lunedì 26 aprile 2010


BERLUSCONISMO
Furti di parole


 



E' possibile che l'uomo del messaggio non conosca la differenza tra "liberazione" e "libertà"? Differenza lessicale, differenza concettuale, differenza storica  No, non è possibile. Lui sa che cosa sta facendo, infatti approfitta di qualsiasi occasione per imporre se stesso e le sue distorsioni dell'esistente, come uno specchio deformante:
 




  • sostituisce una parola all'altra: libertà per liberazione


  • occulta la parola giusta: liberazione 


  • cambia significati e valori con abili furti linguistici, contando sull'ignoranza o sulla superficialità o sulla distrazione di chi ascolta o sulla mala fede.




Festa della liberazione: il messaggio del presidente Berlusconi

25 aprile: il messaggio del presidente Berlusconi . "Nella ricorrenza del 25 aprile celebriamo la Festa della Libertà ...

domenica 25 aprile 2010


25 Aprile
Liberazione e Unità
Giustizia e Libertà

*

 



« La democrazia non cala dall'alto. Non la fanno i colonnelli, ma non bastano a crearla nemmeno i più savi legislatori. La democrazia ha le sue leggi, che possono rimanere inerti; le mette in movimento solo l'esercizio che ne fa il popolo. » Franco Antonicelli, La pratica della libertà  

sabato 24 aprile 2010


Giornata della Memoria
ARMENI
Tra il 1915 e il 1917 il primo dei genocidi del ventesimo secolo


 



«A questa pulizia etnica ­Hitler si ispirò. 'Possiamo fare quel che vogliamo: chi si ricorda più del genocidio degli armeni?', disse in sei discorsi fatti nel '39 ai suoi collaboratori. Prese­ro i fuggiaschi e l'Eufrate si riempì di cadaveri, altri finiro­no in un lager nel deserto si­riano dove li sterminarono con un rituale usato poi nelle foibe jugoslave, gettati nelle caverne e bruciati». Antonia Arslan




 

mercoledì 21 aprile 2010


BERLUSCONISMO - LEGHISMO - VATICANISMO

Se nemmeno la "legge divina"...
relativismo amoral-immorale


I felici prelati e il loro divorziato protetto, più cristiano di ogni altro cristiano, come si sa



Eucarestia: Berlusconi e don Verzè al funerale di Craxi.   Eucarestia: berlusconi funerali vianello aprile 2010

Da non perdere le sante verità del Fisichella Rino ( QUI  ) e le altre verità diversamente vere ( QUI )
 



Non appartengo alla Chiesa cattolica da molto tempo, ma la vicenda m'indigna per una questione di giustizia. Il rispetto delle leggi è alla base dell'uguaglianza dei cittadini come dei seguaci di qualsiasi religione. Nella vicenda del divorziato più uguale degli altri e della sua gerarchia ecclesiatica di appartenenza c'è una grossa questione che m'indigna ancor di più: la continua ingerenza della gerarchia suddetta nella gestione della mia Nazione, ingerenza ammantata di moralismo religioso spesso evidentemente ipocrita e opportuinistico. Come anche nell'alleanza con il celta Bossi e la sua congrega or ora verniciata di cattolicesimo furbesco ai limiti del sacrilegio.
 



benedetto XVI e umberto il celta: baciamano con sorrisi



 






 



"Cardinal Martini, vorrei porle una questione piuttosto delicata. Un noto scrittore cattolico, Vittorio Messori, ha scritto recentemente che la Chiesa istituzionale, cioè il Vaticano con la sua Segreteria di Stato i suoi Nunzi sparsi in tutto il mondo, le sue strutture di Curia, non può sanzionare i vizi privati dei potenti. Il suo compito è stipulare accordi, Concordati, affrontare problemi concreti da potere a potere.
Fece accordi con Hitler, con Mussolini, con Pinochet, con Franco, con Craxi. Se li avesse pubblicamente giudicati sui loro comportamenti, sulla loro moralità, non avrebbe potuto operare politicamente come è suo compito.
Il problema semmai - secondo Messori - riguarda il confessore, ammesso che qualcuno di quei potenti si confessi. Comunque il tema della salvezza riguarda il clero pastorale, i parroci e i vescovi con cura di anime. Lei è d´accordo con questa distinzione tra istituzioni vaticane e clero con funzioni pastorali?


