domenica 24 agosto 2008

        TASHI DELEK


«Invito gli atleti che sono a Pechino a fare la loro gara e dopo, soltanto dopo, manifestare a favore del popolo tibetano. Io donerò la mia maschera. La stessa maschera che mi ha protetto a Pechino vorrei potesse servire a lui per proteggere il suo popolo». Margherita Granbassi, fiorettista


«Dedico questa medaglia d’argento ai cinesi che soffrono per i diritti umani nel loro paese. Sono sicuro che le Olimpiadi li aiuteranno a migliorare anche su questa strada». Clemente Russo, pugile


«Quando il Dalai Lama viene in Europa i capi di Stato si rifiutano di riceverlo, ma poi chiedono a noi atleti di fare quello che non riesce alla diplomazia internazionale». «Mi è stato chiesto se avrei dato il mio body come gesto simbolico per la causa del Dalai Lama e ho detto di sì, come avrebbe fatto chiunque». Josefa Idem, canoista


«Partecipo volentieri a questa campagna. Prima di partire sono stato sensibile, ma sono dell’opinione che durante i giochi bisogna fare gli atleti. Prima e dopo, però, dobbiamo essere sensibili a questi temi. Donerò certamente il mio body al Dalai Lama». Antonio Rossi, canoista



La solidarietà italiana al Tibet arriva da alcuni atleti italiani, dai politici italiani arriva il silenzio o, al massimo, i peregrini inviti di un paio di ministri che chiedevano agli atleti di supplire la politica e il CIO. Tanto per ricordare.


Molti servizi  [qui]e una domanda angosciante: "Dov’è finita Zeng JinYan?" [ QUI ] .



25 agosto 2008


DOPO 16 GIORNI DI SILENZIO
Zeng Jin Yan torna a pubblicare sul suo blog


 

4 commenti:

  1. Mi sembrano bei gesti e mi sembra condivisibile che siano dichiarazioni espresse al ritorno dalal Cina. A nessuno si può chiedere di fare l'eroe, ma quantomeno di essere coerente
    Un caro saluto Harmonia
    henry

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  2. Bene gli atleti dopo le gare: eventuali eroismi non sarebbero serviti a nulla e avrebbero penalizzato inutilmente gli eroi stessi. Le responsabilirtà sono del CIO e dei potenti in generale.
    Ora bisogna sperare che qualche cambiamento, anche minimo e ancora impercettibile, si sia messo in atto e prosegua, nonostante la pressione politica. Chissà.

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  3. Rispetto gli atleti ma rimango del parere che siano gesti insufficienti e a costo zero per loro. Certo meglio del comportamento ipocrita dei politici e dei media occidentali...

    i Giochi furono assegnati a Pechino in cambio dell'impegno ad aprire il Paese verso il risptto dei diritti umani... si vede che l'hanno dimenticato in molti :(

    finite le olimpiadi speriamo almeno che Zeng Jin e gli altri dissidenti ritornino a casa.

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  4. Beh, alcune affermazioni di politici italiani, che per fortuna nostra non hanno risonanza neppure a Ponte Chiasso, non rispondono ad una necessità di affermare un principio, ma rientrano nella abilità di alcuni di loro di confermarsi abili propagandisti di se stessi. Gli atleti, in particolare Granbassi che per prima ci ha messo la faccia, invece, hanno dimostrato ben altro spessore e dignità-
    La mia speranza è che (come accadde per Mosca '80) dalla porta aperta dalle Olimpiadi arrivi quello spiffero che, col tempo, possa diventare vento che faccia volar via le cartacce.

    Ti saluto [ed al solito tpnO].

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