martedì 27 dicembre 2005



Io non mi tengo a religioni o credo,
Non sono dell'est, non sono dell'ovest,
Musulmano o infedele,
Zoroastriano, Cristiano, Ebreo o pagano.
Non vengo dal mare, né dalla terra,
Non ho a che fare con quelli sopra o quelli sotto,
Non sono nato lontano, né vicino,
Non vivo in Paradiso, né su questa terra.
Dichiaro di non discendere da Adamo, Eva, o gli angeli.
Io trascendo corpo ed anima.
La mia casa è oltre lo spazio ed i nomi.
E' con le persone che amo,
In uno spazio oltre lo spazio.
Abbraccio tutti e sono parte di tutto.

Mowlana Jalaluddin Rumi (1207-1273)



Rumi è uno dei più nobili poeti persiani, un mistico Sufi, uno spirito illuminato nel variegato mondo islamico. Musulmano come lui, visse in Iran anche un altro grande poeta, Sa'adi, che scrisse questi versi:



Tutti gli esseri umani in verità sono fratelli;
Tutti condividono una sola origine nella creazione.
Quando il fato assegna a un uomo ansie e dolori,
Non rimane sollievo per alcuno.
Se imperturbabile puoi osservare il dolore di un altro,
Tu non sei degno del nome di uomo.

Sa'adi, (1184-1291)


So che dall'Iran di oggi arrivano proclami di orribile ottuso fanatismo, che purtroppo sovrastano le voci più autentiche e dolenti  delle infelici persone che vi abitano. Una per tutte, quella di Shirin Ebadi, coraggiosa donna premio Nobel per la Pace, che rappresenta tuttti gli spiriti liberi del Paese. Ma le citazioni di Rumi e Sa'adi le ho trovate in un articolo che parla di un'altra donna, una che si ritiene parte di un'altra "superiore", la nostra, e che sta dedicando questi anni a spargere odio e fanatismo di marca "occidentale".


La donna in questione è Oriana Fallaci, di cui non mi occuperei se la sua pubblicistica non avesse preso una inaccettabile deriva islamofoba e se la signora non fosse seguita e osannata da molti di noi "occidentali".


"La signora ha ricevuto il premio Annie Taylor, Centro per lo Studio della Cultura Popolare a New York, la scorsa settimana, che onorava: "...il suo eroismo, valore, e lotta di tutta una vita contro l'oppressione e il fascismo. Dal 11 Settembre, Fallaci è stata una forza formidabile nella lotta contro la più grande minaccia alla civiltà occidentale dai tempi della Guerra Fredda, l'Islamofascismo." Scriveva il Front Page Magazine. Il più prestigioso premio di Milano, l'Ambrogino d'Oro, è anche andato alla signora questa settimana. la sinistra in varie altre regioni, in particolare in Toscana, ha bloccato vari altri premi per una persona molto attiva a favore della campagna per l'uccisione di un quarto della popolazione mondiale. "La Fallaci" ha anche avuto una piuttosto lunga udienza con il papa Benedetto XVI il 3 Settembre 2005, nella sua residenza estiva fuori Roma, probabilmente per far pressioni sul pontefice a favore della sua causa. Il 14 Dicembre il Presidente Italiano Ciampi ha "onorato" la signora con un premio significativo per i suo "lavoro coraggioso nella promozione della cultura italiana". Mi dispiace molto per la scelta del presidente Ciampi, che rispetto e apprezzo, ma questa volta ha sbagliato, perché l'odio razziale e culturale non dovrebbe essere accettato come parte della cultura italiana, nemmeno a titolo di ritorsione e di difesa contro gli oggettivi orrori dei terroristi islamici.


Non si difende la propria cultura rinunciandovi.




