come ha subito fatto Berlusconi aggredendo oppositori e giornali. Il conflitto maggioranza-opposizione, le inchieste giornalistiche o della magistratura sul capo del governo, sono automaticamente bollate come poco patriottiche, fedifraghe, addirittura eversive. Questo in nome di uno stato di emergenza trasformato in condizione cronica anziché occasionale, necessitante la sospensione di quel che dalla Grecia antica distingue la democrazia: la parresia, il libero esprimersi, la contestazione del potere e dell’opinione dominante, il domandare dialogico.
Significativa è l’allergia del potente alle domande, non solo quelle di Repubblica ma ogni sorta di quesiti: netto è stato il rifiuto di Berlusconi di permettere domande ai giornalisti, il primo giorno del G8. Sulla scia dell’11 settembre 2001 Bush reclamò simile tregua, che non migliorò la reputazione dell’America ma la devastò. Washington si gettò in una guerra sbagliata, in Iraq, senza che opinione pubblica e giornali muovessero un dito. La recente storia Usa dimostra che la democrazia guadagna ben poco dalle tregue politiche, quando i governi possono tutto e l’equilibrio dei poteri è violato. Il vantaggio delle tregue è la coesione nazionale: falsa tuttavia, se passiva. Lo svantaggio è la libertà immolata. Tanto più grave lo svantaggio, se l’emergenza è un mero vertice internazionale.
Ripensare la tregua e le sue condizioni può servire, perché la tendenza è forte, in chi governa, a prolungare emergenze e sospensioni della parresia, rendendole permanenti. Purtroppo la tendenza finisce con l’estendersi all’opposizione, alla stampa, e anche qui vale la descrizione di Clausewitz sul cessate il fuoco: che spesso interviene non perché la tregua sia necessaria, ma perché nell’uomo che rinvia decisioni c’è pavidità. Perché dilaga «l’imperfezione delle conoscenze, delle facoltà di giudizio». Perché, soprattutto, opposizione e giornali non hanno un «chiaro pensiero dello scopo» per cui si oppongono, analizzano, interrogano. Sono le occasioni in cui la tregua non è un patto di verità ma una variante dell’illusionismo e della menzogna. ... Barbara Spinelli ( La Stampa, 12 luglio 2009 )
Altre letture:
MICHEL FOUCAULT A LEZIONE DI GRECO di Umberto Galimberti, La Repubblica, 16 febbraio 1996
*
Rieccoti. mi hai fatto stare in pensiero...
RispondiEliminaPosso evidenziarti da me, vero? :)
RispondiElimina@ marzia
RispondiEliminaCerto che puoi, anzi, grazie.
@ marzia
RispondiEliminaCerto che puoi, anzi, grazie.
@ marzia
RispondiEliminaCerto che puoi, anzi, grazie.
Carissima ti ringrazio per questo contributo prezioso che ho linkato nel mio blog.
RispondiEliminaMassimo dice bene: il pensiero libero, il pensare liberamente cercando e continuando a mettersi in discussione che viene a mancare.
ti abbraccio
l.
Carissima ti ringrazio per questo contributo prezioso che ho linkato nel mio blog.
RispondiEliminaMassimo dice bene: il pensiero libero, il pensare liberamente cercando e continuando a mettersi in discussione che viene a mancare.
ti abbraccio
l.
Carissima ti ringrazio per questo contributo prezioso che ho linkato nel mio blog.
RispondiEliminaMassimo dice bene: il pensiero libero, il pensare liberamente cercando e continuando a mettersi in discussione che viene a mancare.
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l.
@ timeline
RispondiEliminaGrazie a te, Blue. E' fruttuosa la nostra collaborazione, imperdibile lo scambio delle informazioni, soprattutto ora che ci sono questi pericoli reali per la libertà di espressione e diffusione del pensiero. Ringraziamo la "giornalista" Deborah Bergamini e la soubrette Gabriella Carlucci, insieme a tutti gli altri, ovviamente.
@ timeline
RispondiEliminaGrazie a te, Blue. E' fruttuosa la nostra collaborazione, imperdibile lo scambio delle informazioni, soprattutto ora che ci sono questi pericoli reali per la libertà di espressione e diffusione del pensiero. Ringraziamo la "giornalista" Deborah Bergamini e la soubrette Gabriella Carlucci, insieme a tutti gli altri, ovviamente.
@ timeline
RispondiEliminaGrazie a te, Blue. E' fruttuosa la nostra collaborazione, imperdibile lo scambio delle informazioni, soprattutto ora che ci sono questi pericoli reali per la libertà di espressione e diffusione del pensiero. Ringraziamo la "giornalista" Deborah Bergamini e la soubrette Gabriella Carlucci, insieme a tutti gli altri, ovviamente.
@ nicolavitale
RispondiEliminaGiusto il richiamo alla sincerità. E, per essere sinceri, è bene avere l'umiltà di sapere che nessuno detiene tutta la verità. Ma "dire la verità" significa dire soprattutto ciò che si pensa, senza imbrogliare e senza ingannare. Tenendo presente anche che talvolta il silenzio è doveroso tanto quanto la parresia. Equilibrio e onestà ci vogliono.
@ nicolavitale
RispondiEliminaGiusto il richiamo alla sincerità. E, per essere sinceri, è bene avere l'umiltà di sapere che nessuno detiene tutta la verità. Ma "dire la verità" significa dire soprattutto ciò che si pensa, senza imbrogliare e senza ingannare. Tenendo presente anche che talvolta il silenzio è doveroso tanto quanto la parresia. Equilibrio e onestà ci vogliono.
