Cara Venezia,
ci solleveremo dal fango dell'inciviltà in cui potenti criminali vogliono cacciarci la faccia e la dignità e la bellezza
mai avremmo immaginato che il "dorato fermaglio della cinta terrestre" venisse preparato per un'invasione mortale difesa dalle leggi della Città e della Nazione, entrambe precipitate nel buco nero del mercato e dell'incultura
per la Serenissima gli strupatori di Venezia meriterebbero un solo nome:
traditori Madrepatria, della sua Storia e della sua Bellezza e del suo Onore
"Se
duemila anni or sono ci fosse stato concesso di osservare il
lento depositarsi della melma dei fiumi lutulenti sui fondali del mare
contaminato, e l’avanzare sulle sue acque fresche e profonde della pianura
impassibile, impraticabile morta, come avremmo potuto comprendere il motivo per
cui quelle isole sorgevano dal nulla, e le torbide acque venivano costrette
entro desolate paratie di sabbia?
Come
avremmo immaginato che nelle leggi che spingevano sempre più innanzi i confini
brumosi di quelle sterili rive, nutrendo l’erba amara fra i banchi di sabbia,
ci fosse veramente la preparazione, l’unica preparazione possibile
per la fondazione d’una città che sarebbe diventata il dorato fermaglio della cinta
terrestre che avrebbe dovuto scrivere la sua storia sui bianchi
cartigli della risacca per affidarla al suo rombo, che avrebbe dovuto infine
raccogliere e diffondere la gloria dell’ Oriente e dell’ Occidente, nella pulsazione universale del suo cuore
fiammeggiante di Fortezza e di Splendore?"
John Ruskin, Le pietre di Venezia, Mondadori, 2009,
pag. 32
Immagine: Villa Pisani - Stra - Venezia
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