L'articolo "Odio istituzionalizzato ed istigazione al delitto. L'islamofobia di Oriana Fallaci." di Baheer Ramon nel sito: http://www.zmag.org/Italy/ramon-islamofobiafallaci.htm


lunedì 19 dicembre 2005

Dies Natalis Solis Invicti


Natalis Solis


Il Dio Horus Egiziano


    


Maternità: Iside e Horus


 Gli Dei babilonesi Tammuz e Shamas


Il Dio Romano Dioniso

Il Dio del Sole Bacab Maya


Il Dio Sole Inca Wiracocha (24 giugno)






 


      Il Dio Mitra Indo-Persiano (Sole)




Natale di tanti Dei negli stessi Giorni dell'Anno Astronomico, il Solstizio d'Inverno. Significati simbolici affini o uguali a quelli della tradizione culturale Cristiana: la luce che vince le tenebre, il sole bambino che cresce portando con sé speranza di vita, il bene che prevale sul male, la promessa della salvezza.


Mi piace ricordare per le comuni radici umane in varie parti del mondo (tutto?) e in tempi diversi (tutti?). Mi piace ricordare per amore di una interculturalità profonda e pacifica (a prescindere dall'appartenenza a una religione o a nessuna religione), in nome di una pietas naturalis che possa accomunarci tutte e tutti, noi, esseri umani.


Buon Natale a tutte queste divinità e ai loro attuali seguaci, in particolare alla comunità Zoroastriana che ho conosciuto in Persia e di cui ricordo la straordinaria gentilezza civile e umana. I miti e le feste della religione di Zarathustra mi sono entrati nel cuore allora grazie all'esperienza, che è cosa diversa dal pur utilissimo studio della Storia. 


Di questo parlerò nel 'convivium', per festeggiare con amiche e amici la Shab-e-Yalda (Notte di Yalda), antica festa Zoroastriana che ha aggiunto magia alle notti del Solstizio d' Inverno negli anni passati in Persia, e poi per tutti gli anni fino a oggi. Al prossimo 21 Dicembre, nel posto del banchetto!




 


 


Immagini: Horus-Iside dal sito http://www.crystalinks.com/horus.html; Mitra dal sito: http://www.crystalinks.com/mithra.html


Elenco degli Dei da: http://www.riflessioni.it/testi/radici_natale.htm 

sabato 17 dicembre 2005

Bloccato il Patrioct Act dal Senato Statunitense


Caro diario, una nuova buona notizia per e dagli USA, dove il Congresso sta andando a ritroso per ritrovare le regole di civiltà e democrazia affossate dall'amministrazione Bush. Spero che sia un vero rinsavimento e non soltanto una reazione al solito potere incongruo dei sondaggi, che ormai valgono più della ragionevolezza e del diritto. E non soltanto una reazione alla rivelazione dello spionaggio ai danni delle cittadine e dei cittadini statunitensi. Spero che si tratti di ricominciare dal punto in cui le libertà civili erano state limitate, in nome della "sicurezza" e, purtroppo, in nome delle vittime del terrorismo cieco e criminale. L'associazione delle famiglie delle vittime, vittime anche nostre come tutte le vittime del mondo, si è sempre battuta contro questo uso strumentale dei loro morti. Il Patriot Act era ingiusto e anticostituzionale in sé, e rappresentava un arretramento civile, da considerare come una vittoria dei terroristi e dei loro crimini.


Senators Thwart Bush Bid to Renew Law on Terrorism


I Senatori si Oppongono alla richiesta di Bush per il Rinnovo della Legge sul Terrorismo



WASHINGTON, Dec. 16 - The Senate on Friday blocked reauthorization of the broad antiterrorism bill known as the USA Patriot Act, pushing Congress into a game of brinksmanship with President Bush, who has said the nation will be left vulnerable to attack if the measure is not quickly renewed. ... continua


New York Times, By SHERYL GAY STOLBERG and ERIC LICHTBLAU - Published: December 17, 2005 - http://www.nytimes.com/2005/12/17/politics/17patriot.html


Elezioni in Iraq


Sono contraria alla guerra come sempre, caro diario, ma sarei irragionevole se non gioissi per le elezioni in Iraq. Ormai il massacro è stato compiuto. Ora, se ne viene fuori qualcosa di buono, non si può che fare voti perché gli iracheni vadano avanti per la loro strada facendo fronte comune contro due mali comuni: l'occupazione straniera e la guerra civile. Senza dimenticare gli altri immensi problemi politici ed economici nei rapporti internazionali, oggi voglio sperare, voglio essere ottimista, voglio sognare un possibile cambiamento planetario.


