"Colui che si prende cura di sé, si prende cura degli altri, si prende cura di sé".
La giusta protezione di se stessi è l'espressione della saggezza, la giusta protezione degli altri è l'espressione della compassione:
"Il nobile dal cuore compassionevole non uccide né permette che si uccida, non sottomette né fda sottomettere: egli è benevolo verso tutti gli esseri viventi e nessuno gli è ostile".
Samyuttanikaya, Il discorso di Sedaka - Itivuttaka, Le singole, III, 7
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La Profezia di Cossiga
Oggetti tricolori (La Stampa)
Quel camion pieno di spranghe di Curzio Maltese
Il senatore a vita e presidente emerito Francesco Cossiga, in una intervista al Quotidiano Nazionale del 23 ottobre scorso, ha consigliato al Ministro degli Interni di manovrare il dissenso della scuola in questi giorni infiltrando provocatori che suscitino violenza in modo da giustificare l'uso contro di loro della forza pubblica.
La profezia/confessione di Cossiga ha cominciato ad avverarsi? Spero di no. Eppure ieri in Piazza Navona ci sono state le prime violenze in un movimento finora tanto determinato quanto pacifico. Poi è comparso un camioncino bianco carico di oggetti tricolori che dei personaggi hanno usato come fossero spranghe. Un camioncino bianco nella zona pedonale di Piazza Navona.
«Bisogna fermarli, anche il terrorismo partì dagli atenei»
Intervista a Cossiga
ROMA. PRESIDENTE Cossiga, pensa che minacciando l`uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?
«Dipende, se ritiene d`essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo. Ma poiché l`Italia è uno Stato debole, e all`opposizione non c`è il granitico Pci ma l`evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figuraccia».
Quali fatti dovrebbero seguire?
«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand`ero ministro dell`Interno».
Ossia?
«In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...».
Gli universitari, invece?
«Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».
Dopo di che?
«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».
Nel senso che...
«Nel senso che le forze dell`ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».
Anche i docenti?
«Soprattutto i docenti».
Presidente, il suo è un paradosso, no?
«Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».
E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.
«Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l`incendio».
Quale incendio?
«Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà a insanguinare le strade di questo Paese. E non vorrei che ci si dimenticasse che le Brigate rosse non sono nate nelle fabbriche ma nelle università. E che gli slogan che usavano li avevano usati prima di loro il Movimento studentesco e la sinistra sindacale».
E` dunque possibile che la storia si ripeta?
«Non è possibile, è probabile. Per questo dico: non dimentichiamo che le Br nacquero perché il fuoco non fu spento per tempo». ... continua
Andrea Cangini, QUOTIDIANO. "GIORNO/RESTO/NAZIONE", giovedì 23 ottobre 2008
Intervista a Francesco Cossiga. Presidente emerito della Repubblica Italiana e senatore a vita. (dal Blog di Beppe Grillo)