mercoledì 28 gennaio 2015

Legge elettorale 2015 - ultima istruttiva parte


Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 385 del 27/01/2015


SENATO DELLA REPUBBLICA
------ XVII LEGISLATURA ------
385a SEDUTA PUBBLICA
RESOCONTO STENOGRAFICO (*)
MARTEDÌ 27 GENNAIO 2015
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Presidenza della vice presidente LANZILLOTTA,
indi della vice presidente FEDELI


CALDEROLI (LN-Aut). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CALDEROLI (LN-Aut). Signora Presidente, al di là della contrapposizione che necessariamente dovrebbe esserci fra maggioranza ed opposizione, pensavo stessimo parlando tra persone perbene. Non posso non ricordare che ieri, a conclusione della Conferenza dei Capigruppo - dove per altro si è effettuato un contingentamento che oggi appare veramente fuori da ogni regola e da ogni buon senso, perché sono avanzate cinque ore di discussione, quindi probabilmente abbiamo perso più tempo a fare la Conferenza dei Capigruppo che a contingentare i tempi - il Governo pose una domanda.
Il Governo mi chiese: avete intenzione di essere corretti e di non fare problemi sul coordinamento? Per me il coordinamento è una cosa automatica e formale nel momento in cui si occupa di coordinare il testo con la base degli emendamenti approvati dall'Aula. E in questo senso io mi sarei aspettato che ci si muovesse. Questa mattina ricevo da fonte anonima (forse da quello che ha scritto l'articolo 19-bis nel decreto di attuazione della delega fiscale) una proposta di coordinamento formale, che altro non è che un maxiemendamento con cui andare a riempire i buchi e gli errori che si sono fatti nei testi presentati, subemendati, su cui è stato presentato il subemendamento del subemendamento e in Aula abbiamo fatto delle riformulazioni. Quindi, davanti all'incertezza di questa attività legislativa, adesso non mi si può venire a dire che è un coordinamento formale il risopprimere in un certo punto l'equazione di lista perché nei «conseguentemente» degli emendamenti presentati e approvati ci si è dimenticati di farlo; questo non è un coordinamento formale.
Ho rivolto un appello a lei, Presidente, perché nessuno utilizzasse la parola coordinamento per fare qualcosa di diverso e mi auguro che lei porti fino in fondo questa decisione. Lo dico, Presidente, perché l'emendamento che è passato e l'emendamento presentato dalla senatrice Finocchiaro sono una fotocopia identica. Questo è quello predisposto dal Governo. Ringrazio la stessa presidente Finocchiaro per aver tolto alcune delle lettere indigeribili. Mandiamo giù i maiali, i canguri, ma anche questo non ce la facciamo proprio più. Se si va a leggere il coordinamento all'articolo 103 del Regolamento, si capisce che riguarda quello che si è approvato in Aula e che presenta profili di contrasto tra una norma e l'altra. Ce ne potrebbero essere tanti altri, ma anche superato il punto dove la senatrice Finocchiaro dice, saggiamente, di eliminare le lettere c) e d), residuano le lettere a) e b). Con il coordinamento possiamo togliere, aggiungere e addirittura novellare un testo che abbiamo approvato, ma l'articolo 68 del testo unico in materia elettorale non l'abbiamo toccato con la legge. Con il coordinamento andiamo a modificare un testo che non è stato oggetto delle nostre modifiche? Diamo una legge delega al coordinamento? Io ricordo che se qualcuno vuole modificare il testo unico, può presentare degli emendamenti; gli stessi andranno in 5a Commissione per vedere se hanno dei problemi di oneri - lo stesso può accadere in 1a Commissione - dopodiché gli emendamenti verranno votati con il sistema elettronico e non per alzata di mano attraverso un coordinamento. Se lei fa passare anche gli altri punti, vi è una serie di aggiunte. Addirittura si arriva a introdurre un divieto rispetto ad una norma del 1957. Ci si è accorti oggi che bisogna introdurre un divieto di cui nessuno ha mai sentito la necessità fino ad ora. Ripeto, per finire con le buone, che gli emendamenti sono stabili o meno anche sulla base della responsabilità che qualcun altro può dimostrare. Pertanto, o la Presidente esamina - con notevole accuratezza - il testo e stralcia tutto quello che non è oggetto di coordinamento ovvero mi richiamo ai commi 2 e 3 del medesimo articolo 103, secondo i quali qualora il testo del disegno di legge sia stato ampiamente modificato - e dell'Italicum non resta più niente perché è stato completamente cambiato - e il numero degli emendamenti introdotti sia molteplice può essere incaricata anche la Commissione di redigere il coordinamento.
