Legge 19 febbraio 2004, n. 40
"Norme in materia di procreazione medicalmente assistita"
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 45 del 24 febbraio 2004
ART. 1.
(Finalità).
1. Al fine di favorire la soluzione dei problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità o dalla infertilità umana è consentito il ricorso alla procreazione medicalmente assistita, alle condizioni e secondo le modalità previste dalla presente legge, che assicura i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito.
2. Il ricorso alla procreazione medicalmente assistita è consentito qualora non vi siano altri metodi terapeutici efficaci per rimuovere le cause di sterilità o infertilità.
Comprensione del testo
"... assicura i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito".
Chi o che cosa riguarda la legge?
La legge attuale riguarda solo i malati di sterilità e infertilità, quindi esclude i portatori di malattie ereditarie o infettive perché in questo caso si dovrebbe ricorrere alla selezione di embrioni o l'utilizzo di un donatore esterno.
Chi sono i soggetti coinvolti?
Mi sembra che si debba capire: la madre, il padre, il figlio o la figlia. Ma non capisco perché non si chiamino "i soggetti" (le persone?) con il loro nome. Perché questa reticenza linguistica che, fin dal primo articolo, non chiarisce bene di chi o di che cosa si sta parlando, almeno a una persona come me (forse non unica nelle panie di questo problema)?
"Il concepito"
Chi o che cosa indica questa parola? E' una persona, è un prodotto, ha un genere, sia pure in nuce? Allora il maschile è usato nel senso di concepito o concepita.
1. Secondo il dizionario "il concepito" è il frutto del concepimento, parola che a sua volta indica l'unione dell'ovulo con lo spermatozoo, che dà origine all'embrione (Zingarelli). Una definizione asettica che non spiega se stiamo parlando di un essere umano con tutti i suoi diritti pari a quelli della madre e del padre.
2. In embriologia e in generale sul piano biologico, il professor Antonino Forabosco sostiene che "il testo di legge non precisa che cosa si deve intendere con «concepito», lasciando credere che sul piano biologico sia una nozione chiara e scontata." E, invece, vi sono molte considerazioni di ordine biologico che "pongono difficoltà insuperabili all' uso del concetto di «concepito» entro una legge." Forabosco spiega ampiamente queste considerazioni nel seguente articolo: "L'embrione e il suo mito" che si può leggere qui: http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=FECO&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=18120 .
3. In contrasto con le conclusioni di Forabosco è William L. Saunders, Jr., decano e direttore del Center for Human Life and Bioethics in Washington D.C., il quale, facendo riferimento sempre a testi di embriologia, sostiene che "Ogni essere umano ha inizio come singola cellula zigote, si evolve nello stadio embrionale, poi nello stadio fetale, nasce e si sviluppa nell'infanzia, nella fanciullezza e nell'età adulta fino alla morte. ..." E spiega che, secondo Lee Silver, professore di biologia di Princeton, "Il termine pre-embrione è stato abbracciato dai fautori della fertilizzazione in vitro non per motivi scientifici, ma politici. Il nuovo termine viene usato per creare l'illusione che ci sia qualcosa di profondamente differente tra un embrione di 6 giorni ed uno di 16 giorni. ..." L'articolo, "Embriologia: verità scomode", si può leggere qui: http://www.acquaviva2000.com/BIOETICA/embriologia.htm.
4. A sua volta il Comitato Nazionale per la Bioeticabioetica "ha riflettuto a lungo e in maniera approfondita sui molteplici problemi connessi alle diverse opzioni tecnicamente possibili per l'induzione di una gravidanza in persone affette da infertilità o sterilità. Tali problemi non sono solo di natura tecnico-scientifica, ma abbracciano un più ampio spettro di campi disciplinari e di ambiti del vivere sociale: tra questi, sono rilevanti gli aspetti sociologici, psicologici, giuridici e, soprattutto, gli aspetti etici." E, a proposito della "Tutela dell'embrione umano", il C.N.B. "prende atto dell'esistenza di differenti posizioni in relazione al problema dell'inizio della vita umana ..." L'intero documento si trova qui: http://www.palazzochigi.it/bioetica/testi/170694.html..
5. Sul piano religioso non mi pare che ci siano "verità di fede". Infatti da parte di un gruppo di cattolici è stato lanciato un "Appello per il rispetto della sacralità della coscienza in occasione del referendum del 12 e 13 giugno per la modifica della L. 40/2004 (procreazione assistita". Fonte: http://www.we-are-church.org/it/attual/Adista.Appello.ref.htm.
6. ... e così via ...
Dove mi portano tutte queste riflessioni, opinioni, considerazioni? Mi portano a dire che il Parlamento è stato costretto a ricorrere a quel termine incerto: "il concepito". Mi portano a dire che la legge non riesce a sostenere come verità assoluta una verità che, almeno per il momento, assoluta non è. E lo palesa proprio con quell'iniziale artificio linguistico.
Mi portano a dire che non si deve prevaricare la libertà di coscienza.
Un documento di toccante umanità e di coraggiosa, onesta, nobile sincerità può essere letto nel blog del "vecchio della montagna":
http://ilvecchio.splinder.com/
http://www.allplanet.com/tibet/index.htm
feau