lunedì 26 febbraio 2007

Nyeleni 2007



Forum per la Sovranità Alimentare Mali


villaggio di Sélingué, 140 chilometri a sud della capitale Bamako, 23 - 24 febbraio 2007


Un altro mondo con altri sistemi di produzione del cibo e di accesso all'acqua deve esistere. Un altro mondo in cui la creatività locale non sia brutalmente schiacciata dalla commercializzazione globale è possibile, almeno finché non sarà sradicato dalla violenza di un capitalismo cieco e senza volti. Un altro mondo in cui donne e uomini, soprattutto donne, si dedichino alle meraviglie della diversità alimentare è possibile, DEVE essere possibile, sarà possibile, anche se riusciremo a venir fuori dalla gabbia degli stereotipi sull'Africa, sulla povertà e sulle sue cause, sulla ineluttabilità dei processi economici in corso.


Questo Forum in Mali, subito dopo il World Social Forum di Nairobi, mi riempie di speranza e conferma le mie aspettative sulla forza generativa dei movimenti tesi alla riappropriazione dei diritti degli uomini e dei popoli. E il diritto a politiche alimentari locali è un diritto primario che non è comunque in contrasto con l'inarresatbile globalizzazione. Conservare, proteggere la biodiversità, poi, conviene a tutti i popoli della Terra.


LINK: Nyéléni 2007 - Forum pour la Souverainté Alimentaire. 23 - 27 Février 2007. Sélingué. Mali



Immagine: statua Nyéléni  

14 commenti:

  1. In Ot.
    Ti ho dato da me il bentornata e lo ripeto qua, Harmonia:)

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  2. In Ot.
    Ti ho dato da me il bentornata e lo ripeto qua, Harmonia:)

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  3. In Ot.
    Ti ho dato da me il bentornata e lo ripeto qua, Harmonia:)

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  4. In Ot.
    Ti ho dato da me il bentornata e lo ripeto qua, Harmonia:)

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  5. Bel post Harmonia, speriamo che le ragioni del cuore siano superiori a quelle del profitto almeno per questa popolazioni cosi' sfortunate e povere. Buona serata, cara amica.

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  6. confermo, post bello ed impegnato.
    la blogosfera ha bisogno di te!
    stef

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  7. confermo, post bello ed impegnato.
    la blogosfera ha bisogno di te!
    stef

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  8. Ho creato per te questo..spero ti piaccia..

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  9. Sono felice di leggerti, capisco che deve essere accaduto qualcosa.... ed io colgo l'occasione per scaldarti in un abbraccio.
    Il post è molto interessante. Ci sono donne di alcune tribù africane che per procurasi l'acqua, tutti i santi giorni devono percorrere molti chilometri , mentre noi continuiamo a sprecare questa ricchezza.
    Angela

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  10. Cara harmonia, mi piacerebbe essere ottimista come te. Ma la ferocia di certi commerci ( e multinazionali commercianti ) non incoraggiano la speranza. E nemmeno l'insipienza di certi movimenti movimentisti. Speriamo bene...

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  11. Ottimo ricordare che noi ci scanniamo per una poltrona in Parlamento mentre altrove...
    Lorenz

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  12. a mio modesto parere una delle soluzioni possibili sono l'uso delle biotecnologie. so che questo tema evoca le multinazionali e lo sfruttamento delle popolazioni locali, ma secondo me queste sono decisioni politiche, la scienza non centra. la possibilità di far crescere colture in ambienti ostili e ad alte rese è un'opportunità che può salvare molte vite. l'espressione di vaccini edibili contro l'epatite o il virus dell'HIV possono essere una speranza da non demonizzare a priori perchè gestite in maniera scellerata dalle grande companies. senza paletti ideologici e nel rispetto dalla biodiversità: biotech! biotech! biotech!

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