giovedì 22 maggio 2014

DILEMMI e ANGOSCE




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"Le elites dominanti nella Ue, delle quali Renzi aspira con buone possibilità fare parte, si sono infatti accorte da tempo che la finzione della “austerità espansiva” era diventata uno slogan molto logoro e niente affatto convincente. 

Ci hanno pensato le varie statistiche ufficiali a seppellirlo. Sono cresciute disoccupazione, precarietà e diseguaglianze e contemporaneamente il debito pubblico. Per questo dal cilindro hanno estratto una nuova illusionistica parola d’ordine, quella della

 “precarietà espansiva” 

Si tratterebbe di dare un colpo definitivo a ciò che resta dei diritti e dei vincoli - a seconda del punto di vista dal quale li si guarda - esistenti e resistenti sul mercato del lavoro e questo darebbe per incanto forza a quei borbottii di fondo che alcuni economisti compiacenti scambiano per segnali di un’imminente ripresa. Gli “spiriti animali” del capitalismo imprenditoriale tornerebbero ad animarsi e una nuova “distruzione creatrice” sarebbe alle porte. Questa sarebbe la riforma strutturale che più o meno direttamente ci chiede l’Europa e su cui indubbiamente il governo Renzi ha mostrato di porsi con spavalderia alla avanguardia."

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