Un terribile amore per la guerra
di James Hillman
Il Signore è un gran guerriero;
il suo Nome è il Signore.
Esodo, 15, 3
La guerra è normale
C'è una battuta in una scena del film Patton, generale d'acciaio, che da sola riassume ciò che questo libro si propone di capire. Il generale Pattonispeziona il campo dopo una battaglia. Terra sconvolta, carri armati distrutti dal fuoco, cadaveri. Il generale solleva tra le braccia un ufficiale morente, lo bacia e, volgendo lo sguardo su quella devastazione, esclama: "Come amo tutto questo. Che Dio mi aiuti, lo amo più della mia vita".
Se non entriamo dentro questo amore per la guerra non riusciremo mai a prevenirla né a parlare in modo sensato di pace e disarmo. Se non spingiamo l'immaginazione dentro lo stato marziale dell'anima, non potremo comprenderne la forza di attrazione. In altre parole, occorre "andare alla guerra", e questo libro vuole essere una chiamata alle armi per la nostra mente. E non andremo alla guerra "in nome della pace", come tanto spesso una retorica ipocrita proclama, ci andremo in nome della guerra; per comprendere la follìa del suo amore.
Dovremo accantonare il nostro disprezzo di civili e il nostro orrore di pacifisti, la legittima intima avversione per tutto ciò che riguarda eserciti e guerrieri. Questo perché il primo principio del metodo psicologico dice che qualsiasi fenomeno, per essere compreso, va immaginato entrando in sintonia con esso. Nessuna sindrome può veramente essere strappata alla sua tragica fissità se prima non spingiamo l'immaginazione fin dentro il suo cuore. [pagg. 11-13]
Così l'incipit di un libro davvero "terribile" di James Hillman, psicologo analista junghiano, che vi affronta l'argomento principe di questi giorni e di tutti i giorni della storia umana. Per quanto spingiamo indietro lo sguardo, la guerra appare inseparabile dalla nostra dimensione mentale. Utile, allora, guardare in profondità nell'abisso della massima manifestazione di inumanità, soprattutto se questo può servire a rompere un archetipo fossilizzato al punto da essere invincibile, almeno fino a oggi.
La guerra è innanzitutto una sfida per la psicologia, forse la prima delle sfide a cui la psicologia deve rispondere, perché minaccia direttamente la vita - la mia, la vostra -, nonché l'esistenza di tutti gli esseri viventi. La campana suona per te, e per tutti. Niente può sfuggire alla furia termonucleare e se il fuoco distruttore e le sue conseguenza sono inimmaginabili, non lo è la loro origine, la guerra.
La guerra chiama in causa la psicologia anche perché la filosofia e la teologia, gli ambiti cui spetterebbe produrre pensieri forti per conto della nostra specie, hanno trascurato la prioritaria importanza della guerra. "Polemos di tutte le cose è padre" disse Eraclito [fr. 22B53DK; Colli A19] agli albori del pensiero occidentale, e Emmanuel Lévinas, nella fase attuale del pensiero occidentale, ha riformulato così la stessa idea: "... l'essere si rivela al pensiero filosofico come guerra". Se è una componente primordiale dell'essere, allora la guerra genera la struttura stessa dell'esistenza e del nostro pensiero su di essa: le nostre idee di universo, di religione, di etica; ... Noi pensiamo secondo la categoria della guerra, ci sentiamo in dissidio con noi stessi e senza rendercene conto siamo convinti che la predazione, la difesa del territorio, la conquista e la battagila di forze opposte siano le leggi fondamentali dell'esistenza. [pagg. 12-13]
Nell'ingenuità delle mie immaginazioni mi figuro la fine della guerra come una svolta evolutiva radicale quali furono per gli ominidi l'acquisizione della stazione eretta, l'uso degli strumenti, il linguaggio. Hillman, con la competenza dello psicologo, vede la possibilità del prossimo "salto" nella capacità immaginativa e nell'invenzione di nuovi attrezzi mentali:
La guerra esige un salto immaginativo non meno straordinario e formidabile del fenomeno stesso. Le nostre consuete categorie non sono abbastanza capienti, perché riducono il significato della guerra alla spiegazione delle sue cause. [pag. 18]
James Hillman, Un terribile amore per la guerra, Adelphi, 2005
Col pensiero inorridito e paralizzato agli ultimi eventi in Medioriente, ultimi solo in ordine cronologico, sventuratamente.
