martedì 11 marzo 2014

Tre  lettere scarlatte

M     T     V

Nel New England puritano nel XVII secolo, la lettera scarlatta era la A, iniziale di Adultera, marchio cucito sul petto e inciso nell'anima di ogni adultera del tempo, come racconta Hawthorne nel suo romanzo di angosce, sofferenze, angustie umane. 

Nella Storia è possibile trovare le più diverse "lettere scarlatte", disonorevoli e onorevoli, incise su intere epoche o sulle gesta dei grandi "condottieri di popoli". Nella storia che si sta dipanando in questi ultimi mala tempora, dal mio punto di osservazione, vedo aleggiare tre brutti vizi: 
Menzogna, Tradimento, Viltà

vizi che vedo dispiegarsi alla luce del sole, rivelati come sono dalle persone stesse che li praticano, coram populo e col metodo delle giravolte sempre più disinvolte, sempre più veloci.
Ma posso sbagliarmi, certo, forse il mio angolo visuale m'impedisce di vedere bene, magari sono una Moralista. A ciascuno la sua M.

La cronaca degli ultimi minuti di oggi, secondo La Repubblica.it, dice che "Il presidente del Consiglio riunisce i deputati dem e li ammonisce:  

"Chi farà mancare il proprio voto oggi poi lo vada a spiegare fuori". Sulle quote rosa "il Pd è avanti, ma bisogna rispettare gli impegni". 
Bersani lo ammonisce: "Non dare l'ultima parola a Berlusconi"

Bravo e sincero, lui, il presidente del Consiglio! E se la legge concordata con il condannato sarà votata, con tutte le pecche possibili, oggi chi spiegherà la cosa a chi si sente privato in parte o in toto ddel diritto di voto? E da quale pulpito? Lui? Il condannato? O altri?
 


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