giovedì 27 luglio 2006


Fino a quando?
Eduardo Galeano




Un paese ne bombarda due. L'impunità potrebbe meravigliare se non fosse costume normale. Qualche timida protesta in cui si dice di errori. Fino a quando gli orrori continueranno a chiamarsi errori? Questo macello di civili si è scatenato a partire dal sequestro di un soldato. Fino a quando il sequestro di un soldato israeliano potrà giustificare il sequestro della sovranità palestinese? Fino a quando il sequestro di due soldati israeliani potrà giustificare il sequestro del Libano intero? La caccia all'ebreo è stata, per secoli, lo sport preferito degli europei. Sboccò ad Auschwitz un vecchio fiume di terrori, che aveva attraversato tutta Europa. Fino a quando i palestinesi e altri arabi continueranno a pagare per delitti che non hanno commesso?


Quando Israele spianò il Libano nelle sue precedenti invasioni, Hezbollah non esisteva.


Fino a quando continueremo a credere alla favola dell'aggressore aggredito, che pratica il terrorismo perché ha diritto a difendersi dal terrorismo? Iraq, Afghanistan, Palestina, Libano... Fino a quando si potrà continuare a sterminare paesi impunemente? Le torture di Abu Ghraib, che hanno sollevato un qual certo malessere universale, non sono niente di nuovo per noi latinoamericani. I nostri militari hanno appreso quelle tecniche di interrogatorio nella School of Americas, che oggi ha perso il nome ma non il vizio.


Fino a quando continueremo ad accettare che la tortura continui a legittimarsi, come ha fatto la corte suprema di Israele, in nome della legittima difesa della patria? Israele ha ignorato quarantasei raccomandazioni dell'Assemblea generale e di altri organismi delle Nazioni unite.


Fino a quando il governo israeliano continuerà a esercitare il privilegio d'essere sordo? Le Nazioni unite raccomandano, però non decidono. Quando decidono, la Casa Bianca impedisce che decidano, perché ha diritto di veto. La Casa Bianca ha posto il veto, nel consiglio di sicurezza, a quaranta risoluzioni che condannavano Israele.


Fino a quando le Nazioni unite continueranno a comportarsi come se fossero uno pseudonimo degli Stati uniti? Da quando i palestinesi sono stati cacciati dalle loro case e spogliati della loro terra, è corso molto sangue.


Fino a quando continuerà a correre il sangue perché la forza giustifichi ciò che il diritto nega? La storia si ripete, giorno dopo giorno, anno dopo anno, e muore un israeliano ogni dieci arabi morti.


Fino a quando la vita di ogni israeliano continuerà a valere dieci volte di più? In proporzione alla popolazione, i cinquantamila civili, in maggioranza donne e bambini, morti in Iraq equivalgono a ottocentomila statunitensi.


Fino a quando accetteremo, come se fosse normale, la mattanza degli iracheni in una guerra cieca che ha ormai dimenticato i suoi pretesti?


Fino a quando continuerà ad essere normale che i vivi e i morti siano di prima, seconda, terza o quarta categoria? L'Iran sta sviluppando l'energia nucleare.


Fino a quando continueremo a credere che ciò basta a provare che un paese è un pericolo per l'umanità? La cosiddetta comunità internazionale non è per nulla angustiata dal fatto che Israele possieda 250 bombe atomiche, nonostante sia un paese che vive sull'orlo di una crisi di nervi. Chi maneggia il pericolosimetro universale? Sarà stato l'Iran il paese che buttò le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki? Nell'era della globalizzazione, il diritto di pressione è più forte di quello di espressione. Per giustificare l'occupazione illegale di terre palestinesi, la guerra viene chiamata pace. Gli israeliani sono patrioti e i palestinesi terroristi, e i terroristi seminano allarme universale.


Fino a quando i mezzi di comunicazione continueranno a seminare paura? Questa mattanza, che non è la prima e temo non sarà l'ultima, accade in silenzio. Il mondo è diventato muto?


Fino a quando le voci dell'indignazione continueranno a suonare come campane di legno? Questi bombardamenti uccidono bambini: più di un terzo delle vittime, non meno della metà. Chi si azzarda a denunciarlo è accusato di antisemitismo.


Fino a quando continueremo ad essere antisemiti, noi che critichiamo il terrorismo di stato?