I miei post sull'argomento:

- sabato, marzo 15, 2003 - Manette patriottiche

- ... gli altri non riesco a trovarli...che sia troppo vecchio e disorganizzato questo blog? 


 


giovedì 15 dicembre 2005

Una buona notizia per gli USA



Caro diario, è solo una delle tappe per riportare i diritti umani negli USA, ma può essere anche l'inizio di una ripresa democratica e di un ritorno alla legalità, l'inizio della fine di un'amministrazione, quella del secondo Bush (non dimentichiamo che ce n'è un terzo), costruita sui peggiori disvalori conosciuti.



15.12.2005
Nuovo schiaffo del Congresso a Bush: «Vietato torturare»
di red.


 La Camera dei rappresentanti statunitense boccia la politica della tortura di George W. Bush. Con 208 voti a favore e 122 contrari, i congressisti hanno infatti approvato una risoluzione che vieta trattamenti crudeli, inumani o degradanti nei confronti dei prigionieri catturati dalle forze armate americane.

 


 




mercoledì, giugno 23, 2004 -Washington Post (e molti altri) contro la legalizzazione della tortura (2)

 


mercoledì, giugno 16, 2004 - Intorno alla legalizzazione della tortura (1)



04.05.2004 - Chi dice sì alla tortura? - di Ariel Dorfman



La risoluzione apre la strada per una definitiva approvazione da parte delle due camere di Washington dell’emendamento al bilancio della difesa proposto dal senatore repubblicano John McCain, un veterano del Vietnam, che vieta la tortura. All’emendamento si era fortemente opposta la Casa Bianca, in nome della battaglia al terrorismo, ma la posizione del presidente Bush è stata bocciata anche dalla sua maggioranza Repubblicana: sono stati ben 107, infatti, i congressisti Repubblicani che hanno votato a favore della mozione anti-torture.


«La tortura segna non solo chi la subisce ma anche chi la pratica e chi ne è testimone» ha detto il Democratico John Murtha, firmatario della mozione approvata.


Spiega il senatore McCain che nell’ordinamento statunitense esistono già molte norme che proibiscono la tortura: dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, del 1948, fino alla Convenzione contro la tortura, sottoscritta dall’amministrazione Reagan. Ma recentemente «una strana decisione legale ha statuito che il divieto contenuto nella Convenzione contro la tortura non si applica agli stranieri detenuti fuori del territorio americano. Questi possono, apparentemente, essere trattato in maniera inumana» dice McCain nelle motivazioni con cui ha presentato il proprio emendamento.


Pochi giorni fa, una trentina di ex funzionari della Cia ed esperti di antiterrorismo, tra cui l’ex direttore dell’agenzia di spionaggio americana, Stansfield Turner, e l’ex capo del Centro antiterrorismo della stessa agenzia, Vincent Cannistraro, hanno pubblicato una lettera aperta nella quale esprimono il proprio appoggio alla mozione McCain nella quale si chiede di restituire "l'onore" a chi combatte il terrorismo.


Gli argomenti della Casa Bianca contro l’emendamento sono molto deboli, stante il fatto che la politica ufficiale dell’amministrazione è il divieto dell’uso della tortura. Buona ultima è stata il segretario di Stato Condoleeza Rice durante il suo ultimo viaggio in Europa a ribadire la line dell’amministrazione Bush.


Secondo il presidente, però, introdurre una norma del genere in una legge ridurrebbe la capacità di chi conduce gli interrogatori dei prigionieri di ottenere da loro informazioni. Per la Casa Bianca, infatti, una tale norma farebbe sentire "meno impauriti" i prigionieri.


Non riuscendo a convincere il Congresso a cancellare l’emendamento o, in subordine, a esentare la Cia dalla sua applicazione, la presidenza americana ha tentato almeno di ottenere l’immunità per chi fosse accusato di praticarla. Una richiesta respinta dal senatore McCain perché svuoterebbe l’efficacia della norma: «Non garantiremo nessuna immunità. Non ci sarà immunità per nessuno». L’emendamento McCain è stato approvato dal Senato con una schiacciante maggioranza di 90 a 9.