«In verità non sono molto d´accordo, la distinzione che fa Messori ci richiama ad una fase in cui esisteva ancora il potere temporale e il Papa era anzitutto un sovrano; ma quel potere grazie a Dio è finito e non può essere restaurato. E´ una fortuna che sia finito. Certo esiste una struttura diplomatica della Santa Sede, ma composta pur sempre di sacerdoti il cui fine ultimo è quello di testimoniare la predicazione evangelica ed il suo contenuto profetico. Aggiungo che la struttura diplomatica, secondo me, è fin troppo ridondante e impegna fin troppo le energie della Chiesa. Non è stato sempre così. Nella storia della Chiesa per molti e molti secoli questa struttura non è neppure esistita e potrebbe in futuro essere fortemente ridotta se non addirittura smantellata. Il compito della Chiesa è di testimoniare la parola di Dio, il Verbo Incarnato, il mondo dei giusti che verrà. Tutto il resto è secondario»." (da Il cardinale Martini: “Un Concilio sul divorzio” di Eugenio Scalfari, La Repubblica, 18 giugno 2009)




 

domenica 18 aprile 2010


LIBERI!

Liberi i volontari italiani


 



"Gli avvocati di Emergency continuano a seguire la situazione dei collaboratori afgani ancora trattenuti dai servizi di sicurezza, dei quali non abbiamo notizie né in merito alle loro condizioni di salute, né alla loro condizione giuridica, né al luogo presso il quale sono tuttora trattenuti."

mercoledì 14 aprile 2010


Un cittadino di Adro

 



Io non ci sto



Sono figlio di un mezzadro che non aveva soldi ma un infinito patrimonio di dignità. Ho vissuto i miei primi anni di vita in una cascina come quella del film “L’albero degli zoccoli”. Ho studiato molto e oggi ho ancora intatto tutto il patrimonio di dignità e inoltre ho guadagnato i soldi per vivere bene. E’ per questi motivi che ho deciso di rilevare il debito dei genitori di Adro che non pagano la mensa scolastica.

A scanso di equivoci, premetto che:

- Non sono “comunista”. Alle ultime elezioni ho votato per FORMIGONI. Ciò non mi impedisce di avere amici dì tutte le idee politiche. Gli chiedo sempre e solo la condivisione dei valori fondamentali e al primo posto il rispetto della persona.
- So perfettamente che fra le 40 famiglie alcune sono di furbetti che ne approfittano, ma di furbi ne conosco molti. Alcuni sono milionari e vogliono anche fare la morale agli altri. In questo caso, nel dubbio sto con i primi. Agli extracomunitari chiedo il rispetto dei nostri costumi e delle nostre leggi, ma lo chiedo con fermezza ed educazione cercando di essere il primo a rispettarle. E tirare in ballo i bambini non è compreso nell’educazione.


Ho sempre la preoccupazione di essere come quei signori che seduti in un bel ristorante se la prendono con gli extracomunitari. Peccato che la loro Mercedes sia appena stata lavata da un albanese e il cibo cucinato da un egiziano. Dimenticavo, la mamma è a casa assistita da una signora dell’Ucraina.
Vedo attorno a me una preoccupante e crescente intolleranza verso chi ha di meno. Purtroppo ho l’insana abitudine di leggere e so bene che i campi di concentramento nazisti non sono nati dal nulla, prima ci sono stati anni di piccoli passi verso il baratro. In fondo in fondo chiedere di mettere una stella gialla sul braccio agli ebrei non era poi una cosa che faceva male.