@ nicolavitale
RispondiEliminaGiusto il richiamo alla sincerità. E, per essere sinceri, è bene avere l'umiltà di sapere che nessuno detiene tutta la verità. Ma "dire la verità" significa dire soprattutto ciò che si pensa, senza imbrogliare e senza ingannare. Tenendo presente anche che talvolta il silenzio è doveroso tanto quanto la parresia. Equilibrio e onestà ci vogliono.
Ti lascio quanto ho letto, sebbene io di Grillo non abbia una idea eccelsa..gli va dato un merito, no?
RispondiElimina"ASCA) -
Roma, 13 lug -
Beppe Grillo conferma l'intenzione di candidarsi alla segreteria del Pd. ''Mi sono iscritto al Pd questa mattina ad Arzachena'', ha detto il comico in un'intervista telefonica a Sky Tg24, sottolineando che il suo obiettivo e' quello di ''travasare un po' di cittadini dentro la politica'' e ''riempire un vuoto che dura da vent'anni''. Grillo ha attaccato gli attuali leader del Pd, parlando di ''finta opposizione, di comitati d'affari, di 'fassini' di 'dalemini', di gente inesistente che sta li' e non si capisce perche' e cosa hanno fatto. Non hanno detto niente sull'energia nucleare, non hanno detto niente sull'acqua che viene privatizzata dalle societa' quotate in borsa. Non si parla di energie rinnovabili, di edifici passivi, di wi-fi libero e gratuito. Loro sopravvivono perche' sono chiusi dentro il loro loft con le sovvenzioni statali'', ha proseguito il comico genovese. ''Mi sono iscritto questa mattina ad Arzachena.
Ho fatto la domanda sia on line che fisicamente, ho dato i 16 euro di quota. Poi se troveranno che il 3* comma, del quarto paragrafo bis... ne pagheranno le conseguenze'', ha concluso il comico genovese."
Ti lascio quanto ho letto, sebbene io di Grillo non abbia una idea eccelsa..gli va dato un merito, no?
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Roma, 13 lug -
Beppe Grillo conferma l'intenzione di candidarsi alla segreteria del Pd. ''Mi sono iscritto al Pd questa mattina ad Arzachena'', ha detto il comico in un'intervista telefonica a Sky Tg24, sottolineando che il suo obiettivo e' quello di ''travasare un po' di cittadini dentro la politica'' e ''riempire un vuoto che dura da vent'anni''. Grillo ha attaccato gli attuali leader del Pd, parlando di ''finta opposizione, di comitati d'affari, di 'fassini' di 'dalemini', di gente inesistente che sta li' e non si capisce perche' e cosa hanno fatto. Non hanno detto niente sull'energia nucleare, non hanno detto niente sull'acqua che viene privatizzata dalle societa' quotate in borsa. Non si parla di energie rinnovabili, di edifici passivi, di wi-fi libero e gratuito. Loro sopravvivono perche' sono chiusi dentro il loro loft con le sovvenzioni statali'', ha proseguito il comico genovese. ''Mi sono iscritto questa mattina ad Arzachena.
Ho fatto la domanda sia on line che fisicamente, ho dato i 16 euro di quota. Poi se troveranno che il 3* comma, del quarto paragrafo bis... ne pagheranno le conseguenze'', ha concluso il comico genovese."
Ti lascio quanto ho letto, sebbene io di Grillo non abbia una idea eccelsa..gli va dato un merito, no?
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Roma, 13 lug -
Beppe Grillo conferma l'intenzione di candidarsi alla segreteria del Pd. ''Mi sono iscritto al Pd questa mattina ad Arzachena'', ha detto il comico in un'intervista telefonica a Sky Tg24, sottolineando che il suo obiettivo e' quello di ''travasare un po' di cittadini dentro la politica'' e ''riempire un vuoto che dura da vent'anni''. Grillo ha attaccato gli attuali leader del Pd, parlando di ''finta opposizione, di comitati d'affari, di 'fassini' di 'dalemini', di gente inesistente che sta li' e non si capisce perche' e cosa hanno fatto. Non hanno detto niente sull'energia nucleare, non hanno detto niente sull'acqua che viene privatizzata dalle societa' quotate in borsa. Non si parla di energie rinnovabili, di edifici passivi, di wi-fi libero e gratuito. Loro sopravvivono perche' sono chiusi dentro il loro loft con le sovvenzioni statali'', ha proseguito il comico genovese. ''Mi sono iscritto questa mattina ad Arzachena.
Ho fatto la domanda sia on line che fisicamente, ho dato i 16 euro di quota. Poi se troveranno che il 3* comma, del quarto paragrafo bis... ne pagheranno le conseguenze'', ha concluso il comico genovese."
Bellissimo post, interessante e stimolante. Mi permetto di linkarti sul mio blog. Grazie, ciao
RispondiEliminaPaola
Bellissimo post, interessante e stimolante. Mi permetto di linkarti sul mio blog. Grazie, ciao
RispondiEliminaPaola
Bellissimo post, interessante e stimolante. Mi permetto di linkarti sul mio blog. Grazie, ciao
RispondiEliminaPaola
Un abbraccio, harmo..
RispondiEliminaDa me c'è la base per un dibattito. Passa quando puoi
RispondiEliminaUn abbraccio
Da me c'è la base per un dibattito. Passa quando puoi
RispondiEliminaUn abbraccio
Da me c'è la base per un dibattito. Passa quando puoi
RispondiEliminaUn abbraccio
dico solo che condivido e ribadisco le parole di Massimo fino all'ultima con la stessa amarezza e con la tristezza per una situzione di stallo in cui non si vede uno spiraglio per cambiare le carte e per una vera inversione di tendenza per quelli che conferiscono tanto credito ad un giullare del genere. Ubuntu, ma sottovoce, un po' scoraggiato.
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