(L'Unità - http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=46275)


Caro diario, so che è strano rallegrarsi per una notizia del genere, per qualcosa che ormai si dava per scontato nei Paesi "democratici. Purtroppo non era più scontato, nemmeno legalmente, dopo la caduta nel buco nero dei neocon americani e dei loro complici. Auguro agli USA di riprendersi il loro onore e continuo a sperare che qualcuno riesca a proporre l'empeachment.


"Nel 1631, in una Germania dilaniata dalla guerra, il gesuita Friedrich von Spee pubblica, in forma anonima, un libro (Cautio criminalis, trad. it. I processi alle streghe, Editrice Salerno, II ed, 2004). Von Spee è un confessore di streghe condannate a morte, quasi sempre a seguito di processi basati su confessioni estorte con la tortura. Partendo da questa esperienza parla ai principi tedeschi, e conclude che nemmeno per un reato certamente eccezionale come la stregoneria si possono accettare processi che siano in contrasto con la ragione o la morale. Sottolinea che la prima preoccupazione dei principi nel promuovere questo tipo di processi dovrebbe essere che non vi si commettano errori, perché poi è difficile correggerli. Condanna il principe che si disinteressa, e lascia agire ad arbitrio i funzionari che ha preposto. Afferma che per quanti siano i roghi innalzati dai principi, non saranno mai abbastanza, a meno di non ardere ogni cosa."


Altri post sulla e contro la tortura:


martedì 13 dicembre 2005


Marcio Jose Sanchez/Associated Press

Angela Iton, 8, left, and Carmen Iton, 9, center, sit in protest outside of San Quentin State prison in San Quentin, Calif., Monday, Dec. 12, 2005.  (da: The New York Times)


Quanto tempo dovrà passare perché questi bambini non debbano più lottare contro la pena di morte?


.


     


"Terminator" ha respinto la domanda di grazia, fermo nella sua decisione fino a oggi, alle 12:01 AM (ora locale).


Un altro uomo oggi è stato ucciso in nome della legge della California e per volontà di "terminator".


Un texano, ispirato da un suo dio personale, ieri ha riferito le cifre dei morti provocati dalla sua guerra, senza pentimenti o rimorsi o anche una piccola perplessità, al contrario pronto a ripetere le sue gesta sanguinose con il pieno consenso della Legge.


Tutto questo nel giro di poche ore e nella stessa nazione. Civile e democratica.


E' questa convinzione di "civiltà e democrazia" che crea una pena ancora maggiore rispetto a casi analoghi e peggiori in regimi dittatoriali, una frustrazione schizofrenica, un rifiuto della violenza ancora più radicato e radicale.


Condivido e mi associo alle lotte delle amiche e degli amici statunitensi contro queste barbarie. 


Nell'ordine: Arnold Schwarzenegger (governatore della California), Stanley 'Tookie' Williams (giudicato assassino e appena giustiziato), George W. Bush (presidente USA). (foto AFP)


Di Lidia Ravera "Assassinio di stato": http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=IDEE&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=46255

venerdì 9 dicembre 2005

Caro diario, amiche e amici, sono diventata monotonamente monotematica, lo so, eppure mi sembra di non avere scelta. Guerre, torture, soprusi, sfruttamento e schiavismo appestano tutto il mondo, come sa chi naviga nel web e conosce i numerosissimi siti di denuncia. Perché allora mi fisso su Stati Uniti ed Europa? Per due motivi: sono i depositari di una tradizione democratica ben definita (anche se la tradiscono spesso in vario modo) e hanno la consapevolezza (anche se teorica, ahimè)  dell'immoralità delle loro politiche. Altrimenti, perché ricorrerebbero sistematicamente alla menzogna? Noi, cittadine e cittadini di questi due Paesi, abbiamo ancora delle possibilità di conoscere gli eventi e di opporci a ciò che ci fa orrore, almeno con il voto. Ma queste cose le lascio dire a Harold Pinter nella sua Nobel Lecture.