I miei compaesani si sono dimenticati in poco tempo da dove vengono. Mi vergogno che proprio il mio paese sia paladino di questo spostare l’asticella dell’intolleranza di un passo all’anno, prima con la taglia, poi con il rifiuto del sostegno regionale, poi con la mensa dei bambini, ma potrei portare molti altri casi.
Quando facevo le elementari alcuni miei compagni avevano il sostegno del patronato. Noi eravamo poveri, ma non ci siamo mai indignati. Ma dove sono i miei compaesani, ma come è possibile che non capiscano quello che sta avvenendo?
Che non mi vengano a portare considerazioni “miserevoli”. Anche il padrone del film di cui sopra aveva ragione. La pianta che il contadino aveva tagliato era la sua. Mica poteva metterla sempre lui la pianta per gli zoccoli. (E se non conoscono il film che se lo guardino..)


Ma dove sono i miei sacerdoti. Sono forse disponibili a barattare la difesa del crocifisso con qualche etto di razzismo. Se esponiamo un bel rosario grande nella nostra casa, poi possiamo fare quello che vogliamo?
Vorrei sentire i miei preti “urlare”, scuotere l’animo della gente, dirci bene quali sono i valori, perché altrimenti penso che sono anche loro dentro il “commercio”.

Ma dov’è il segretario del partito per cui ho votato e che si vuole chiamare “partito dell’amore”. Ma dove sono i leader di quella Lega che vuole candidarsi a guidare l’Italia.
So per certo che non sono tutti ottusi ma che non si nascondano dietro un dito, non facciano come coloro che negli anni 70 chiamavano i brigatisti “compagni che sbagliano”.


Ma dove sono i consiglieri e gli assessori di Adro? Se credono davvero nel federalismo, che ci diano le dichiarazioni dei redditi loro e delle loro famiglie negli ultimi 10 anni. Tanto per farci capire come pagano le loro belle cose e case.
Non vorrei mai essere io a pagare anche per loro. Non vorrei che il loro reddito (o tenore di vita) Venga dalle tasse del papa di uno di questi bambini che lavora in fonderia per 1200 euro mese (regolari).


Ma dove sono i miei compaesani che non si domandano dove, come e quanti soldi spende l’amministrazione per non trovare i soldi per la mensa. Ma da dove vengono tutti i soldi che si muovono, e dove vanno?
Ma quanto rendono (o quanto dovrebbero o potrebbero rendere) gli oneri dei 30.000 metri cubi del laghetto Sala. E i 50.000 metri della nuova area verde sopra il Santuario chi li paga? E se poi domani ci costruissero? E se il Santuario fosse tutto circondato da edifici? Va sempre bene tutto?
Ma non hanno il dubbio che qualcuno voglia distrarre la loro attenzione per fini diversi. Non hanno il dubbio di essere usati? E’ già successo nella storia e anche in quella del nostro paese.

Il sonno della ragione genera mostri.

Io sono per la legalità. Per tutti e per sempre. Per me quelli che non pagano sono tutti uguali, quando non pagano un pasto, ma anche quando chiudono le aziende senza pagare i fornitori o i dipendenti o le banche. Anche quando girano con i macchinoni e non pagano tutte le tasse, perché anche in quel caso qualcuno paga per loro.
Sono come i genitori di quei bambini. Ma che almeno non pretendano di farci la morale e di insegnare la legalità perché tutti questi begli insegnamenti li stanno dando anche ai loro figli.

E chi semina vento, raccoglie tempesta!

I 40 bambini che hanno ricevuto la lettera di sospensione servizio mensa, fra 20/30 anni vivranno nel nostro paese. L’età gioca a loro favore. Saranno quelli che ci verranno a cambiare il pannolone alla casa di riposo. Ma quei giorno siamo sicuri che si saranno dimenticati di oggi?
E se non ce lo volessero più cambiare? Non ditemi che verranno i nostri figli perché il senso di solidarietà glielo stiamo insegnando noi adesso. E’ anche per questo che non ci sto.


Voglio urlare che io non ci sto. Ma per non urlare e basta ho deciso di fare un gesto che vorrà dire poco, ma vuole tentare di svegliare la coscienza dei miei compaesani.
Ho versato quanto necessario a garantire il diritto all’uso della mensa per tutti i bambini, in modo da non creare rischi di dissesto finanziario per l’amministrazione, in tal modo mi impegno a garantire tutta la copertura necessaria per l’anno scolastico 2009/2010.
Quando i genitori potranno pagare, i soldi verranno versati in modo normale, se non potranno o vorranno pagare il costo della mensa residuo resterà a mio totale carico. Ogni valutazione dei vari casi che dovessero crearsi è nella piena discrezione della responsabile del servizio mensa.

