luce di stelle sei, quando
mi penetri:
mio sole
mio Nettuno
tu altra parte di me
io, di te – compenetrandoci:
e a onde ti sento
fiorire dall’intimo
..................................................................
(incido con la scaglia
di una conchiglia, in legno levigato
dalla marea, il mio tacito canto:
se ti sono lontana mi manchi,
congiunta al tuo pulsare, nel tuo fiato
mi apro rasserenata –
sulla spiaggia deserta
ombre lievi trascorrono e dileguano
di gabbiani invisibili nel sole)
Danilo Dolci
sabato 5 aprile 2003
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