Decidete quello che volete, ma se vogliamo finirla non dico bene, ma con le buone, dovete dimostrare senso di responsabilità e correttezza. Noi corretti lo siamo stati ma, in caso contrario, si passa alle cattive maniere. (Applausi dai Gruppi LN-Aut e Misto-MovX).
CRIMI (M5S). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CRIMI (M5S). Presidente, già qualcuno ha richiamato il momento storico del 1953. A lei mi rivolgo, signora Presidente, perché credo che, in questo caso, sia per lei l'appello. Ricordiamo il 1953 come un momento in cui volarono tavolette e poltrone sul Presidente del Senato, che fu costretto a dimettersi nella seduta per l'approvazione della legge truffa. (Applausi dal Gruppo M5S). Ricordiamolo!
Adesso siamo stati buoni e corretti; siamo stati buoni e corretti e nessuno può dire che non lo siamo stati. Ripeto: stavolta siamo stati buoni e corretti, anche al di là di quanto avremmo dovuto fare davanti a questo disegno di legge. Ma ora siamo davanti al fatto che viene accolto, con una norma di coordinamento, un emendamento che è stato bocciato ieri. Un emendamento che avevamo sollecitato che fosse approvato, adesso viene riproposto. (Applausi dai Gruppi M5S e Misto-MovX e del senatore Cervellini). Questo è vergognoso e dimostra l'incapacità di questo Governo e di questa maggioranza.
Cosa avete approvato? Cosa volete approvare? Non sapete neanche cosa state approvando. Le manine che hanno messo dentro il condono fiscale o la legge sui brevetti l'altro giorno sono le stesse che, all'ultimo momento, inseriscono le norme e i divieti! (Applausi dai Gruppi M5S e Misto-MovX).
Ci sono 23 nuove righe - ripeto: 23 righe, 23 righe! - inserite in un articolo che non era stato neanche toccato dal disegno di legge elettorale; 23 nuove righe inserite in una norma che dovrebbe solo servire a sistemare e correggere plurali, singolari, errori formali e non a rifare la legge elettorale.
Ritorniamo con calma, dopo l'elezione del Presidente della Repubblica, in Commissione e riguardiamo bene questo testo. (Applausi dal Gruppo M5S). E prima di votarlo, voi chiedete il testo definitivo perché, altrimenti, ne risponderete tra dieci o vent'anni, quando ci sarà una nuova dittatura in questo Paese e sarà colpa vostra! Sarà colpa vostra! (Applausi dal Gruppo M5S e del senatore Cervellini).
DE PETRIS (Misto-SEL). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DE PETRIS (Misto-SEL). Signora Presidente, mi sto chiedendo veramente se ci prendete per scemi. (Vivaci commenti dal Gruppo M5S). Mi chiedo se pensate che, consegnato il testo, nessuno di noi si vada a guardare che sia rispettato esattamente il fine del coordinamento.
