venerdì 16 maggio 2008

La Bellezza Salverà Il Mondo


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   "In questi tempi di miserie onnipresenti, violenze cieche, catastrofi naturali o ecologiche, parlare di bellezza può sembrare incongruo, sconveniente e persino provocatorio. Quasi uno scandalo. Ma proprio per questo, si vede come, all'opposto del male, la bellezza si colloca agli antipodi di una realtà con cui dobbiamo fare i conti. Sono convinto che sia per noi un compito urgente, e indifferibile, concentrare l'attenzione su questi due misteri che costituiscono i poli estremi dell'universo vivente: da una parte il male, dall'alltra la bellezza.


   Il male l'abbiamo ben presente, soprattutto quello che l'uomo infligge ai propri simili. In virtù dell'intelligenza e della libertà di cui è dotato, nel momento cin cui sprofonda nella crudeltà e nell'odio, può raggiungere degli abissi senza fondo. E' questo un mistero che non cessa di tormentare la nostra coscienza, incidendo in essa una ferita apparentemente inguaribile.


   Anche la bellezza sappiamo che cos'è. Per quanto poco vi si presti attenzione, esa non manca di suscitare il nostro stupore: l'universo non è tenuto a essere bello, eppure lo è. Alla luce di questa considerazione, anche la bellezza del mondo, malgrado le calamità che lo affliggono, ci appare come un enigma.


   Che significato ha per la nostra stessa esistenza l'esistere della bellezza? E, di fronte al male, che cosa significa la frase di Dostoevskij: 'La bellezza salverà il mondo?' Male e bellezza sono queste le due sfide che dobbiamo raccogliere. Ma non dimentichiamo che il male e la bellezza non si collocano soltanto agli antipodi l'uno dell'altra: talora possono essere strettamente connessi. Perfino la bellezza può essere volta dal male in strumento di inganno, di dominio o di morte.


   Ma una bellezza che non sia fondata sul bene può dirsi ancora bellezza? Istintivamente, noi sappiamo che una parte del nostro compito è proprio distinguere la bellezza vera da quella falsa. Perché ciò che è in gioco è esattamente l'autenticità del destino umano, un destino che presuppone il dato imprescindibile della nostra libertà."


[ da Cinque meditazioni sulla bellezza di Francois Cheng, Bollati Boringhieri, pagg. 7-8. ]


*


dal Corriere della Sera    In Italia in questi ultimi giorni sembra tornare un passato cupo di follia popolare, di pogrom (se non è una parola troppo grossa), questa volta contro i Rom. Il senso morale individuale si allenta nella folla, ma grandi sono e ancora più grandi le responsabilità dei capi politici che assistono o addirittura incoraggiano la violenza e non fronteggiano immediatamente sciagurate derive razziste. Spettacolo brutto e cattivo. Comincia così il nuovo corso?

8 commenti:

  1. Parrebbe di sì, amica mia, ma non scoraggiamoci: c'è la Bellezza a sostenere sforzi quotidiani e individuali,la sua immane forza sorgente, lo sguardo positivo che sa suscitare, l'impatto che riesce ad avere su ognuno di noi, credo anche sui peggiori.

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  2. E gli interrogativi introdotti dal tuo post sono ottimi e sacrosanti.
    GRAZIE

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  3. Ciao Invece di bellezza, la chiamerei tristezza, quello a cui stiamo assistendo, come è possibile questa violenza? E' giusto punire chi viola la legge, ma non è giusto, far di tutta l' erba un fascio.
    Se il buon giorno si vede dal mattino, non oso pensare che succederà, in seguito. buona domenica penny

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  4. La bellezza salverà il mondo, e io ne sono convinto.. però il verbo messo così al futuro, è un po' troppo sicuro...bisognerebbe dire...la bellezza salverebbe il mondo...

    Un caro saluto

    Giacomo

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  5. Oggettiva e molteplice la bellezza è nella vita nell’uomo nella natura
    il male purtroppo coesiste e si contrappone in una pluralità di configurazioni di cui unica matrice è la libertà dell’uomo e l’ ineluttabile verificarsi di eventi inspiegabili anche se scientificamente analizzati .
    l’interrogativo posto da Dostoevskij potrebbe riferirsi a quell’aspetto etico della bellezza che sicuramente permetterebbe all’uomo di salvare il mondo ,
    a quelle infinite sfaccettature della bellezza che fanno parte della sfera dei sentimenti delle virtù degli ideali della sacralità di gesti comportamenti scelte che permetterebbero all’uomo di opporsi al male
    ristabilendo l’equilibrio originario della bellezza

    “E la bellezza non è un bisogno,
    ma un'estasi.
    Non è una bocca assetata,
    né una mano vuota protesa,
    Ma piuttosto un cuore bruciante e un'anima incantata.
    Non è un'immagine che vorreste vedere
    né un canto che vorreste udire,
    Ma piuttosto un'immagine che vedete con gli occhi chiusi,
    e un canto che udite con le orecchie serrate.
    Non è la linfa nel solco della corteccia,
    né l'ala congiunta all'artiglio,
    Ma piuttosto un giardino perennemente in fiore
    e uno stormo d'angeli eternamente in volo.”

    Gibran


    un abbraccio cara Harmonia sempre con tanto affetto
    Sil

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  6. è molto tempo che non scrivo da te, scusami..e compli x il post...stef

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  7. ciao. Passo per un saluto e augurarti un buon week end. penny

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