EUROPA 1
29 GIUGNO 2015 - TSIPRAS REFERENDUM PER IL POPOLO GRECO SULLE PROPOSTE DELLA TROJKA
Piketty: “Europa in agonia sono i conservatori ad averla devastata”
i Roberto Brunelli, da Repubblica, 29 giugno 2015
L’Europa
sta per essere distrutta. Ma non dai greci e dall’ostinazione di
Tsipras e Varoufakis, ma dai “conservatori” del Vecchio Continente, in
particolare quelli tedeschi. E’ un Thomas Piketty furente a dire la sua,
in un’intervista alla Zeit che il settimanale tedesco pubblica non a
caso con grandissimo rilievo. Perché è un j’accuse — quello
dell’economista divenuto una star internazionale con il suo “Il capitale
del XXI secolo” — che cade come un meteorite in fiamme sulla cronaca
greca di questi giorni.
“I conservatori stanno ad un passo dal
devastare definitivamente l’idea europea, e lo fanno per colpa di uno
spaventoso deficit di memoria storica. In particolare per quello che
riguarda i debiti. Proprio la Germania di oggi dovrebbe capire il
significato di quello che sta accadendo: dopo la guerra Gran Bretagna,
Germania e Francia soffrirono di una situazione debitoria peggiore di
quella della Grecia di oggi. La prima lezione che dovremmo trarne è che
ci sono molti modi per saldare dei debiti: e non uno solo, come Berlino
vorrebbe far intendere ai greci”.
Sul banco degli imputati, non è
difficile immaginarlo, soprattutto Angela Merkel e Wolfgang Schaeuble.
“Quando sento i tedeschi dire che sono mossi solo dall’etica e che sono
fermamente convinti che i debiti debbano essere pagati, penso: ma questa
è una barzelletta! La Germania è esattamente il paese che non ha mai
onorato i suoi debiti, né dopo la prima né dopo la seconda guerra
mondiale”. Niente a che vedere con “l’accezione comune di ordine e
giustizia: perché se la Germania nel secondo dopoguerra realizzò il
boom, fu proprio grazie del fatto che i suoi debiti furono abbattuti,
cosa che oggi neghiamo con ferocia ai greci”.
Quello che propone
Piketty è chiaro: una grande conferenza europea sul tema dei debiti.
Qualcosa di paragonabile, come dimensione strategica, al Piano Marshall.
Ma niente del genere è all’orizzonte, anzi. “La verità è che una
ristrutturazione dei debiti è inevitabile in molti paesi europei, non
soltanto in Grecia. E invece abbiamo appena perso inutilmente sei mesi
di tempo a causa di trattative tutt’altro che trasparenti con Atene”.
Non
solo. A Schaeuble, che sostiene che una eventuale Grexit addirittura
favorirebbe una rinnovata compattazione europea, Piketty risponde con
uno scenario opposto: se non cambia passo, l’Unione europea affronterà
una crisi di fiducia ancora più grave. “Sarà l’inizio di una lenta
agonia, nella quale sacrificheremo all’altare di una politica debitoria
irrazionale il modello sociale europeo, persino in termini di democrazia
e civilizzazione”. L’ultimo pensiero, e non poteva essere altrimenti, è
per la cancellera tedesca Angela Merkel: “Se vuole assicurarsi un posto
nella storia, come Kohl con la riunificazione tedesca, deve avere il
coraggio di un nuovo inizio. Chi invece oggi insiste nel voler cacciare
la Grecia dall’eurozona finirà nella pattumiera della storia”.
(29 giugno 2015)
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