BBC NEWS - Wednesday, 7 December 2005, 17:54 GMT













Bush and Blair slated by Pinter










Harold Pinter's vide message being played at the at the Swedish Royal Academy in Stockholm.

Pinter is an outspoken critic of the UK and US governments





George W Bush and Tony Blair must be held to account for feeding the public "a vast tapestry of lies" about the Iraq war, writer Harold Pinter said.

The playwright launched a scathing attack on US and UK politicians in his lecture as winner of this year's Nobel Prize for Literature.


Most politicians "are interested not in truth but in power and the maintenance of that power", the 75-year-old said.


His speech was pre-recorded as Pinter was admitted to hospital this week.




... continua: http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/4505874.stm


L'Unità - 08.12.2005
Il discorso di Pinter al Nobel: «La guerra irachena un crimine, Bush e Blair a processo»
di red,

Sono stati 46 minuti di un discorso lungo ed appassionato, iniziato con una riflessione sul vero e sul falso, e finito con un duro, incalzante atto d'accusa contro la Guerra in Iraq e la strategia americana di dominio mondiale. Un discorso che Harold Pinter, malato di cancro, non ha potuto fare di persona, ma che ha affidato ad un http://nobelprize.org/literature/laureates/2005/pinter-lecture.html" target="_New">video trasmesso a Stoccolma nella sala dove avrebbe dovuto tenere la sua conferenza di accettazione del premio Nobel per la letteratura 2005.


«L'invasione dell'Iraq è stato un atto banditesco, un atto di volgare terrorismo di Stato, che dimostra un disprezzo assoluto per il concetto di diritto internazionale. L'invasione è stata un'azione militare arbitraria ispirata da una serie di bugie e da una grandiosa manipolazione dei mezzi di informazione e dunque del pubblico… Abbiamo portato la tortura, le bombe a frammentazione, l'uranio impoverito, innumerevoli atti di omicidio casuale, miseria, degrado e morte al popolo iracheno e abbiamo chiamato tutto questo “portare la libertà e la democrazia”» ha detto Pinter con voce affaticata parlando da una sedia a rotelle, una coperta rossa a coprirgli le gambe.


«Quante persone dovrete uccidere prima di essere considerati gli autori di un massacro o criminali di guerra?», dice Pinter riferendosi ai due alleati americano ed inglese nell'attacco a Baghdad. «Di conseguenza è giusto - sostiene - che Bush e Blair siano portati davanti a un tribunale internazionale di giustizia». Il premio Nobel per la letteratura ripercorre la storia dell'ultimo dopoguerra, a suo avviso anni pieni di esempi di «manipolazione del potere da parte di Washington, mascherata da bene universale». Dopo avere elencato numerosi paesi e situazioni - dai contras in Nicaragua alla detenzione di sospetti terroristi a Guantanamo - e aver denunciato la colpevole responsabilità americana, Pinter ha sottolineato il silenzio che copre realtà drammatiche, «centinaia di migliaia di morti». «Voi non lo sapete», dice. «Queste cose non interessano. Non esistono».


La morale di Pinter (che si è soffermato a lungo nel suo intervento sulla genesi delle sue opere e dei suoi personaggi di cui conosce gli inizi, ma non la conclusione finché non ha finito di scrivere) è che a noi come cittadini «serve una salda determinazione intellettuale per definire ciò che è vero nelle nostre vite e nelle nostre società». In caso contrario, ha concluso, «non abbiamo nessuna speranza di recuperare ciò che altrimenti è definitivamente perso: la dignità dell'uomo».


