giovedì 15 agosto 2013


Cara Venezia,
ci solleveremo dal fango dell'inciviltà in cui potenti criminali vogliono cacciarci la faccia e la dignità e la bellezza
mai avremmo immaginato che il "dorato fermaglio della cinta terrestre" venisse preparato per un'invasione mortale difesa dalle leggi della Città e della Nazione, entrambe precipitate nel buco nero del mercato e dell'incultura
per la Serenissima gli strupatori di Venezia meriterebbero un solo nome:
traditori Madrepatria, della sua Storia e della sua Bellezza e del suo Onore
 
 
 
 
      "Se duemila anni or sono ci fosse stato concesso di osservare il lento depositarsi della melma dei fiumi lutulenti sui fondali del mare contaminato, e l’avanzare sulle sue acque fresche e profonde della pianura impassibile, impraticabile morta, come avremmo potuto comprendere il motivo per cui quelle isole sorgevano dal nulla, e le torbide acque venivano costrette entro desolate paratie di sabbia?
     Come avremmo immaginato che nelle leggi che spingevano sempre più innanzi i confini brumosi di quelle sterili rive, nutrendo l’erba amara fra i banchi di sabbia, ci fosse veramente la preparazione, lunica preparazione possibile per la fondazione d’una città che sarebbe diventata il dorato fermaglio della cinta terrestre che avrebbe dovuto scrivere la sua storia sui bianchi cartigli della risacca per affidarla al suo rombo, che avrebbe dovuto infine raccogliere e diffondere la gloria dell’ Oriente e dell’ Occidente, nella pulsazione universale del suo cuore fiammeggiante di Fortezza e di Splendore?"
 
John Ruskin, Le pietre di Venezia, Mondadori, 2009, pag. 32
 
Immagine: Villa Pisani - Stra - Venezia

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