mercoledì 28 novembre 2012

Le domande di Ignazio Marino
 

Care amiche e cari amici,
nelle primarie è giusto crederci e io ci credo. L’ho ribadito sull’Unità di oggi in una lettera che ho indirizzato a tutti i candidati (potete leggerla
qui).

Questa volta il voto servirà per scegliere il candidato del centrosinistra alla Presidenza del Consiglio: una donna o un uomo che, se vinceremo le elezioni, deve avere preparazione tecnica ma anche personale autorevolezza nazionale ed internazionale per affrontare la crisi economica. Quel candidato dovrà lavorare per convincere gli italiani ad andare a votare, e a votare centrosinistra.


 Su alcuni temi sarebbe importante conoscere da subito il punto di vista dei candidati perché sono argomenti qualificanti di una proposta politica che si preoccupa del futuro dell’Italia.

Riassumo le mie domande per punti:

 1) Penso in primo luogo al tema del lavoro. Quali misure propongono i candidati per rilanciare l’occupazione?

2) Penso poi alla salute. La sostenibilità del servizio sanitario nazionale non riguarda solo le questioni di bilancio ma anche il livello di civiltà di un paese. Che fare dopo 21 miliardi di tagli negli ultimi tre anni, con sette regioni commissariate, con un sud dove la sanità pubblica è solo una parola teorica priva di concretezza?
Sono d’accordo i candidati alle primarie ad eliminare il controllo della politica nei meccanismi di nomina di direttori generali e primari?

3) L’Italia è lontana dall’Europa su molti temi dalle unioni civili, alle norme per il fine vita, alla procreazione assistita, sino alla ricerca così promettente sulle cellule staminali embrionali. Sono d’accordo i candidati nel riconoscere che chi nasce in Italia è italiano?
4) Sono d’accordo nel garantire alle coppie di fatto, etero e gay, il pieno e pubblico riconoscimento civile dei propri diritti?
5) E sono d’accordo nel sostenere una legge sul testamento biologico che permetta a ognuno di noi di decidere con i propri affetti quali cure riteniamo appropriate per noi stessi e quali no? In altre parole, si impegneranno a rispettare, e fare rispettare da tutti, i principi di laicità della Costituzione italiana?
6) L’Italia inoltre è arretratissima in quanto a rappresentanza femminile nelle istituzioni e più in generale nel mondo produttivo. Sono pronti i candidati a lavorare per la parità di genere nelle istituzioni e nel mondo del lavoro?
7) Infine, uno sguardo al futuro: sappiamo che non ci sarà sviluppo né crescita se non si punterà su ricerca e innovazione. Da dove passa la strada dell’innovazione?
Se pensate che un dibattito su questi temi sia utile, diffondete le mie domande e chiedete delle risposte anche voi ai candidati alle primarie per il Partito Democratico…vedremo chi ci risponderà e soprattutto come.

Un caro saluto,


lunedì 26 novembre 2012

Il diritto di avere diritti


sursum




Il diritto ad avere diritti, o il diritto di ogni individuo ad appartenere all'umanità, dovrebbe essere garantito dall'umanità stessa.
 Hannah Arendt
Le origini del totalitarismo [1951]


Citazione che Stefano Rodotà ha messo come epigrafe al suo libro
 
 
Il diritto di avere diritti


Laterza novembre 2012

 


sabato 24 novembre 2012

Denaro e finanza, un bene pubblico - micromega-online - micromega

Denaro e finanza, un bene pubblico - micromega-online - micromega

di Guido Rossi, da Il Sole 24 Ore

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"Che il denaro e la finanza debbano costituire dei beni pubblici, che non possono essere saccheggiati né monopolizzati dal Leviatano finanziario, è certamente una nuova prospettiva dalla quale occorrerebbe, a mio avviso, decisamente partire, anche in attuazione del dettato costituzionale italiano, nel quale denaro e finanza appaiono già - attraverso la tutela del risparmio e la disciplina del credito sanciti dall'articolo 47 - beni comuni funzionali all'esercizio dei diritti fondamentali e al libero sviluppo della persona. Questi beni pubblici sovranazionali comportano certamente la necessità di una solida riflessione per una riforma della finanza internazionale, a incominciare da quella più attuale che consiste nel progetto di unità monetaria, economica e politica europea."

(20 novembre 2012)

giovedì 1 novembre 2012

Fiat, cieca e violenta lotta di classe - Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano

Fiat, cieca e violenta lotta di classe - Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano


La lotta di classe torna in tutto il suo furore ed è lotta iniziata a freddo dalla ricchezza contro coloro che in due secoli il mondo civile ha imparato a chiamare, garantire, rispettare e trattare come partner dell’impresa, i lavoratori. Sto parlando dell’annuncio di Marchionne. Metterà “in mobilità” 19 operai come risposta alla sentenza della Corte d’appello di Roma che lo obbliga a riassumere 19 operai licenziati perché discriminati, dunque illegalmente. ...
 
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Forse risulterà impossibile per la Fiat, impresa e azionisti, accettare come normale (giuridicamente, aziendalmente, psichicamente) il potere basato sulla rappresaglia. Ma se i lavoratori subiranno l’umiliazione di lasciarsi dividere, e la politica di tacere, la cieca guerra di classe del potere ricco contro il lavoro segnerebbe la sua prima vittoria importante nel giorno peggiore della vita italiana.

Il Fatto Quotidiano, 1 Novembre 2012