Nyeleni 2007
Forum per la Sovranità Alimentare Mali
villaggio di Sélingué, 140 chilometri a sud della capitale Bamako, 23 - 24 febbraio 2007
Un altro mondo con altri sistemi di produzione del cibo e di accesso all'acqua deve esistere. Un altro mondo in cui la creatività locale non sia brutalmente schiacciata dalla commercializzazione globale è possibile, almeno finché non sarà sradicato dalla violenza di un capitalismo cieco e senza volti. Un altro mondo in cui donne e uomini, soprattutto donne, si dedichino alle meraviglie della diversità alimentare è possibile, DEVE essere possibile, sarà possibile, anche se riusciremo a venir fuori dalla gabbia degli stereotipi sull'Africa, sulla povertà e sulle sue cause, sulla ineluttabilità dei processi economici in corso.
Questo Forum in Mali, subito dopo il World Social Forum di Nairobi, mi riempie di speranza e conferma le mie aspettative sulla forza generativa dei movimenti tesi alla riappropriazione dei diritti degli uomini e dei popoli. E il diritto a politiche alimentari locali è un diritto primario che non è comunque in contrasto con l'inarresatbile globalizzazione. Conservare, proteggere la biodiversità, poi, conviene a tutti i popoli della Terra.
LINK: Nyéléni 2007 - Forum pour la Souverainté Alimentaire. 23 - 27 Février 2007. Sélingué. Mali
Immagine: statua Nyéléni
In Ot.
RispondiEliminaTi ho dato da me il bentornata e lo ripeto qua, Harmonia:)
In Ot.
RispondiEliminaTi ho dato da me il bentornata e lo ripeto qua, Harmonia:)
In Ot.
RispondiEliminaTi ho dato da me il bentornata e lo ripeto qua, Harmonia:)
In Ot.
RispondiEliminaTi ho dato da me il bentornata e lo ripeto qua, Harmonia:)
Bel post Harmonia, speriamo che le ragioni del cuore siano superiori a quelle del profitto almeno per questa popolazioni cosi' sfortunate e povere. Buona serata, cara amica.
RispondiEliminaconfermo, post bello ed impegnato.
RispondiEliminala blogosfera ha bisogno di te!
stef
confermo, post bello ed impegnato.
RispondiEliminala blogosfera ha bisogno di te!
stef
Ho creato per te questo..spero ti piaccia..
RispondiEliminaSono felice di leggerti, capisco che deve essere accaduto qualcosa.... ed io colgo l'occasione per scaldarti in un abbraccio.
RispondiEliminaIl post è molto interessante. Ci sono donne di alcune tribù africane che per procurasi l'acqua, tutti i santi giorni devono percorrere molti chilometri , mentre noi continuiamo a sprecare questa ricchezza.
Angela
un forte abbraccio..
RispondiEliminaCara harmonia, mi piacerebbe essere ottimista come te. Ma la ferocia di certi commerci ( e multinazionali commercianti ) non incoraggiano la speranza. E nemmeno l'insipienza di certi movimenti movimentisti. Speriamo bene...
RispondiEliminaciao... bentornata ;)
RispondiEliminajulie
Ottimo ricordare che noi ci scanniamo per una poltrona in Parlamento mentre altrove...
RispondiEliminaLorenz
a mio modesto parere una delle soluzioni possibili sono l'uso delle biotecnologie. so che questo tema evoca le multinazionali e lo sfruttamento delle popolazioni locali, ma secondo me queste sono decisioni politiche, la scienza non centra. la possibilità di far crescere colture in ambienti ostili e ad alte rese è un'opportunità che può salvare molte vite. l'espressione di vaccini edibili contro l'epatite o il virus dell'HIV possono essere una speranza da non demonizzare a priori perchè gestite in maniera scellerata dalle grande companies. senza paletti ideologici e nel rispetto dalla biodiversità: biotech! biotech! biotech!
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