Sono certo che almeno uno di quei bambini diventerà docente universitario o medico o imprenditore o infermiere e il suo solo rispetto varra la spesa.
Ne sono certo perché questi studieranno mentre i nostri figli faranno le notti in discoteca o a bearsi con i valori del “grande fratello”.


Il mio gesto è simbolico perché non posso pagare per tutti o per sempre e comunque so benissimo che non risolvo certo i problemi di quelle famiglie.
Mi basta sapere che per i miei amministratori, per i miei compaesani e molto di più per quei bambini sia chiaro che io non ci sto e non sono solo.

Molto più dei soldi mi costerà il lavorio di diffamazione che come per altri casi verrà attivato da chi sa di avere la coda di paglia. Mi consola il fatto che catturerà soltanto quelle persone che mi onoreranno del loro disprezzo.
Posso sopportarlo. L’idea che fra 30 anni non mi cambino il pannolone invece mi atterrisce.

Ci sono cose che non si possono comprare. La famosa carta di credito c’è, ma solo per tutto il resto.

Un cittadino di Adro

 



**********************



Il sindaco di Adro
 



«Tutte le altre famiglie - spiega però Lancini - quelle che fino a oggi hanno pagato regolarmente, affrontando anche sacrifici per farlo, sono sul piede di guerra. Mi hanno riferito che questa mattina davanti alla scuola c'è un assembramento di genitori che sono molto arrabbiati. Addirittura nella notte sono stati messi degli striscioni di protesta, tra cui uno su cui c'era scritto 'mangiare pane a tradimento'. E poi il problema non è risolto, è soltanto spostato. So bene che con il nuovo anno scolastico il problema si ripresenterà, per intero». (Il Sole24Ore, 14 aprile 2010)

domenica 4 aprile 2010

 


PASQUA DI RESURREZIONE

In memoria di mons. Romero

"se mi uccideranno risorgerò nella mia gente"



.Caravaggio, Martirio di San Matteo,1600-1601. Roma, San Luigi dei Francesi, cappella Contarelli
Caravaggio, Martirio di San Matteo

 



La morte di Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador. La violenza del Potere, la gloria del coraggio e della giustizia. Ricordare attraverso un’opera di Caravaggio e le parole di un grande critico d’arte. Mariasole Garacci

 





YouTube - Mons. Romero: 23 marzo 1980 - 23 marzo 2010 

*

 



  La scelta di Karol Józef Wojtyła
 



Quando il Papa fece piangere mons. Romero.



A 25 anni dal martirio del profeta salvadoregno, il ricordo dei suoi difficili rapporti con Roma



32777. SAN SALVADOR-ADISTA. Roma, marzo 1979: dopo lunga attesa, mons. Oscar Arnulfo Romero viene ricevuto dal papa. Del colloquio che si svolse allora ha lasciato una impressionante testimonianza, nel suo bellissimo libro "Piezas para un retrato", la scrittrice María López Vigil, a cui Romero stesso riferì l'esito dell'incontro, "quasi piangendo", l'11 maggio 1979 a Madrid. Il colloquio era cominciato male, per l'insofferenza del papa di fronte alla voluminosa documentazione che l'arcivescovo gli aveva portato sul suo tormentato e insanguinato Paese e, ancor peggio, per la mancanza di compassione mostrata dal pontefice davanti alla foto di uno dei suoi sacerdoti massacrato poco prima dai militari, Octavio Ortiz. Ed era proseguito, secondo María López Vigil, in maniera martellante, su un'unica nota: "Lei, signor arcivescovo, deve sforzarsi di avere una relazione migliore con il governo del suo Paese"; "Un'armonia tra lei e il governo salvadoregno è quanto di più cristiano ci sia in questi momenti di crisi"; "Se lei superasse le proprie divergenze con il governo, potrebbe lavorare cristianamente per la pace". "Tanto insistette il Papa - riferisce l'autrice - che l'arcivescovo decise di smettere di ascoltare e chiese di essere ascoltato. Parlò timidamente, ma deciso: 'Ma, Santo Padre, Cristo nel Vangelo ci dice di non essere venuto a portare la pace, ma la spada'. Il Papa fissò Romero negli occhi: 'Non esageri, signor arcivescovo!'".
 



