mercoledì 19 agosto 2009

I valori del Cristianesimo e della morale nel pensiero di Francesco Cossiga


E' lui stesso a esporre il proprio pensiero su Libero di oggi, attribuendolo indirettamente ma chiaramente anche alle gerarchie cattoliche. Già il titolo riassume le idee del vecchio democristiano sul "do ut des" tra lo Stato del Vaticano e la Repubblica Italiana, idee che manifestano lo stravolgimento in senso immorale del triste Articolo 7 della nostra Costituzione, soprattutto nell'attuale regime berlusconista. Come dire: visto che è stata esantata dal pagamento dell'ICI, taccia l'organizzazione cattolica detta Chiesa:


PRIMA DI ATTACCARE BERLUSCONI LA CHIESA PAGHI L'ICI.    PRUDENZA E CARITA' SONO PIU' IMPORTANTI DEI GIUDIZI  di COSSIGA FRANCESCO

martedì 18 agosto 2009

CRISTIANESIMO



Don Giorgio de Capitani


Dal pulpito, sermoni o comizi?


"Quando nelle prediche il prete va giù duro, anche il padrone -se è del posto- sta attento nel trattare i lavoratori in quanto sa che avere il parroco contro significa avere contro la popolazione. Incarnare il Cristianesimo significa affrontare anche tutte le problematiche che vivono gli uomini:  lavoro, casa, tutela dell’ambiente"


Perché tanto astio nei confronti di Berlusconi?


"Non ce l’ho con Berlusconi persona ma con la sua cultura, il Berlusconismo, la cultura dell’avere, perché conosco il male che provoca all’umanità. Berlusconi l’ha inculcata nella testa di milioni di italiani tramite TV e giornali, forse perché a lui non interessa comunicare idee che comunque non credo abbia. Ha cavalcato astutamente un momento di grande vuoto politico riempiendolo con la sua cultura. Mi preoccupa il fatto che il virus della berlusconite ha contaminato ormai tutto, anche la sinistra" 


Intervista di Mauro Mauri: Don Giorgio de Capitani, sinistra evangelica dalla Brianza. Articolo 21

DonGiorgio.it - Politica a Tutto Campo


 




giovedì 13 agosto 2009

VATICANISMO


La verità "assoluta" delle gerarchie vaticane e lo spartiacque tra onestà e disonestà intellettuale


UNA SENTENZA CHE DISCRIMINA I DOCENTI DI RELIGIONE (Osservatore Romano, 13 agosto 2009)


Cominciamo dai documenti per capire la storia dei docenti di Religione Cattolica e per stabilire come e quanto siano discriminati oggi, dopo la sentenza del TAR del Lazio. Gli articoli sull'argomento si sprecano, oggi, e servizi interi vengono dedicati dal servizio pubblico alla vicenda, oggi. Prendo atto che le voci delle gerarchie vaticane, flebili o addirittura silenti sull'immoralità dei fatti riguardanti il nostro primo ministro, si sono fatte fortissime, oggi. Il silenzio di Minzolini è finalmente infranto, oggi. Bene. Ma è davvero possibile capire dove sta la verità grazie a questo rinnovato vigore dell'informazione? L'Osservatore Romano parla di discriminazione dei docenti di religione. Ha ragione. Una discriminazione pesante...tutta a favore dei docenti di Religione.  Cominciamo dai documenti, appunto.


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  • Il reclutamento dei docenti di religione cattolica 





Legislatura 14º - Relazione N. 1877-A


Art. 3. (Nomina dei docenti di religione cattolica, loro trattamento e stato giuridico)



    1. I posti di insegnamento di religione cattolica sono determinati dai provveditori agli studi per cattedre in organico sul numero delle classi funzionanti in ogni scuola.


    2. I docenti di religione cattolica vengono nominati in ruolo in base al numero 5), lettera a), del Protocollo addizionale all’Accordo tra la Repubblica italiana e la Santa Sede di revisione del Concordato Lateranense dell’11 febbraio 1929 tra la Repubblica italiana e la Santa Sede, ratificato ai sensi della legge 25 marzo 1985, n. 121, dal provveditore agli studi, d’intesa con l’Ordinario diocesano che ha rilasciato l’idoneità, per cattedre in organico di cui al comma 1.
    3. Ogni docente immesso in ruolo gode, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 1974, n. 417, del trattamento economico e dello stato giuridico spettante al personale docente di ruolo nello stesso tipo di scuola per il quale ha ottenuto l’inquadramento.
    4. Fermi restando i casi di decadenza dall’impiego richiamati dall’articolo 111 del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 417 del 1974, decade dall’impiego anche chi abbia perso l’idoneità a seguito di revoca da parte dell’Ordinario diocesano che l’ha riconosciuta. (
Legislatura 14º - Relazione N. 1877-A )


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PROTOCOLLO ADDIZIONALE


Al momento della firma dell'Accordo che apporta modificazioni al Concordato lateranense la Santa Sede e la Repubblica italiana, desiderose di assicurare con opportune precisazioni la migliore applicazione dei Fatti lateranensi e delle convenute modificazioni, e di evitare ogni difficoltà di interpretazione, dichiarano di comune intesa: ...



