BERLUSCONISMO
L'informazione assoluta di Berlusconi
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(AGI) - Roma, 10 ago. - "Non esiste da nessuna parte un servizio pubblico che critica il governo essendo pagato dai cittatdini e anche il Pd dovrebbe apprezzare un'azienda che non attacca ne' il governo ne' l'opposizione'". Cosi' il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in una intervista al Gr1, torna sulla questione Rai. Secondo Berlusconi sulla Rai la pensa cosi' "la maggioranza degli italiani: e' inaccettabile che la televisione pubblica, pagata con i soldi di tutti, sia l'unica tv pubblica ad essere sempre contro il governo".
Per il premiera anche la sinistra, "che e' stata al governo dovrebbe apprezzare che questo governo dica che la Rai non deve attaccare nessuno, ne' il governo, ne' l'opposizione. La Rai - ha concluso Berlusconi - deve fare cio' che deve fare e cioe' una televisione di servizio pubblico: prima di tutto deve informare, formare (?) e come terzo obiettivo divertire".
Ciò che mi meraviglia è la teorizzazione della NON-LIBERTA' di informazione e di opinione nel giornalismo RAI. Berlusconi non si accontenta di attaccare il giornalismo non del tutto consenziente ma propone, anzi, impone esplicitamente una nuova legge che cancella il dettato dello'art. 21 della Costituzione. Quale sarà il prossimo passo? Il ritorno alle veline vere e proprie?
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"L'Egocrate è ossessionato. Diventa isterico, quando lo si contraddice con qualche fatterello o addirittura con qualche domanda. Se non parli il suo linguaggio di parole elementari e vaghe senza alcun nesso con la realtà; se non alimenti le favole belle e stupefacenti del suo governo; se non chiudi gli occhi dinanzi ai suoi passi da arlecchino sulla scena internazionale; se non ti tappi la bocca quando lo vedi truccare i numeri, il niente della sua politica e addirittura le sue stesse parole, sei "un delinquente", come ha detto di Repubblica qualche giorno fa." (L'ossessione permanente di G. D'Avanzo, La Repubblica, 11 agosto 2009)
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Se questo è un primo ministro...
Michael Wolff
All Broads Lead to Rome
Mired in sex scandals, Italian prime minister Silvio Berlusconi is a national joke. He also has no intention of changing his ways. Will Italy change without him?
All the Prime Minister’s Women
A visual guide to Berlusconi’s female companions, set to key passages from his public apology to his wife in 2007.
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Tardo pomeriggio:
E ALLA FINE IL PREMIER RIDICOLIZZO' REPUBBLICA di FARINA RENATO (detto 'betulla'), Libero, 11 agosto 2009. (Per non farci mancare la visione e l'interpretazione delle cose secondo l'ortodossia berlusconista.)
Però il Joke avanza. Dopo il TG1 di Mimum e quello di Riotta, ci viene servito il minestrone di Minzolini, che non fa neanche finta di voler dare informazione; ce lo ha anche spiegato. Anche Tg3 finirà normalizzato e la prima a sparire sarà la Gabannelli di Report. Il problema non è se succederà ma che fare mentre succede. Forza con le idee...
RispondiElimina@ timeline
RispondiEliminaVedi, Blue, non siamo fortunatamente in un regime fascista, anche se il berlusconismo è un'ideologia di piglio dittatoriale. Non capisco, quindi, le schiene piegate di tanti giornalisti che non rischiano certo la prigione o la morte. Si dirà che rischiano il posto di lavoro. E' vero, l'editto bulgaro in segna, ma la nostra è ancora una democrazia e ci sono ancora leggi e giudici a Berlino.
L'altro mistero è il consenso popolare. Spesso mi chiedo se sia vero. Nessuno sopporta i mentitori, nemmeno gli italiani. Le menzogne di B. sono evidenti anche nelle sue televisioni, perché è lui stesso che dice, poi smentisce, poi si corregge, poi ridice, poi...chi ascolta può farsene un'idea anche senza leggere la Repubblica. Allo stesso modo, immagina un condominio in cui avvenissero le ben note vicende. Il condomino stravagante sarebbe cacciato a furor di popolo. Non capisco proprio.