Romero sarebbe stato assassinato di lì a un anno, il 24 marzo del 1980. 25 anni dopo, le celebrazioni per l'anniversario del suo martirio sono state accompagnate, e inevitabilmente oscurate, dall'agonia e dalla morte del pontefice, che si è spento proprio nella giornata culminante delle celebrazioni, il 2 aprile, quando a San Salvador si svolgeva, in piazza, una grande messa presieduta dal cardinale honduregno Oscar Rodríguez Maradiaga, oggi indicato tra i papabili più accreditati, con successiva processione e veglia in cattedrale. Il tutto a conclusione di una ricca Settimana teologica in memoria dell'arcivescovo, organizzata dal 28 marzo all'1 aprile dal Centro Monsignor Romero dell'Università Centroamericana dei gesuiti (Uca), durante la quale mons. Samuel Ruiz ha letto la vibrante, appassionata "Lettera aperta al fratello Romero" scritta da mons. Pedro Casaldáliga (già autore del famosissimo componimento poetico "San Romero d'America"). "Avevi ragione tu - scrive il vescovo dal Mato Grosso -, e questo anche vogliamo celebrare, con giubilo pasquale. Sei resuscitato nel tuo popolo, che non permetterà che l'impero e le oligarchie continuino a sottometterlo, né si lascerà condurre dai rivoluzionari pentiti o dagli ecclesiastici spiritualizzati. E resusciti in questo Popolo di milioni di sognatori e sognatrici che crediamo che un altro mondo è possibile e che è possibile un'altra Chiesa. Perché, così come va oggi, fratello Romero, non va né il mondo, né la Chiesa"; perché "quelle rivoluzioni utopiche - belle e sventate come un'adolescenza della Storia - sono state tradite dagli uni, disprezzate olimpicamente dagli altri", e "rimpiante ancora dai molti e le molte che stiamo lì con te, pastore dell''accompagnamento', compagno di pianto e di sangue dei poveri della Terra".



Adista n° 27 del 16 aprile 2005

venerdì 2 aprile 2010


Esiti elettorali e proposte di lotta

 सत्याग्रह


 



Una lettera di Marco Pannella. Ricca e composita. La condivido in tutto. Sono particolarmente importanti i link agli approfondimenti che ristabiliscono la verità su molte cose. Una per tutte: la vicinanza di Emma Bonino, e dei radicali, agli sbandierati valori definiti cattolici.

Ciao...

avevo premesso questa estate a più riprese che ritenevo che l'inverno che si avvicinava sarebbe stato sicuramente il più duro dei 50 anni di lotte che abbiamo percorso.

Siamo stati sul punto di vincere in Lazio e in Piemonte, si è vinto in Puglia. Questo è un dato che occorre tenere presente. Questa forza ci sarà se ne siamo consapevoli anche domani, e abbiamo il problema di proseguirla, perché è stata la forza che stava per tradursi in un successo per lo schieramento meno antidemocratico del nostro paese.

Questo è stato possibile grazie alla rottura con la politica infausta di Veltroni, Franceschini e D’Alema e con una maturazione di autonomia da parte di Bersani. Infatti in Puglia le cose sono andate bene perché è finita la situazione dalemiana. Al segretario del Pd va riconosciuto anche il merito di essersi assunto la responsabilità di una scelta difficile come quella della Campania, che può essere fioriera di una alternativa politica. Per il resto Bersani ha scelto di valorizzare l’alleanza politica con i radicali in Piemonte e in Lazio e di combattere con noi questa battaglia.

Nel valutare gli esiti elettorali, dobbiamo tenere presente che per far fuori la Bonino si sono mossi uno Stato, la città del Vaticano, e il presidente del Consiglio ufficialmente. Il presidente del Consiglio, che facendo strame di diritto, come al solito, ha fatto un'azione davvero inaudita per constrastare la candidatura di Emma, ha occupato da solo mediamente il 50% degli spazi dei telegiornali di Rai e Mediaset. Quando mai è accaduta una cosa del genere?