5. In relazione all'articolo 9


a) L'insegnamento della religione cattolica nelle scuole indicate al n. 2 è impartito - in conformità alla dottrina della Chiesa e nel rispetto della libertà di coscienza degli alunni - da insegnanti che siano riconosciuti idonei dall'autorità ecclesiastica, nominati, d'intesa con essa, dall'autorità scolastica.
Nelle scuole materne ed elementari detto insegnamento può essere impartito dall'insegnante di classe, riconosciuto idoneo dall'autorità ecclesiastica, che sia disposto a svolgerlo.


b) Con successiva intesa tra le competenti autorità scolastiche e la Conferenza Episcopale Italiana verranno determinati:


1) i programmi dell'insegnamento della religione cattolica per i diversi ordini e gradi delle scuole pubbliche;
2) le modalità di organizzazione di tale insegnamento, anche in relazione alla collocazione nel quadro degli orari delle lezioni;
3) i criteri per la scelta dei libri di testo;
4) i profili della qualificazione professionale degli insegnanti.



 ( Ministero Dell'Interno - Legislazione Piena e intera esecuzione è data all'accordo con protocollo addizionale di cui ... La Repubblica italiana e la Santa Sede riaffermano che lo Stato e la ... )




  • L'immissione in ruolo dei docenti di religione cattolica



ADUC - Di' la tua - La Pulce nell'orecchio - IL RUOLO AGLI INSEGNANTI DI RELIGIONE: OVVERO LE CONTRADDIZIONI DI UNA MANAGER... 15 Dicembre 2001


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TAR LAZIO: ILLEGITTIMI I CREDITI SCOLASTICI PER L’ORA DI RELIGIONE


Rassegna stampa sull'argomento su italialaica.it


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PRIMA LETTERA APERTA AL CARDINALE ANGELO BAGNASCO, PRESIDENTE DELLA CEI. Di Paolo Farinella, prete. Genova 31 maggio 2009

SECONDA LETTERA APERTA AL CARDINALE ANGELO BAGNASCO, PRESIDENTE DELLA CEI
Berlusconi, Cei «te absolvit a peccatis tuis in nomine Ru486». Di Paolo Farinella, prete. 7 agosto 2009



Guelfi e Ghibellini di EUGENIO SCALFARI - La Repubblica, 15 agosto 2009

martedì 11 agosto 2009

BERLUSCONISMO


L'informazione assoluta di Berlusconi


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(AGI) - Roma, 10 ago. - "Non esiste da nessuna parte un servizio pubblico che critica il governo essendo pagato dai cittatdini e anche il Pd dovrebbe apprezzare un'azienda che non attacca ne' il governo ne' l'opposizione'". Cosi' il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in una intervista al Gr1, torna sulla questione Rai.  Secondo Berlusconi sulla Rai la pensa cosi' "la maggioranza degli italiani: e' inaccettabile che la televisione pubblica, pagata con i soldi di tutti, sia l'unica tv pubblica ad essere sempre contro il governo".
  Per il premiera anche la sinistra, "che e' stata al governo dovrebbe apprezzare che questo governo dica che la Rai non deve attaccare nessuno, ne' il governo, ne' l'opposizione. La Rai - ha concluso Berlusconi - deve fare cio' che deve fare e cioe' una televisione di servizio pubblico: prima di tutto deve informare, formare (?) e come terzo obiettivo divertire".


Ciò che mi meraviglia è la teorizzazione della NON-LIBERTA' di informazione e di opinione nel giornalismo RAI. Berlusconi non si accontenta di attaccare il giornalismo non del tutto consenziente ma propone, anzi, impone esplicitamente una nuova legge che cancella il dettato dello'art. 21 della Costituzione. Quale sarà il prossimo passo? Il ritorno alle veline vere e proprie?


