domenica 5 ottobre 2008

Laicità all'italiana e alla francese



"Il presidente della Repubblica interviene poi sul rapporto fra Stato e chiesa. L’Italia e la Santa Sede hanno un rapporto contraddistinto da «reciproco rispetto e feconda collaborazione». Così Giorgio Napolitano ha iniziato il suo discorso. E ancora: «Ci onora, ci emoziona e sollecita la nostra riflessione e la visita che ella ci rende in questo palazzo che ha conosciuto le ferite della storia, ma che vede oggi, e già da lungo tempo, la Repubblica italiana e la Chiesa cattolica incontrarsi in un rapporto di reciproco rispetto e di feconda collaborazione».

Il Papa da parte sua, nel corso del suo discorso pubblico al Quirinale, lancia invece un forte appello: «La Chiesa cattolica non compie prevaricazioni ai danni della libertà del resto della società, ma rivendica per i suoi membri la libertà di non tradire la propria coscienza illuminata dal Vangelo». «Mi auguro - ha scandito Benedetto XVI - che l'apporto della Comunità cattolica venga da tutti accolto con lo stesso spirito di disponibilità con il quale viene offerto. Non vi è ragione - ha sottolineato il Papa - di temere una prevaricazione ai danni della libertà da parte della Chiesa e dei suoi membri, i quali peraltro si attendono che venga loro riconosciuta la libertà di non tradire la propria coscienza illuminata dal Vangelo. Ciò sarà ancor più agevole - ha aggiunto Ratzinger - se mai verrà dimenticato che tutte le componenti della società devono impegnarsi, con rispetto reciproco, a conseguire nella comunità quel vero bene dell'uomo di cui i cuori e le menti della gente italiana, nutriti da venti secoli di cultura impregnata di Cristianesimo, sono ben consapevoli»." (La Stampa, 4 ottobre 2008)



A Sarkozy e ai francesi Benedetto XVI, nella sua recente visita in Francia, ha detto:


«Sul problema delle relazioni tra sfera politica e sfera religiosa - dice Ratzinger - Cristo aveva già offerto il criterio di fondo in base al quale trovare una giusta soluzione», ovvero «quando affermò: «Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio». Entrando nello specifico del caso francese, il Papa sottolinea come «la Chiesa in Francia gode attualmente di un regime di libertà». «La diffidenza del passato - prosegue - si è trasformata poco a poco in un dialogo sereno e positivo, che si consolida sempre di più. Un nuovo strumento di dialogo esiste dal 2002 ed io ho grande fiducia nel suo lavoro, perché la buona volontà è reciproca. Sappiamo che restano ancora aperti certi territori di dialogo che dovremo percorrere e bonificare poco a poco con determinazione e pazienza».

Benedetto XVI ricorda il passaggio in cui Sarkozy parlò di «laicità positiva». «In questo momento storico in cui le culture si incrociano tra loro sempre di più - sottolinea il Papa - sono profondamente convinto che una nuova riflessione sul vero significato e sull’importanza della laicità è divenuta necessaria. È fondamentale infatti, da una parte, insistere sulla distinzione tra l’ambito politico e quello religioso al fine di tutelare sia la libertà religiosa dei cittadini che la responsabilità dello Stato verso di essi e, dall’altra parte - conclude Benedetto XVI - prendere una più chiara coscienza della funzione insostituibile della religione per la formazione delle coscienze e del contributo che essa può apportare, insieme ad altre istanze, alla creazione di un consenso etico di fondo nella società». (La Stampa, 12 settembre 2008)


La Costituzione Italiana recita:



Art. 67.


Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.


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Per completezza:



3 commenti:

  1. Se la formazione insostituibile delle coscienze nell'ambito della società porta ai risultati che vediamo tutti i giorni preferirei farne decisamente a meno. Quanto invece alle continue prevaricazioni in materie etico-sociali avrei da obiettare una maggiore coerenza di critica verso tutte le problematiche di questo paese senza peli sulla lingua e con coraggio. Ubuntu, cara H.

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  2. Insomma due pesi e due misure...Ma sai in Italia i papi sono abituati troppo bene, per loro. Sono abituati a fare quello che vogliono senza tante opposizioni.
    Ciao

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  3. Un saluto per la mia amica harmonia.

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