Siamo arrivati a pochissimo dalla vittoria, considerando anche di dover scontare l'eredità Marrazzo e quella del Pd romano.

Quindi complimenti e auguri a Renata Polverini. Complimenti perché ha lottato, ci ha sperato, ci ha creduto. Auguri perché dobbiamo renderci conto che alla presidenza della Regione ci sarà una persona oggettivamente debole rispetto alle forze vere che hanno consentito di battere in queste condizioni Emma.

La nostra è stata una sconfitta elettorale, ma non politica. Il patrimonio c'è, tanto che deve iniziare oggi un dibattito tanto difficile, quanto necessario sulle sorti dei democratici in Italia, dell'area democratica, quindi anche del Partito democratico.

http://www.boninopannella.it/sostienici


La linea Bersani è fondamentale, ma va valorizzata, spiegata politicamente. Occorre chiedere che il dibattito si apra. Se solo ci sarà questa discussione, io personalmente tornerò a chiedere la tessera del Pd.

Vogliamo giudicare Berlusconi che sceglie di proporre come ministro degli esteri di mezzo miliardo di europei Massimo D'Alema, il comunista? E che subita questa sconfitta a livello europeo, subito nomina lo stesso D'Alema presidente della Commissione di vigilanza sui servizi segreti, che tutti noi sappiamo costituiscono una struttura di riserva della politica estera di un paese? Possibile che di questo non si discuta nel Partito democratico?

La Peste italiana
sarà tra poco il dossier ufficiale giuridico con cui coinvolgeremo la giustizia europea, quella internazionale e ogni altra. Magari anche quella di altri Stati europei, con quella seria trovata della richiesta di asilo politico in un altro paese europeo. Questo può consentirci seriamente di far giudicare la realtà costituzionale e giuridica italiana, alla luce degli accordi costituitivi dell'Unione europea negli altri 26 stati.

Tutti sappiamo che dove c'è strage di democrazia c'è strage di popoli. Questo la gente lo comincia a capire in Italia, se si pensa che in questi sessant'anni siamo riusciti ad arrivare a una situazione di disastro e di dissesto idrogeologico per il quale il 58% del territorio nazionale è in serio pericolo costante. Lo vediamo e lo leggiamo sempre più costantemente, e cominciamo probabilmente a renderci conto di quanti muoiono davvero per tumore e altre malattie in altre zone precise del nostro territorio. Si tratta già probabilmente di molte migliaia di persone.

E' grazie alla nostra forza militante che abbiamo un dossier con un insieme di iniziative giudiziarie in corso. Conosco centinaia di compagni avvocati, giuristi democratici che potrebbero essere davvero una forza temibile nell'oggi. Avete visto per le nostre due o tre iniziative sul piano delle liste quello che è successo, sono venute fuori 25 anni di illegalità. Hanno avuto un effetto dirompente.

Dobbiamo cominciare a parlare, all'interno del patto di consultazione che abbiamo con il Pd, dell'organizzazione militante di una forza nonviolenta di massa. Fintanto che la lotta non diventa nonviolenta non solo per i radicali, noi andiamo a sbattere dinanzi al degrado che sta distruggendo il nostro paese a tutti i livelli.

Abbiamo un bisogno estremo dei versamenti e delle iscrizioni. Perché potremo magari ancora andare avanti nell'attuale situazione, ma non possiamo continuare a sfidare il destino ritenendo davvero che mille, duemila, tremila persone per sessant'anni, riescono a salvare il loro paese da sole.

Puoi farlo subito, tramite internet, seguendo il link qui sotto:

http://www.boninopannella.it/sostienici


Ho voluto condividere con te queste mie valutazioni sull'esito elettorale. Spero che vorrai continuare a sostenerci nelle proposte di lotta per l'alternativa democratica che credo saremo all'altezza di continuare a proporre e incardinare.

Grazie per l'attenzione,Firma Marco