Presidente, ieri, durante la Conferenza dei Capigruppo - su questo eravamo stati molto chiari - vi avevamo chiesto, tra l'altro, di avere il tempo di esaminarlo e vi avevamo invitato preventivamente a presentare un testo che fosse effettivamente di coordinamento senza elementi spuri. Perché qui, sono citati articoli che non compaiono nel testo unico. Adesso la Presidente ne ha cambiati alcuni, ma ce ne sono altri. Qui dentro sono stati superati tutti i parametri minimi di correttezza. Abbiamo dovuto sopportare un emendamento-non emendamento che ha prodotto il risultato che tutti noi conosciamo.
Presidente, nel mio intervento mi sono permessa di ricordarle che non è più tollerabile una Presidenza che faccia soltanto gli interessi della maggioranza. In democrazia le procedure e la loro correttezza non sono un fatto secondario: sono spesso la sostanza. Quindi, Presidente, lei ha solo due strade davanti. La prima è quella che dovrebbe percorrere una Presidenza garante delle procedure, vale a dire espungere dal testo tutte le parti che risultano estranee e che non sono correzioni puramente formali.
LEZZI (M5S). Senza chiedere il permesso a nessuno!
DE PETRIS (Misto-SEL). Oppure, se lei non fa questo, non c'è altra strada che di deferire il testo della proposta di coordinamento in Commissione.
Signora Presidente, ne abbiamo viste tante. Abbiamo visto quello che è accaduto quella notte con il maxiemendamento sulla legge di stabilità: in un clima surreale, ognuno si alzava e trovava cose sbagliate o cose che non c'erano. Così non si può andare avanti, signora Presidente. (Applausi dai Gruppi M5S e Misto-MovX).
Ora, noi non siamo né scemi, né vogliamo ancora una volta farci passare sopra e farci calpestare. Glielo chiedo, signora Presidente, come ultimo atto di rispetto della dignità di quest'Aula. (Applausi dai Gruppi Misto-SEL, M5S e Misto-MovX).
PRESIDENTE. C'è stata in pratica una richiesta, da parte del senatore Calderoli, del senatore Crimi e della senatrice De Petris, di rinviare il testo alla Commissione. Ai sensi dell'articolo 103, comma 2, del Regolamento, chiedo all'Aula di votare su questa richiesta. (Vivaci proteste dal Gruppo M5S). Si sa che il Regolamento prevede che l'Assemblea deliberi per alzata di mano, senza discussione.
BUCCARELLA (M5S). Lo deve decidere lei, signora Presidente!
CALDEROLI (LN-Aut). Ma come fai?
SANTANGELO (M5S). Non è così, ma che stai a fare? Cosa votiamo?
BONFRISCO (FI-PdL XVII). È sua la responsabilità!
PRESIDENTE. Metto ai voti la richiesta avanzata dai senatori Calderoli, Crimi e De Petris
Non è approvata. (Vivaci, reiterate proteste dai Gruppi M5S, Misto-SEL e Misto-MovX).
Fermi, non è finita. Un attimo, per favore. L'Aula ha respinto la richiesta. (Applausi ironici dal Gruppo M5S). Per favore, non essendoci il rinvio alla Commissione, come Presidenza...
PAGLINI (M5S). Non è un'assunzione di responsabilità!
PRESIDENTE. Come Presidenza - parlo con la senatrice Finocchiaro e con tutta l'Aula, per favore - credo che sia importante che il testo del coordinamento sia esattamente un testo formale, legato a quanto l'Aula ha votato con gli emendamenti. (Applausi dal Gruppo LN-Aut). Con questa precisazione e con questa chiarezza sul testo, che mi pare un elemento di correttezza e di trasparenza fra di noi, è evidente che ci sono delle parti che, non essendo dentro agli emendamenti, oltre a quelle di cui la senatrice Finocchiaro ha già detto, vengono espunte.
Con questa chiarezza, ai sensi dell'articolo 103, comma 5, del Regolamento, pongo in votazione per alzata di mano la proposta di coordinamento che è stata formulata. (Vivaci, reiterate proteste dai Gruppi M5S e Misto-SEL).
SANTANGELO (M5S). Non è così, ma che stai fare?! Devi dire cosa stiamo votando.