( http://www.unita.it/index.asp?topic_tipo=&topic_id=46182 ) 


mercoledì 7 dicembre 2005

Nuova replica al Washington Post, secondo il quale i servizi e il premier furono informati del sequestro dell'imam Abu Omar
Sequestri Cia, Berlusconi insiste "Lo ripeto, non sapevamo nulla"


  ROMA - Nuovo intervento del presidente del Consiglio dopo le rivelazioni dagli Usa del Washington Post sul sequestro dell'imam Abu Omar a Milano nel febbraio 2003. E nuova smentita: "Mi chiedo: se neppure le smentite ufficiali vengono raccolte oppure finiscono nascoste sotto una montagna di falsità, cosa dobbiamo fare per far capire che con il sequestro di Abu Omar non c'entriamo per nulla?".  "Non esiste - continua il Cavaliere -. e lo ripeto per l'ennesima volta, alcun coinvolgimento del governo in vicende delle quali nè io, nè i miei ministri, nè i miei sottosegretari, nè alcuna istituzione italiana sono stati mai nè avvisati nè informati da chicchessia". Poi, di nuovo le conclusioni secche: "Smentisco nel modo più assoluto ogni falsa ricostruzione e respingo con sdegno ogni tentativo di falsare la verità".
La Repubblica - (7 dicembre 2005)


"Cosa dovete fare per far capire che con il sequestro di Abu Omar non c'entrate per nulla?".  Dovete provarlo, signor presidente, le parole non bastano. E, se non c'entrate nulla, come mai non è scoppiato l'inevitabile incidente diplomatico? Come mai il nostro ministro della Giustizia, mister Castelli, risponde in quel modo? Soprattutto, come mai non ne sapevate nulla? E la nostra intelligence che fa? Quante cose non sa? E gli agenti stranieri come mai fanno quel che vogliono sul nostro territorio nazionale? Ha rimproverato l'amico George per queste pesanti manchevolezze e ingerenze?


Ecco l'articolo pubblicato ieri, 6 dicembre, dal Washington Post

CIA Ruse Is Said to Have Damaged Probe in Milan


Italy Allegedly Misled on Cleric's Abduction



By Craig Whitlock

Washington Post Foreign Service
Tuesday, December 6, 2005; Page A01

 

MILAN -- In March 2003, the Italian national anti-terrorism police received an urgent message from the CIA about a radical Islamic cleric who had mysteriously vanished from Milan a few weeks before. The CIA reported that it had reliable information that the cleric, the target of an Italian criminal investigation, had fled to an unknown location in the Balkans.


 


 


 


In fact, according to Italian court documents and interviews with investigators, the CIA's tip was a deliberate lie, part of a ruse designed to stymie efforts by the Italian anti-terrorism police to track down the cleric, Hassan Mustafa Osama Nasr, an Egyptian refugee known as Abu Omar. ... continua


This surveillance photo of Hassan Mustafa Osama Nasr was found on a disk in the home of the CIA's ranking official in Milan, according to Italian police.


This surveillance photo of Hassan Mustafa Osama Nasr was found on a disk in the home of the CIA's ranking official in Milan, according to Italian police. (Courtesy Corriere Della Sera)

... There are signs that Berlusconi's government has become increasingly uncomfortable with the criminal investigation, which is being carried out by independent judicial authorities in Milan. Prosecutors and judges signed papers last month seeking to compel the United States to extradite the alleged CIA operatives, but Justice Minister Roberto Castelli, a member of Berlusconi's cabinet, so far has not given his approval -- a step that is usually a formality.

After meeting with U.S. Attorney General Alberto R. Gonzales in Washington in early November, Castelli questioned whether the prosecution was politically motivated, calling the lead prosecutor a leftist "militant" whose work needed to be reviewed carefully. Prosecutors have denied any political bias and said they continue to work closely with the FBI on terrorism investigations. ... continua:  http://www.washingtonpost.com/wp dyn/content/article/2005/12/04/AR2005120400885.html


Anche il WP ce l'ha col nostro Berlusconi. E pubblica un articolo di tre pagine di non facilissima lettura. Forse, prima o poi, qualcuno lo tradurrà. Per amor di patria, bisogna sperare che questa volta il Post abbia dato notizie sbagliate. Comunque, si può dimenticare che il nostro "capo" è strettamente legato al "grande capo", dal quale corre in qualsiasi momento, soprattutto quando deve smentire ciò che dice in patria?


