lunedì 16 settembre 2013

Paura e Politica



Guasto è il mondo, preda
di mali che si susseguono,
dove la ricchezza si accumula
e gli uomini vanno in rovina.
 
Oliver Goldmisth
The Deserted Village  (1770)
 
Mi attrasse nell'ormai lontano 2011 quest'epigrafe sulla copertina di "GUASTO E' IL MONDO", un libro di Tony Judt, che lo concluse a New York nel febbraio del 2010. Non sapevo allora che Judt fosse morto poco dopo, sempre a New York, il 6 agosto successivo, a 62 anni.

Mi attrassero i versi di Goldsmith che lasciavano presagire i contenuti del libro, un ampio saggio formato da tanti saggi. Nel sesto capitolo, "La forma delle cose che verranno", c'è un paragrafo che affronta lo studio della "politica della paura".

La paura è un tema dominante del nostro presente, in cui corrono minacce di disastri da un luogo all'altro, e si accumulano consigli e ordini e convincimenti che sembrano avere come principale obiettivo l'asservimento delle persone e la riduzione dei loro
diritti.

"Siamo entrati in un'epoca di paura. L'insicurezza è tornata a essere un ingrediente attivo della vita politica nelle democrazie occidentali. ... [E' un'insicurezza che nasce] "(forse soprattutto) dalla paura che non siamo soltanto noi a non essere più in grado di plasmare la nostra vita, ma che anche coloro i quali detengono il potere abbiano perso il controllo in favore di forze al di sopra della loro portata."
 
 
Tony Judt, Guasto è il mondo, Editori Laterza, 2011 Bari, pag. 156

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