PRESIDENTE. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. Chi è contrario... (Vivaci proteste dai Gruppi M5S e Misto-SEL. Il senatore Crimi fa ripetutamente cenno di voler intervenire).
Senatore Crimi, stiamo votando quelle parti che sono state anche dette...
CRIMI (M5S). Dica quali!
LEZZI (M5S). Leggi il testo, non i foglietti!
PRESIDENTE. Ho espunto le lettere c), d) e conseguenti, che non sono dentro ai testi votati. (Proteste dal Gruppo M5S e della senatrice De Petris).
Senatori, ho detto che ho accolto le proposte... (Vivaci, reiterate proteste dal Gruppo M5S).
Per favore. (Vivaci proteste del senatore Crimi).
SANTANGELO (M5S). Leggi il testo!
PRESIDENTE. Le lettere c) e d) vanno espunte.
DE PETRIS (Misto-SEL). Non c'è solo quello!
SANTANGELO (M5S). Devi leggere il testo.
PRESIDENTE. Colleghi, guardate, la Presidenza ha valutato che tutto ciò che non è attinente a quanto abbiamo votato.... (Vivaci e reiterate proteste dai Gruppi M5S e Misto-SEL).
Non possiamo continuare in questo modo, per favore, state fermi. (Il senatore Crimi fa cenno ripetutamente di voler intervenire. Proteste della senatrice De Petris).
MARTELLI (M5S). Questa è una dittatura. (Vivaci proteste del senatore Giarrusso).
CRIMI (M5S). Presidente, le chiedo la parola per un richiamo al Regolamento.
PRESIDENTE. Colleghi, ho detto quello che la Presidenza ritiene di avere espunto, che sono le lettere c) e d) del comma 16-bis, che sono le stesse che diceva la senatrice Finocchiaro. (Vivaci proteste dal Gruppo M5S e della senatrice De Petris, che fa cenno di voler intervenire).
BONFRISCO (FI-PdL XVII). Deve leggere il testo, Presidente; si deve assumere la responsabilità.
CALDEROLI (LN-Aut). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CALDEROLI (LN-Aut). Signora Presidente, io avevo plaudito alla sua disponibilità a censurare tutto quello che non fosse coordinamento, ma lei non può venire a dirci che la sua opera di pulizia è la proposta che fa la senatrice Finocchiaro, perché rispetto all'articolo 68 anche le lettere a) e b) non c'entrano niente, perché l'articolo 68 del testo unico non viene toccato. (Vivaci commenti dai Gruppi M5S e Misto-MovX).
Lei deve distribuire un testo scritto prima che noi possiamo votare, Presidente. (La senatrice De Petris fa ripetutamente cenni di voler intervenire).
PRESIDENTE. Perfetto.
GIARRUSSO (M5S). Vogliamo vedere il testo.
DE PETRIS (Misto-SEL). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DE PETRIS (Misto-SEL). Signora Presidente, io non posso sentirmi male perché non riusciamo mai a farci dare la parola. Questa storia deve finire. (Applausi della senatrice Bignami). Non è che io devo andare in infermeria perché siete tutti cecati.
Ora, cara Presidente, io sono stata molto chiara: ci sono altre parti che sono completamente estranee. Lei si deve assumere la responsabilità di prendersi un quarto d'ora-mezz'ora di tempo per ripulire questo testo e riportarcelo per iscritto. Chiaro? (Applausi dai Gruppi Misto-SEL, M5S e LN-Aut e dei senatori Bignami e Campanella).
PRESIDENTE. Allora sospendo la seduta per dieci minuti, così facciamo una cosa precisa.
Sospendo la seduta per dieci minuti però voglio che sia chiaro che l'Assemblea ha già votato no al rinvio in Commissione. (Vivaci proteste dal Gruppo M5S).
SANTANGELO (M5S). Ignorante, ignoranti.
AIROLA (M5S). Fate schifo, fate vomitare.