Faccio notare l'articolo del WP che risale al gennaio 2004. Ringrazio l'amico Masso57 che l'ha postato tra i commenti. Aggiungo l'indirizzo di un articolo del novembre scorso: http://www.zmag.org/Italy/watson-rumsfeldtorture.htm


Il rispetto dei Diritti Umani e delle convenzioni internazionali è il fondamento massimo degli Stati democratici e non può conoscere deroghe, altrimenti qualsiasi orrore (chi stabilirebbe i limiti?) diventa possibile.


Se si pensa che contro il terrorismo sia lecito abbandonare il nostro livello di civiltà, si sappia anche che è pericoloso credersi al sicuro da errori. Quegli inferni possono aprirsi per chiunque, per quanto innocente. E poi, che si fa? si copia l'intelligence modello Saddam Hussein e colleghi? In questo modo, inoltre, Bin Laden sta vincendo alla grande, oltre ogni sua più audace previsione: il nostro mondo, la nostra civiltà, il progresso civile conquistato col sangue di infinite vittime, tutto sta crollando sotto i colpi della barbarie neocon. Ma non è ancora crollato, e finché ci saranno voci libere a svelare le menzogne del potere, finché noi non abdicheremo alla libertà e alla giustizia, potremo e dovremo rifiutare di diventare torturatori e torturatrici, opporci all'ingiustizia e alla violenza, ricostruire l'etica democratica che conosciamo, e non perdere la speranza.



 




 

martedì 6 dicembre 2005


Mi faccia il piacere, signora Rice, di non salvare la mia vita!


Caro diario, le idee di questa signora e del suo clan mi provocano paura, disgusto e ripulsa. Vorrei dire molto di più, ma prima ho bisogno di sapere con certezza se è vero che esistevano sciagurati patti segreti  fra l'intelligence del suo capo Bush e i governi europei, come lei stessa ha asserito con la nonchalance e l'aggressività di chi si crede a posto con il diritto internazionale e la coscienza personale.


Non avrei mai pensato possibile leggere un articolo così intitolato:


La definizione di tortura in una nuova guerra mondiale


The US Secretary of State Condoleezza Rice's defence of the practice of transferring prisoners around the world for interrogation relies a great deal on a definition of torture.










Plane suspected of being a CIA flight in Spain 2004
Suspected CIA flight in Spain in March 2004




 


In the US view, torture has to involve "severe pain" and harsh interrogations do not necessarily amount to torture.


Ms Rice accepted that prisoner transfers, known as "renditions", take place and said they were not unusual. The French had moved Carlos the Jackal directly from Sudan that way in 1994, she pointed out.


She did not adddress the issue of where these prisoners, thought to be senior al-Qaeda suspects like Khaled Sheikh Mohammed, the man who thought up the attacks of 9/11, end up. The Washington Post has alleged that there are or have been secret CIA prisons in Eastern Europe, Afghanistan and Thailand. By being located outside the US, they would avoid coming under the scrutiny of US courts. ... continua





The defining of torture in a new world war


Analysis - By Paul Reynolds - World Affairs correspondent, BBC News website - http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/4499528.stm



Foto: Reuters - 12 minutes ago


giovedì 1 dicembre 2005


1 Dicembre 2005


Aids_bimbo
40 milioni le persone che nel mondo hanno contratto il virus


Oggi 1° dicembre Giornata Mondiale per la Lotta all'AIDS. Secondo un nuovo rapporto delle Nazioni Unite, la tendenza dell'epidemia è ancora in crescita. Sono oltre 40 milioni le persone che nel mondo hanno contratto il virus dell'Hiv, 4 mila ogni anno in Italia. Nel 2005 le malattie collegate all'AIDS hanno causato  più di 3 milioni di vittime, oltre 500.000 delle quali bambini. Il balzo in avanti dell'HIV è avvenuto soprattutto nell'Europa dell'Est e in Asia. La zona più colpita del mondo resta comunque l'Africa Subsahariana, con oltre tre milioni di nuovi casi nell' ultimo anno.

