lunedì 4 luglio 2005

Adozione di bambine e bambini da parte di coppie omosessuali




Alcuni dei commenti al post precedente mi spingono a riflettere su un tema ancora nuovo per le nostre società. Il dibattito in corso in molti Paesi sta portando ad approcci e soluzioni diverse. Per quanto riguarda il riconoscimento delle unioni omosessuali da parte dello Stato, a prescindere dal nome che gli si vuol dare, sono convinta che la piena parità di diritti umani e civili possa e debba mettere fine a secoli di ingiuste discriminazioni e di violenze sciagurate. Non dimentichiamo che gli omosessuali hanno condiviso con gli ebrei e altre etnie le stesse tragiche discriminazioni alimentate dal razzismo e dall'odio.


Per quanto riguarda l'adozione, invece, penso che si debba considerare con il massimo scrupolo la complessità di una situazione in cui sono implicati bambini o bambine. Personalmente ho dubbi e perplessità, e inoltre ho bisogno di studiare l'argomento in lungo e in largo, in altezza e profondità. Mi sento, però, di esprimere qualche idea basandomi su alcuni punti di riferimento che mi sono noti e che penso siano largamente condivisi.


Parto dalla Convenzione sui Diritti dell'Infanzia del 1989, che afferma:


Articolo 3


In tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l’interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente. ...


Articolo 21


Gli Stati parti che ammettono e/o autorizzano l’adozione si accertano che l’interesse superiore del fanciullo sia la considerazione fondamentale in materia ...


L'interesse superiore del fanciullo o della fanciulla, quindi, è prioritario rispetto a qualsiasi altro interesse, compreso quello delle coppie eterosessuali. Ne consegue che l'adozione non è un diritto degli adulti alla prole, ma un diritto delle bambine e dei bambini ad avere una famiglia. A questo punto del ragionamento mi pare che tutte le coppie si trovino sullo stesso piano: potranno adottare una bambina o un bambino solo se vengono garantiti il diritto e l'interesse superiore dell'una o dell'altra.



Articolo 5



Gli Stati parti rispettano la responsabilità, il diritto e il dovere dei genitori o, se del caso, dei membri della famiglia allargata o della collettività, come previsto dagli usi locali, dei tutori o altre persone legalmente responsabili del fanciullo, di dare a quest’ultimo, in maniera corrispondente allo sviluppo delle sue capacità, l’orientamento e i consigli adeguati all’esercizio dei diritti che gli sono riconosciuti dalla presente Convenzione. ...




Per quanto abbia cercato, non ho trovato cenni agli orientamenti sessuali dei genitori. Non so bene che cosa significhi questo, anche se mi soffermo sulla parte del Preambolo della Convenzione che dice:





"Convinti che la famiglia, unità fondamentale della società e ambiente naturale per la crescita e il benessere di tutti i suoi membri e in particolare dei fanciulli, deve ricevere la protezione e l’assistenza di cui necessita per poter svolgere integralmente il suo ruolo nella collettività,


che il fanciullo ai fini dello sviluppo armonioso e completo della sua personalità deve crescere in un ambiente familiare in un clima di felicità, di amore e di comprensione,


In considerazione del fatto che occorre preparare pienamente il fanciullo ad avere una sua vita individuale nella società, ed educarlo nello spirito degli ideali proclamati nella Carta delle Nazioni Unite, in particolare in uno spirito di pace, di dignità, di tolleranza, di libertà, di uguaglianza e di solidarietà, ..."




"La famiglia, unità fondamentale della società e ambiente naturale per la crescita e il benessere di tutti i suoi membri e in particolare dei fanciulli".



Qui arriviamo al cuore del problema. Che cosa intendiamo per "famiglia" oggi? Se si supera la discriminazione tra eterosessuali e omosessuali, tale discriminazione la si supera in toto, compresa la possibilità di avere figli? L'omosessualità non è più considerata una malattia, meno che mai una malattia contagiosa. Ma possiamo dimenticare i modelli di comportamento e di riferimento? Come agiscono sulla formazione armoniosa delle fanciulle e dei fanciulli? La Convenzione afferma che tale formazione per realizzarsi ha bisogno di "un ambiente familiare in un clima di felicità, di amore e di comprensione". Tale ambiente familiare non è prerogativa assoluta delle coppie eterosessuali, può esserlo anche di coppie omosessuali. E allora che si fa? Onestamente, io una risposta sicura non ce l'ho,  per inesperienza e ignoranza.




Indico qui di seguito qualche documento che ho consultato in rete:


1. http://www.amb-norvegia.it/policy/gender/gay/ (posizione "a favore" della Norvegia)


2. http://www.anfaa.it/news072.htm (posizione "contraria" dell'Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie - Italia)


3. http://www.nuovimondimedia.com/sitonew/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=1320&topic=28 (I figli dei diversi. Il rilevamento del Baden-Württemberg, la più completa ricerca realizzata in Europa su un tema che come nessun'altro solleva tante discussioni: il modello familiare omosessuale.) 



7 commenti:

  1. Ho lasciato un commento sul post precedente.
    Per chi se lo fosse perso c'è un intelligente (come sempre) articolo di Francesco Merlo su "la Repubblica" di oggi.

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  2. Ho lasciato un commento sul post precedente.
    Per chi se lo fosse perso c'è un intelligente (come sempre) articolo di Francesco Merlo su "la Repubblica" di oggi.

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  3. Ho lasciato un commento sul post precedente.
    Per chi se lo fosse perso c'è un intelligente (come sempre) articolo di Francesco Merlo su "la Repubblica" di oggi.

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  4. Ho lasciato un commento sul post precedente.
    Per chi se lo fosse perso c'è un intelligente (come sempre) articolo di Francesco Merlo su "la Repubblica" di oggi.

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  5. Opinione personalissima: per quanto attiene all'equilibrio psicologico degli adottati da coppie omosessuali, secondo me, è soprattutto un problema legato all'approccio che la società ha nei loro confronti, nonché all'incapacità di astrarre da un modello consolidato, sedimentato nel corso dei secoli, ma che non è necessariamente l'unico attuabile.... Occorrerebbe un alto livello di civiltà che purtroppo non abbiamo.

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  6. Un modello scandinavo. No. Non l'abbiamo. Per ora.

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  7. Il tema è complesso, molto complesso. Sinceramente ho molti dubbi in merito, perché non credo che questa società sia ancora pronta a questo passo e ho paura che il prezzo lo pagherebbero i bambini e non so quanto ciò sia giusto. Un passo alla volta. Ora per me è di fondamentale importanza dare un riconoscimento alle unioni civili/di fatto di coppie omosessuali. Poi si vedrà.

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