PRESIDENTE. La seduta è sospesa fino alle ore 17.
(La seduta, sospesa alle ore 16,53, è ripresa alle ore 17,11).
Onorevoli colleghi, la Presidenza ha svolto una ulteriore verifica tecnica, all'esito della quale, pur ritenendo che tutte le modifiche contenute nella proposta di coordinamento appaiono conseguenti rispetto agli emendamenti approvati, ha valutato l'opportunità di espungere un'altra proposta, oltre a quella già segnalata e condivisa della senatrice Finocchiaro, in quanto non essenziale ai fini della coerenza complessiva del testo.
L'ulteriore punto che viene tolto è alla seconda pagina della proposta ed è: «Al comma 16-bis), di cui all'emendamento 1.7001, numero 4) sopprimere le parole "come primo e come secondo voto di preferenza"».
Questa è la determinazione assunta dalla Presidenza.
CALDEROLI (LN-Aut). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CALDEROLI (LN-Aut). Signora Presidente, io non vorrei peccare né di superbia né di arroganza, ma qualcuno le deve aver suggerito esattamente il contrario di quanto bisognava fare. Infatti, quello che lei vorrebbe espungere ha come riferimento l'emendamento 1.7001. Ora, che piaccia o non piaccia che siano state soppresse le parole «come primo e come secondo voto di preferenza» (io avevo suggerito di sostituire la "e" con la "o"), questa è materia trattata. Invece, le ripeto, laddove a pagina 1 della proposta di coordinamento si legge «Dopo il comma 16 inserire i seguenti: «16-bis», lì il riferimento all'articolo 68 del testo unico elettorale va tolto completamente, perché non ve n'è traccia nel provvedimento all'esame della nostra Aula.
Quindi, manteniamo nell'emendamento 1.7001, numero 4), il riferimento al comma 16-bis), e sopprimiamo l'inserimento «dopo il comma 16», perché quello con il 16-bis) non c'entra nulla. È il testo unico delle leggi in materia elettorale: modificarlo con una votazione per alzata di mano per il coordinamento formale è un colpo di Stato, signora Presidente. (Applausi dai Gruppi LN-Aut e M5S e delle senatrici De Pin e Simeoni).
PRESIDENTE. Adesso non esageriamo.
GIARRUSSO (M5S). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIARRUSSO (M5S). Signora Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori affinché le mie parole restino a verbale.
Signora Presidente, questo non è un consiglio comunale, ma un organo di rango costituzionale di questa Repubblica. Io la invito a tutelare le mie funzioni di senatore con l'applicazione pedissequa e puntuale e il rispetto del Regolamento, la cui violazione questa volta non assume il semplice aspetto di una mera forzatura, signora Presidente. Qui siamo in presenza di un attentato al funzionamento degli organi costituzionali, perpetrato da una maggioranza raccogliticcia e non legittima, non legittimata dal voto dei cittadini (Applausi dal Gruppo M5S). Di questo, signora Presidente, lei, in quanto ricopre questa carica in questo momento, e chi la sostiene in questo ambito vi assumete la responsabilità.
Ove mai dovesse essere votata in questo modo una norma che non è un testo di coordinamento, ma ben altro, io sarei costretto a rivolgermi alle autorità competenti, perché questo è un atto gravissimo di attentato alla Costituzione e al funzionamento del Parlamento, che non è tollerabile in un Paese Democratico. (Applausi dal Gruppo M5S).
DE PETRIS (Misto-SEL). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DE PETRIS (Misto-SEL). Signora Presidente, quanto alla proposta di soppressione che ha fatto da ultimo con riferimento al comma 16-bis di cui all'emendamento 1.7001, anche se a mio avviso la soppressione è corretta, in ogni caso riguarda una questione trattata. Mentre quanto le ha nuovamente sottoposto il collega Calderoli è assolutamente vero, poiché l'articolo 68 del testo unico in materia elettorale non è stato mai trattato: a mio avviso, dovrebbero essere espunte anche le lettere a) e b).