Il Papa: la castità funziona
 Funzionano bene le strategie per la prevenzione dell'Aids basate "sulla continenza, la promozione della fedelta' nel matrimonio, l'importanza della vita familiare, l'educazione, l'assistenza ai poveri". Il Papa ha voluto ricordarlo in occasione della Giornata mondiale di lotta contro l'Aids.
 Incontrando questa mattina la nuova ambasciatrice del Sudafrica presso la Santa Sede, signora Konji Sebati, che ha presentato in Vaticano le sue lettere credenziali, Benedetto XVI ha voluto infatti rivendicare il contributo della Chiesa Cattolica nella battaglia contro il terribile virus. E ha sottolineato la necessita' di una strategia basata su piu' elementi, compreso la castita'. "In questo contesto - ha spiegato - la Chiesa Cattolica offre la sua cooperazione ovunque possa dare assistenza". ... continua



Caro Benedetto 16, ma è sicuro di conoscere bene gli esseri umani? Lei questa volta sbaglia, anche se si rivolge soltanto alle sue seguaci e ai suoi seguaci cattolici. Proporre la castità come rimedio (per quanto efficace) è irrealistico e lei dovrebbe saperlo. Perché con tutto il peso della sua autorità non propone che, se proprio non si riesce a essere casti, almeno si senta il dovere morale di usare il profilattico, detto anche preservativo? So che lei non leggerà mai questo mio messaggio (blasfemo, temo), ma per sua informazione le lascio un link. In inglese, è vero, ma tanto lei sa le lingue. Non sto a farle prediche sulla difesa della vita, perché pare che lei sia un campione in questo campo. Eppure, rispettosamente, le consiglierei nuove e approfondite riflessioni sull'argomento. I testi sacri sono così intransigenti? Non so, ma non si tratta di verità rivelate o dogmi, quindi ci si può ripensare. Pensi almeno a tutte quelle bambine e bambini che sono sicuramente innocenti. Faccia uno sforzo, la prego. Cordialmente. harmonia



 


 


 



Fonti: http://www.rainews24.rai.it/Notizia.asp?NewsID=58274


Preservativo maschile e femminile: http://www.fwhc.org/birth-control/condom.htm


Post scriptum


Leira mi fa notare che i preti non fanno voto di castità e gentilmente mi offre le seguenti precisazioni:


"Del resto i preti non fanno assolutamente il voto di castità, ma solo quello di celibato. E tra i due c'è un'area lasca, suscettibile di libera interpretazione.(...)
D'altronde la chiesa ribadisce sempre la linea del voto di celibato, ignoto ai veri credenti originari, tanto che Gesù non ne parla assolutamente; e che si affermò come un oblbigo solo storicamente, in strettissimo rapporto all'apostasia del mostruoso arricchimento della chiesa e al conseguente saccheggio soprattutto, ma non solo, da parte di preti vescovi papi con interessi familiari, spesso criptati nelle figure dei nipoti."

L'indirizzo del forum è: Metaforum.it > Forum Cultura > Sentieri interrotti


Ringrazio Leira: http://alchemicamente.splinder.com/


A Leira risponde Marzia:


"Eppure Onan non era un onanista. Il passo della Genesi che lo ha rovinato per l'eternità (38, 6-10) non si riferisce al suo indulgere al "vizio solitario", bensì al fatto che il poveruomo, pur di non avere un erede dalla vedova del fratello - come avrebbe dovuto, in ottemperanza alla legge ebraica del levirato -, preferiva eiaculare per terra: la sua colpa, quindi, era tutt'al più quella di un comunissimo coitus interruptus, metodo anticoncezionale mite e perfino ecologico. "A dire il vero, il peccato di Onan fu essenzialmente quello di non obbedire alla legge, e la storia dell'onanismo comincerebbe dunque con un abuso di linguaggio". Così scrive Didier-Jacques Duché in un libretto unico nel suo genere, Histoire de l'onanisme (pubblicato dalle Presses Universitaires de France nella fortunatissima e longeva collana Que sais-je?, nel 1994).
Il resto qua:
http://www.internazionale.it/interblog/index.php?itemid=198


Ringrazio Marzia: http://alchimie.splinder.com/


Ho idea che mi toccherà colmare enormi lacune in Diritto Canonico. Comunque non credo che vi troverò argomenti a favore della discriminazione degli omosessuali, ma ... hai visto mai? Per non parlare di quella più remota della discriminazione delle donne.