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"L'Egocrate è ossessionato. Diventa isterico, quando lo si contraddice con qualche fatterello o addirittura con qualche domanda. Se non parli il suo linguaggio di parole elementari e vaghe senza alcun nesso con la realtà; se non alimenti le favole belle e stupefacenti del suo governo; se non chiudi gli occhi dinanzi ai suoi passi da arlecchino sulla scena internazionale; se non ti tappi la bocca quando lo vedi truccare i numeri, il niente della sua politica e addirittura le sue stesse parole, sei "un delinquente", come ha detto di Repubblica qualche giorno fa." (L'ossessione permanente di G. D'Avanzo, La Repubblica, 11 agosto 2009)



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Se questo è un primo ministro...




Michael Wolff


All Broads Lead to Rome
Mired in sex scandals, Italian prime minister Silvio Berlusconi is a national joke. He also has no intention of changing his ways. Will Italy change without him?


Photo Special


All the Prime Minister’s Women
A visual guide to Berlusconi’s female companions, set to key passages from his public apology to his wife in 2007.


VANITY FAIR


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Tardo pomeriggio:


E ALLA FINE IL PREMIER RIDICOLIZZO' REPUBBLICA  di FARINA RENATO (detto 'betulla'), Libero, 11 agosto 2009. (Per non farci mancare la visione e l'interpretazione delle cose secondo l'ortodossia berlusconista.)


lunedì 10 agosto 2009


VATICANISMO

La verità assoluta di Ratzinger

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9 Agosto 2009

LE PAROLE ALL'ANGELUS


L'esempio di Edith Stein e Massimiliano Kolbe



"Come domenica scorsa, anche quest’oggi – nel contesto dell’Anno Sacerdotale che stiamo celebrando – ci soffermiamo a meditare su alcuni Santi e Sante che la liturgia ricorda in questi giorni. Eccetto la vergine Chiara d’Assisi, ardente di amore divino nella quotidiana oblazione della preghiera e della vita comune, gli altri sono martiri, due dei quali uccisi nel lager di Auschwitz: santa Teresa Benedetta della Croce - Edith Stein, che, nata nella fede ebraica e conquistata da Cristo in età adulta, divenne monaca carmelitana e sigillò la sua esistenza con il martirio; e san Massimiliano Kolbe, figlio della Polonia e di san Francesco d’Assisi, grande apostolo di Maria Immacolata. Incontreremo poi altre figure splendide di martiri della Chiesa di Roma, come san Ponziano Papa, sant’Ippolito sacerdote e san Lorenzo diacono. Quali meravigliosi modelli di santità la Chiesa ci propone! Questi santi sono testimoni di quella carità che ama "sino alla fine", e non tiene conto del male ricevuto, ma lo combatte con il bene (cfr 1 Cor 13,4-8). Da essi possiamo apprendere, specialmente noi sacerdoti, l’eroismo evangelico che ci spinge, senza nulla temere, a dare la vita per la salvezza delle anime. L’amore vince la morte!

Tutti i santi, ma specialmente i martiri, sono testimoni di Dio, che è Amore: Deus caritas est. I lager nazisti, come ogni campo di sterminio, possono essere considerati simboli estremi del male, dell’inferno che si apre sulla terra quando l’uomo dimentica Dio e a Lui si sostituisce, usurpandogli il diritto di decidere che cosa è bene e che cosa è male, di dare la vita e la morte. Purtroppo però questo triste fenomeno non è circoscritto ai lager. Essi sono piuttosto la punta culminante di una realtà ampia e diffusa, spesso dai confini sfuggenti. I santi, che abbiamo brevemente ricordato, ci fanno riflettere sulle profonde divergenze che esistono tra l’umanesimo ateo e l’umanesimo cristiano; un’antitesi che attraversa tutta quanta la storia, ma che alla fine del secondo millennio, con il nichilismo contemporaneo, è giunta ad un punto cruciale, come grandi letterati e pensatori hanno percepito, e come gli avvenimenti hanno ampiamente dimostrato. Da una parte, ci sono filosofie e ideologie, ma sempre più anche modi di pensare e di agire, che esaltano la libertà quale unico principio dell’uomo, in alternativa a Dio, e in tal modo trasformano l’uomo in un dio, che fa dell’arbitrarietà il proprio sistema di comportamento. Dall’altra, abbiamo appunto i santi, che, praticando il Vangelo della carità, rendono ragione della loro speranza; essi mostrano il vero volto di Dio, che è Amore, e, al tempo stesso, il volto autentico dell’uomo, creato a immagine e somiglianza divina.

Cari fratelli e sorelle, preghiamo la Vergine Maria, perché ci aiuti tutti – in primo luogo noi sacerdoti - ad essere santi come questi eroici testimoni della fede e della dedizione di sé sino al martirio. È questo l’unico modo per offrire alle istanze umane e spirituali, che suscita la crisi profonda del mondo contemporaneo, una risposta credibile ed esaustiva : quella della carità nella verità".