Empatia
inluiarsi, intuarsi, inmiarsi, inleiarsi:
i verbi di Dante Alighieri nel Paradiso
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« Dio vede tutto, e tuo veder s'inluia »
diss'io, « beato spirto, sì che nulla
voglia di sè a te può esser fuia. 75
Dunque la voce tua, che 'l ciel trastulla
sempre col canto di quei fuochi pii
che di sei ali facen la coculla, 78
perché non satisface a' miei disii?
Già non attendere' io tua domanda,
s'io m'intuassi come tu t'inmii. »
Dante Alghieri, Commedia, Paradiso, vv. 73-81
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«Tu se' sì presso a l'ultima salute»,
cominciò Beatrice, «che tu dei
aver le luci tue chiare e acute; 126
e però, prima che tu più t'inlei,
rimira in giù, e vedi quanto mondo
sotto li piedi già esser ti fei; 129
sì che 'l tuo cor, quantunque può, giocondo
s'appresenti a la turba trïunfante
che lieta vien per questo etera tondo». 132
Dante Alighieri, Paradiso, vv. 124-132
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inleiarsi // inluiarsi - v. rifl. disus (m'inleio, t'inlei // m'inluio, t'inlui). Entrare in lei (lui). Immedesimarsi in lei (lui). Verbo coniato da Dante. ( dal DIR )
inluiarsi - identificarsi spiritualmente con qualcuno già nominato - sec. XIV - ( dal DISC )
intuarsi - v. rifl. ( m'intuo ) lett. - Entrare nel tuo pensiero, identificarsi spiritualmente con te - sec XIV ( dal DISC )