Comunque anche nei consigli comunali, senatore Giarrusso, c'è molto più rispetto delle procedure che in quest'Aula. (Applausi dai Gruppi Misto-SEL e LN-Aut).
CIOFFI (M5S). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CIOFFI (M5S). Signora Presidente, rispetto alla sua proposta di modificare il comma 16-bis, rimane il problema delle lettere a) e b). Se ho ben capito, abbiamo votato un emendamento respinto dall'Aula: mi sembra che questo punto non è stato toccato.
Oltretutto, prima le era stato chiesto di intervenire ai sensi dell'articolo 103, comma 3, del Regolamento. Il comma 3 spiega proprio quello che noi dovremmo fare, perché dice: «Indipendentemente dagli atti di impulso previsti dai precedenti commi 1 e 2, quando nel testo del disegno di legge siano stati introdotti molteplici emendamenti, la votazione finale è differita alla seduta successiva, per consentire alla Commissione ed al Governo di presentare le proposte di cui agli anzidetti commi; tuttavia, in casi di particolare urgenza, il Presidente, apprezzate le circostanze, ha facoltà di rinviare la votazione stessa ad una successiva fase della medesima seduta».
Quindi la votazione che lei ha fatto non incide sul comma 3, perché lei si deve assumere la responsabilità di scegliere cosa fare e non può demandare all'Aula questa responsabilità nascondendosi dietro il voto avvenuto sul comma 2. (Applausi dai Gruppi M5S e LN-Aut)
PRESIDENTE. Assolutamente.
CIOFFI (M5S). Quindi mi permetta di dire che lei si assume tutta la responsabilità di quanto stiamo facendo.
PRESIDENTE. Sono d'accordo. Mi assumo la responsabilità che necessita di essere assunta dalla Presidenza.
A questo punto, oltre alle lettere c) e d) che la senatrice Finocchiaro aveva espunto dal testo del coordinamento, c'è quanto la Presidenza ha proposto di espungere ulteriormente, che ho già letto e non ripeto; nello stesso tempo c'è la proposta del senatore Calderoli, della senatrice De Petris e, se non ho capito male...
ENDRIZZI (M5S). Non metta ai voti anche questa!
PRESIDENTE. La democrazia però è voto.
Chiedo quindi all'Assemblea di esprimersi sulla proposta avanzata dal senatore Calderoli di espungere anche la parte poc'anzi indicata. (Vivaci proteste dal Gruppo M5S). Metto pertanto ai voti tale proposta.
CIOFFI (M5S). La responsabilità è tutta della Presidenza, non dell'Assemblea!
VOCI DAL GRUPPO M5S. Vergogna! Vergogna! Non è responsabile l'Assemblea!
PRESIDENTE. Non è approvata. (Applausi ironici dal Gruppo M5S).
VOCI DAL GRUPPO M5S. Vergogna! Vergogna!
PRESIDENTE. Mi assumo a questo punto la responsabilità di mettere ai voti la proposta di coordinamento C1, ai sensi dell'articolo 3, comma 5, del Regolamento.
Metto ai voti la proposta di coordinamento C1 (testo 2). (Vivaci proteste dal Gruppo M5S).
È approvata.
Ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo del disegno di legge n. 1385, nel testo emendato.
(Segue la votazione). (I senatori del Gruppo LN-Aut si levano in piedi mostrando le mani levate in alto. Vivaci proteste dal Gruppo M5S).
VOCI DAL GRUPPO M5S. Vergogna! Vergogna!
PRESIDENTE. Il Senato approva. (v. Allegato B). (Applausi ironici dai Gruppi M5S e Misto-SEL. Reiterate proteste dal Gruppo M5S).
Risulta pertanto assorbito il disegno di legge n. 1449.
Sospendo la seduta per cinque minuti.
(La seduta, sospesa alle ore 17,22, è ripresa alle ore 17,29).

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