La gioia per il tuo ritorno è uno spiraglio di luce in giorni bui, funestati dalla cruenta intensificazione di guerre e morti ammazzati in tutti i punti caldi del pianeta. Non c'è solo il Libano, l'Irak, l' Afghanistan: ci sono quelle meno scintillanti sui media ma non per questo meno cruente. Se questo doveva essere il Nuovo Ordine Mondiale che voleva la presidenza Usa per il terzo millennio, avrei preferito un disordine totale e disorganizzato, per lasciare spazio, ora precluso, almeno alla speranza ed alla fantasia.
RispondiEliminaTpnO, cara amica.
La gioia per il tuo ritorno è uno spiraglio di luce in giorni bui, funestati dalla cruenta intensificazione di guerre e morti ammazzati in tutti i punti caldi del pianeta. Non c'è solo il Libano, l'Irak, l' Afghanistan: ci sono quelle meno scintillanti sui media ma non per questo meno cruente. Se questo doveva essere il Nuovo Ordine Mondiale che voleva la presidenza Usa per il terzo millennio, avrei preferito un disordine totale e disorganizzato, per lasciare spazio, ora precluso, almeno alla speranza ed alla fantasia.
RispondiEliminaTpnO, cara amica.
La gioia per il tuo ritorno è uno spiraglio di luce in giorni bui, funestati dalla cruenta intensificazione di guerre e morti ammazzati in tutti i punti caldi del pianeta. Non c'è solo il Libano, l'Irak, l' Afghanistan: ci sono quelle meno scintillanti sui media ma non per questo meno cruente. Se questo doveva essere il Nuovo Ordine Mondiale che voleva la presidenza Usa per il terzo millennio, avrei preferito un disordine totale e disorganizzato, per lasciare spazio, ora precluso, almeno alla speranza ed alla fantasia.
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come ho già detto da un'altra parte... detesto la guerra e la violenza, da qualunque direzione parta... e se qualcuno non si decide a fare presto un passo indietro, temo che si finirà per annullarci a vicenda... questa situazione NON può continuare...
RispondiEliminajuliet
come ho già detto da un'altra parte... detesto la guerra e la violenza, da qualunque direzione parta... e se qualcuno non si decide a fare presto un passo indietro, temo che si finirà per annullarci a vicenda... questa situazione NON può continuare...
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come ho già detto da un'altra parte... detesto la guerra e la violenza, da qualunque direzione parta... e se qualcuno non si decide a fare presto un passo indietro, temo che si finirà per annullarci a vicenda... questa situazione NON può continuare...
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maneggiare con cura: http://fromisraeltolebanon.info/
RispondiEliminaciao
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RispondiEliminaciao
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Aiuto!!!!
RispondiEliminaE' una operazione mentale difficile, quella suggerita dall'approccio da te segnalato...!!!!
L'orrore per le guerre, tuttavia, c'è eccome!!!!
Aiuto!!!!
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L'orrore per le guerre, tuttavia, c'è eccome!!!!
Aiuto!!!!
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L'orrore per le guerre, tuttavia, c'è eccome!!!!
Stimolante e interessante; da un anno mi interesso a Jung e ne sto leggendo qualche opera.
RispondiEliminaE' una prospettiva, quella di Hillman, che non avevo considerato. Così come l'idea, non bizzarra, della guerra come stadio dell'umanità.
Grazie, Harmonia.
Stimolante e interessante; da un anno mi interesso a Jung e ne sto leggendo qualche opera.
RispondiEliminaE' una prospettiva, quella di Hillman, che non avevo considerato. Così come l'idea, non bizzarra, della guerra come stadio dell'umanità.
Grazie, Harmonia.