Fino a quando accetteremo questa estorsione? Sono antisemiti gli ebrei che inorridiscono per quanto viene fatto in loro nome? Sono antisemiti gli arabi, tanto semiti quanto gli ebrei? Per caso non ci sono voci arabe che difendono la patria palestinese e ripudiano il manicomio fondamentalista? I terroristi si somigliano tra loro: i terroristi di stato, rispettabili uomini di governo, e i terroristi privati, che sono matti singoli e matti organizzati dai tempi della guerra fredda al totalitarismo comunista. E tutti agiscono in nome di dio, si chiami Dio, Allah o Jahvé.


Fino a quando continueremo a ignorare che tutti i terrorismi disprezzano la vita umana e che tutti si alimentano tra loro? Non è evidente che in questa guerra tra Israele e Hezbollah sono i civili - libanesi, palestinesi, israeliani - quelli che ci mettono i morti? Non è evidente che le guerre di Afghanistan e Iraq e le invasioni di Gaza e del Libano sono incubatrici di odio, fabbriche di fanatici in serie? Siamo l'unica specie animale specializzata nello sterminio reciproco. Destiniamo duemila e cinquecento milioni di dollari, ogni giorno, alle spese militari. La miseria e la guerra sono figlie dello stesso padre: come qualche dio crudele, mangia i vivi e anche i morti.


Fino a quando continueremo ad accettare che questo mondo innamorato della morte è il nostro unico mondo possibile?


Copyright Ips/il manifesto  - 26 luglio 2006 - >>>>> --- Foto: <<<<<


Non sembra questo articolo di Galeano una tragica dimostrazione, atroce punto per atroce punto, di quello che Hillman chiama "un terribile amore per la guerra" e del fatto che ancora "la guerra è normale" nella storia umana?


Non è questa realistica analisi di Galeano, sulla scia dell'analisi di Hillman dall'interno e dal profondo della nostra struttura psichica, una spinta a capire che la pulsione di morte è dentro di noi e che dobbiamo liberarcene a partire da questa consapevolezza? E non è la guerra l'acme sciagurata della pulsione di morte, all'infinito ripetuta, come folle coazione a ripetere?


Nel frattempo si sono moltiplicate le persone coscienti della necessità etica e pratica, comunque imprescindibile, di cancellare la guerra dalla nostra vita e dalla nostra storia. E il loro numero continua a crescere. E' la prospettiva di una rivoluzione radicale, di una svolta a U della storia, come altre volte è accaduto nel corso dell'evoluzione. 


La rivoluzione più grande e più attesa. Una vera e propria mutazione psicologica e, direi, anche genetica.

17 commenti:

  1. Un articolo davvero illuminante che dà parola a pensieri e sentimenti presenti dentro. Grazie, Harmonia!

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  2. forse l'uomo è davvero malvagio ed egoista... sono un po' pessimista per ora... ma dubito che finirà, perchè per trovare un accordo, uno dei due dovrebbe fare un passo indietro e chiedere scusa ma nessuno vuole farlo... nessuno è disposto a rinunciare alla sua parte e allora si continua con questo "gioco"... ciao...

    juliet

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  3. forse l'uomo è davvero malvagio ed egoista... sono un po' pessimista per ora... ma dubito che finirà, perchè per trovare un accordo, uno dei due dovrebbe fare un passo indietro e chiedere scusa ma nessuno vuole farlo... nessuno è disposto a rinunciare alla sua parte e allora si continua con questo "gioco"... ciao...

    juliet

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  4. forse l'uomo è davvero malvagio ed egoista... sono un po' pessimista per ora... ma dubito che finirà, perchè per trovare un accordo, uno dei due dovrebbe fare un passo indietro e chiedere scusa ma nessuno vuole farlo... nessuno è disposto a rinunciare alla sua parte e allora si continua con questo "gioco"... ciao...

    juliet

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  5. passo e leggo in silenzio, ammiro sempre il tuo perseverante impegno, grazie di questo...
    un bacio.

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  6. passo e leggo in silenzio, ammiro sempre il tuo perseverante impegno, grazie di questo...
    un bacio.

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  7. passo e leggo in silenzio, ammiro sempre il tuo perseverante impegno, grazie di questo...
    un bacio.

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  8. Fino a quando sarete oziosi? Quando avrete un animo forte,
    o giovani? Non provate vergogna, così neghittosi,
    dei vostri vicini? Stare seduti in tempo di pace
    voi sembrate, ma la guerra possiede l'intero paese.

    ...

