Conservatorismo o RETROGRADISMO?
Onesti conservatori e conservatrici non sono un problema in sé per chi è liberale e progressista, a condizione che abbiano fermi i "principi" della giustizia e della libertà sui quali si fonda la realizzazione concreta della dignità di donne e uomini, principi di recente affermazione giuridica internazionale (60-70 anni sono meno di un soffio rispetto ai tempi storici). Senza giustizia non c'è pienezza degli altri diritti e senza libertà è la stessa cosa.
Il problema diventa terribile quando il termine "CONSERVATORE" equivale a "RETROGRADO", nel senso di colui che si oppone al progresso civile e, al contrario, propugna un ritorno non ai valori ma ai disvalori del passato.
"Conservatore" e "destra conservatrice" possono avere al stessa dignità di "progressista" e "sinistra progressista" ed è giusto che ogni persona scelga le idee e i metodi che sente più affini. Sempre a condizione, però, che non si intenda ritornare al prima della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'uomo e a tutte le Convenzioni successive. Ci sono voluti millenni di progresso del pensiero e di lotte di ogni genere per arrivarci, infatti ci siamo arrivati da poco, solo dopo il secondo massacro mondiale.
Una domanda: si sta affermando un nuovo conservatorismo o un nefasto retrogradismo? Ho molti esempi per chiarire il mio pensiero e le mie preoccupazioni dempocratiche, ma penso che non ce ne sia bisogno. Nel caso contrario, sono qui.
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