Stimolante e interessante; da un anno mi interesso a Jung e ne sto leggendo qualche opera.
RispondiEliminaE' una prospettiva, quella di Hillman, che non avevo considerato. Così come l'idea, non bizzarra, della guerra come stadio dell'umanità.
Grazie, Harmonia.
cara harmonia, eccoti di ritorno finalmente; è vero che siamo imbevuti di retorica bellicosa, basta pensare a come si propone la storia a scuola, a chi sono dedicate piazze, strade e perfino edifici scolastici, quale diffusione abbiano i film di guerra, i giocattoli a forma di armi,i giochi della playstation che -col pretesto della infinita lotta del ben contro il male- celebrano l'assassinio nelle forme più spettacolari ed ingegnose possibili.
RispondiEliminaovviamente mi auguro che arrivi l'epoca della svolta per la nostra specie ma, attualmente, non possiamo nutrire illusione, sarebbe impossibile disarmare senza rischiare di esporre chi è più indifeso alla prepotenza;
ho letto che secondo save the children la maggioranza delle vittime della guerra nel vicino oriente è composta da bambini, è terribile, certo sarebbe bello che israele potesse vivere in pace, che non dovesse fare ricorso a tanta violenza per difendere la sua stessa esistenza, mi chiedo che ne sarebbe degli israeliani se non avessero l'esercito popolare (fatto salvo il diritto degli obiettori di coscienza, sono contraria agli eserciti di professionisti) e ben addestrato che hanno.
cara harmonia, eccoti di ritorno finalmente; è vero che siamo imbevuti di retorica bellicosa, basta pensare a come si propone la storia a scuola, a chi sono dedicate piazze, strade e perfino edifici scolastici, quale diffusione abbiano i film di guerra, i giocattoli a forma di armi,i giochi della playstation che -col pretesto della infinita lotta del ben contro il male- celebrano l'assassinio nelle forme più spettacolari ed ingegnose possibili.
RispondiEliminaovviamente mi auguro che arrivi l'epoca della svolta per la nostra specie ma, attualmente, non possiamo nutrire illusione, sarebbe impossibile disarmare senza rischiare di esporre chi è più indifeso alla prepotenza;
ho letto che secondo save the children la maggioranza delle vittime della guerra nel vicino oriente è composta da bambini, è terribile, certo sarebbe bello che israele potesse vivere in pace, che non dovesse fare ricorso a tanta violenza per difendere la sua stessa esistenza, mi chiedo che ne sarebbe degli israeliani se non avessero l'esercito popolare (fatto salvo il diritto degli obiettori di coscienza, sono contraria agli eserciti di professionisti) e ben addestrato che hanno.
(ehm...retorica bellica)
RispondiEliminaConsidero lo stesso la guerra come una faccenda molto stupida anche dal di fuori.
RispondiEliminaE se non cambieremo modo di fare politica a livello internazionale c'e' il rischio di trovarsi invischiati con le conseguenze immaginabili.
Non perdiamo cmq l'occasione per manifestare il nostro determinato dissenso contro tutte le guerre.
Buona serata Harmonia.
Considero lo stesso la guerra come una faccenda molto stupida anche dal di fuori.
RispondiEliminaE se non cambieremo modo di fare politica a livello internazionale c'e' il rischio di trovarsi invischiati con le conseguenze immaginabili.
Non perdiamo cmq l'occasione per manifestare il nostro determinato dissenso contro tutte le guerre.
Buona serata Harmonia.
Considero lo stesso la guerra come una faccenda molto stupida anche dal di fuori.
RispondiEliminaE se non cambieremo modo di fare politica a livello internazionale c'e' il rischio di trovarsi invischiati con le conseguenze immaginabili.
Non perdiamo cmq l'occasione per manifestare il nostro determinato dissenso contro tutte le guerre.
Buona serata Harmonia.