    Mentre muore, ognuno per l'ultima volta scagli la lancia.
    È cosa onorevole e splendida per l'uomo combattere
    contro i nemici, difendendo la terra, i figli e la moglie
    legittima; allora la morte verrà, quando le Parche
    l'abbian filata. Brandendo in alto la lancia,
    avanzi ognuno diritto, e sotto lo scudo raccolga
    il suo cuore valoroso, non appena s'accenda la mischia.
    Che un uomo sfugga alla morte non è concesso dal fato,
    neppure se è prole di antenati immortali.
    Spesso, chi fugge la lotta e lo strepito dei dardi
    ritorna, e in casa lo coglie destino di morte.
    Ma costui non è caro al popolo né desiderabile mai;
    l'altro, umili e potenti lo piangono se qualcosa gli accade.
    Tutto il popolo ha rimpianto dell'uomo valoroso
    quando muore, ma se vive è degno dei semidèi;
    nei loro occhi lo vedono quasi fosse una torre:
    da solo egli compie imprese degne di molti.
    fedrico

    brava molto bello

    RispondiElimina
  9. Fino a quando sarete oziosi? Quando avrete un animo forte,
    o giovani? Non provate vergogna, così neghittosi,
    dei vostri vicini? Stare seduti in tempo di pace
    voi sembrate, ma la guerra possiede l'intero paese.

    ...

    Mentre muore, ognuno per l'ultima volta scagli la lancia.
    È cosa onorevole e splendida per l'uomo combattere
    contro i nemici, difendendo la terra, i figli e la moglie
    legittima; allora la morte verrà, quando le Parche
    l'abbian filata. Brandendo in alto la lancia,
    avanzi ognuno diritto, e sotto lo scudo raccolga
    il suo cuore valoroso, non appena s'accenda la mischia.
    Che un uomo sfugga alla morte non è concesso dal fato,
    neppure se è prole di antenati immortali.
    Spesso, chi fugge la lotta e lo strepito dei dardi
    ritorna, e in casa lo coglie destino di morte.
    Ma costui non è caro al popolo né desiderabile mai;
    l'altro, umili e potenti lo piangono se qualcosa gli accade.
    Tutto il popolo ha rimpianto dell'uomo valoroso
    quando muore, ma se vive è degno dei semidèi;
    nei loro occhi lo vedono quasi fosse una torre:
    da solo egli compie imprese degne di molti.
    fedrico

    brava molto bello

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  10. Fino a quando sarete oziosi? Quando avrete un animo forte,
    o giovani? Non provate vergogna, così neghittosi,
    dei vostri vicini? Stare seduti in tempo di pace
    voi sembrate, ma la guerra possiede l'intero paese.

    ...

    Mentre muore, ognuno per l'ultima volta scagli la lancia.
    È cosa onorevole e splendida per l'uomo combattere
    contro i nemici, difendendo la terra, i figli e la moglie
    legittima; allora la morte verrà, quando le Parche
    l'abbian filata. Brandendo in alto la lancia,
    avanzi ognuno diritto, e sotto lo scudo raccolga
    il suo cuore valoroso, non appena s'accenda la mischia.
    Che un uomo sfugga alla morte non è concesso dal fato,
    neppure se è prole di antenati immortali.
    Spesso, chi fugge la lotta e lo strepito dei dardi
    ritorna, e in casa lo coglie destino di morte.
    Ma costui non è caro al popolo né desiderabile mai;
    l'altro, umili e potenti lo piangono se qualcosa gli accade.
    Tutto il popolo ha rimpianto dell'uomo valoroso
    quando muore, ma se vive è degno dei semidèi;
    nei loro occhi lo vedono quasi fosse una torre:
    da solo egli compie imprese degne di molti.
    fedrico

    brava molto bello

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  11. Speriamo in questo testa-coda evolutivo...

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  12. Quali sono le cose che per te contano nella vita?
    Ciao Giulio

    RispondiElimina
  13. Quali sono le cose che per te contano nella vita?
    Ciao Giulio

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  14. Quali sono le cose che per te contano nella vita?
    Ciao Giulio

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  15. Il modello evolutivo è uno dei modelli del ciclo di vita che cerca di superare i limiti provinciali del qualunquista

    ciao federico

    RispondiElimina
  16. Il modello evolutivo è uno dei modelli del ciclo di vita che cerca di superare i limiti provinciali del qualunquista

    ciao federico

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  17. Il modello evolutivo è uno dei modelli del ciclo di vita che cerca di superare i limiti provinciali del qualunquista

    ciao federico

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