Nessuno amore per la guerra, solo così si riuscirà a eliminarla da ogni belligerante o filosofico pensiero, baciotto*
RispondiEliminaInizia una nuova guerra nel Corno d'Africa, Etiopia e Somalia vogliono mettere in pratica i suggerimenti di Hillman. Baciotto e buon w/e*
RispondiEliminaInizia una nuova guerra nel Corno d'Africa, Etiopia e Somalia vogliono mettere in pratica i suggerimenti di Hillman. Baciotto e buon w/e*
RispondiEliminaInizia una nuova guerra nel Corno d'Africa, Etiopia e Somalia vogliono mettere in pratica i suggerimenti di Hillman. Baciotto e buon w/e*
RispondiEliminaCiao, Harmonia.
RispondiEliminaGrazie per questa pagina che stimola ad una riflessione attenta.
Buon we!
Blue
Ciao, Harmonia.
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Buon we!
Blue
Ciao, Harmonia.
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Sei ancora quello della pietra e della fionda,
RispondiEliminauomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
- t’ho visto - dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all’altro fratello:
- Andiamo ai campi. - E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
(Uomo del mio tempo, Salvatore Quasimodo)
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
RispondiEliminauomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
- t’ho visto - dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all’altro fratello:
- Andiamo ai campi. - E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
(Uomo del mio tempo, Salvatore Quasimodo)
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
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con le ali maligne, le meridiane di morte,
- t’ho visto - dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all’altro fratello:
- Andiamo ai campi. - E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
(Uomo del mio tempo, Salvatore Quasimodo)
è
RispondiEliminache la guerra è normale
per quello la pace è così bella e cazzosa.
è
RispondiEliminache la guerra è normale
per quello la pace è così bella e cazzosa.
è
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per quello la pace è così bella e cazzosa.
..."il perfido manipolatore in azione"...*
RispondiEliminaho appena finito di seguire la conferenza congiunta di roma e pensavo ... oggi si ha timore o ipocrisia nel chiamare la guerra con il suo nome ... diffidare dei travestimenti sempre.
RispondiEliminaProponi una riflessione davvero forte e importante da affrontare.
RispondiEliminaPerchè la guerra, non solo come effetto delle condizioni di diseguaglianza dei popoli ( i conflitti alla fine possono sempre essere superati) ma anche come pulsione innata dell'essere umano.
Una affermazione che lascia sbigottiti ma che purtroppo corrisponde a un dato di fatto. Prenderne coscienza può essere il primo passo di un cambiamento epocale.
Proponi una riflessione davvero forte e importante da affrontare.
RispondiEliminaPerchè la guerra, non solo come effetto delle condizioni di diseguaglianza dei popoli ( i conflitti alla fine possono sempre essere superati) ma anche come pulsione innata dell'essere umano.
Una affermazione che lascia sbigottiti ma che purtroppo corrisponde a un dato di fatto. Prenderne coscienza può essere il primo passo di un cambiamento epocale.
Proponi una riflessione davvero forte e importante da affrontare.
RispondiEliminaPerchè la guerra, non solo come effetto delle condizioni di diseguaglianza dei popoli ( i conflitti alla fine possono sempre essere superati) ma anche come pulsione innata dell'essere umano.
Una affermazione che lascia sbigottiti ma che purtroppo corrisponde a un dato di fatto. Prenderne coscienza può essere il primo passo di un cambiamento epocale.
Ciao
RispondiEliminaè sempre un piacere leggerti.
La guerra è una invenzione degli uomini....sembra non avere mai fine .
Nelle migliaia di anni di storia le guerre si sono succedute senza sosta ....camminiamo sopra ad un immenso cimitero.....potremo mai vedere la terra senza una guerra?
Mauri
Ciao
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La guerra è una invenzione degli uomini....sembra non avere mai fine .
Nelle migliaia di anni di storia le guerre si sono succedute senza sosta ....camminiamo sopra ad un immenso cimitero.....potremo mai vedere la terra senza una guerra?
Mauri
Ciao
RispondiEliminaè sempre un piacere leggerti.
La guerra è una invenzione degli uomini....sembra non avere mai fine .
Nelle migliaia di anni di storia le guerre si sono succedute senza sosta ....camminiamo sopra ad un immenso cimitero.....potremo mai vedere la terra senza una guerra?
Mauri